Epov
“…AAAAARGH!…”
L'ho morsa.
Non ho resistito.
Forse lo ho fatto male, ma il suo lungo, bianchissimo
e fragile collo è un richiamo al quale sono incapace di sottrarmi.
“Mi hai fatto male…”
Pffttt, io amo questa donna con
tutto me stesso, ma mente di merda.
“E’ la punizione.” Le sussurro
all’orecchio mentre glielo accarezzo con la lingua.
Di nuovo quel leggero sussulto che
vedo cerca di camuffare. Ma non riesce a mentirmi nemmeno con il corpo.
E’ una visione.
Sotto di me.
Nuda, bellissima e con quell’aura
particolare che ha solo dopo che l’ho scopata. Per bene.
“Cos’è quel ghigno?” Mi domanda con
quell’espressione tra il buffo e l’inquisitorio.
La mia bellissima ragazza
curiosa e testarda come un mulo.
“Che ghigno?” Prendo tempo.
“Questo.”
Si avvicina e mi morde le labbra
tirandomele un po’, e aumentando la pressione dei suoi denti.
“Aaah…” Fingo dolore, ma il suo
gesto e il mio gemito hanno il potere di eccitarmi ancora di più.
Si. Sono di nuovo eccitato.
Ha ragione Jasper. Non ho alcun controllo quando sono vicino a lei.
E non mi va di averlo.
“Mmmm… siamo pari. Allora? Cos’era
quell’aria compiaciuta? Ti stavi facendo i complimenti per come mi hai
sedotta?”
“Sedotta?
Mmmhh… io mi stavo facendo una doccia innocente e invece tu…”
“Innocente
il mio culo…” mi sussurra mentre prende a mordicchiarmi l’orecchio.
Ecco. Ora sono granitico… cazzo.
“Mmmmhhh… questo non lo so… ma lo
scoprirò…”
La sento fremere sotto le mie
carezze innocenti come il suo culo.
Ed è proprio lì che vado.
Le mie mani stringono in
apprezzamento tutto quello che toccano fino ad acchiappare quelle due dolci
chiappette che mi fanno impazzire ogni volta che le guardo. E nel contempo le
faccio sentire perfettamente quello che mi fa.
“Oooh… piano Sergente… il tuo
manganello è troppo duro per la mia debole carnina delicata… e… ooohh… non sono
certa che potrà mai invadere il mio sederino…”
... troppo duro... carnina delicata...
Nessuna donna mai capirà cosa possano evocare certe parole. Che immagini possano venire in mente ad un uomo. Un uomo depravato come me. Un uomo costantemente affamato della Principessa Isabella Swan.
Per un attimo mi viene in mente che altra gente è affamata di Isabella Swan... e grugnisco in fastidio.
Mia.
Territorio.
Marcare territorio.
“Io ne sono più che certo invece… ti
sei mai chiesta, Isabella Marie Swan, perché il culo sia un richiamo
irresistibile per i maschi? Mmmhh?…”
Le accarezzo il delizioso sederino proprio lì dove lei teme. Ma la
distraggo con labbra, lingua e denti in ogni centimetro di pelle che trovo.
“No… sono troppo… mmmhh… evoluta... perché questo tipo di pensieri mi sfiori la mente… ma sono curiosa…”
Ghigno di nuovo. Non posso farne a
meno, l’idea di conoscerla tanto bene mi dà un piacere particolare, diverso.
E’ qualcosa che sembra adattarsi
nella mia anima e riempirla.
“Mmmhh… curiosa… oh, Bella… gli
uomini amano il possesso, non lo sapevi?”
“Ooohh… me ne sono accorta… ma con
me… cascano male…”
Ridacchio sul suo collo accogliente,
e vengo subito gratificato dalla sua deliziosa pelle d’oca.
“Bella… prendere una donna da dietro
è la cosa più… animalesca e istintiva nel sesso… non esiste niente di più
carnale di quello…” Le respiro nell'orecchio. Dritto verso il cervello. Dritto verso il centro del suo desiderio.
Rimane in silenzio, ma il respiro le
aumenta e le sue mani mi stringono più forte.
“Che c’è Principessa?... Vuoi essere
presa così?... Vuoi sentire… quanto
puoi essere… posseduta… riempita… fino a far male… vuoi sentirmi mentre ti
scopo come un animale… vuoi sentirti completamente sottomessa a me?... Mmhh?...”
Lascio il suo collo per guardarla
negli occhi e quello che vedo non mi delude. Ma riesce a sorprendermi sempre.
Il viso lievemente arrossato, la
bocca aperta in cerca di respiro, le pupille totalmente dilatate, divorate
dalle immagini che le mie parole le fanno venire in mente.
E’ bellissima.
“Sei bellissima.” Le dico nel
medesimo istante in cui formulo quel pensiero. No… non è un pensiero… è una
dannata scritta al neon che ora campeggia permanentemente nel mio cervello.
Accanto a “Ti amo” e “Mia”…
Sono fottuto, cazzo.
Fottuto.
E’ in quell’esatto istante che mi
piomba addosso tutta la verità. La verità, l’immensità, la dimensione dei miei
sentimenti per lei, per noi, per lo stravolgimento che hanno avuto la mia vita, le
mie convinzioni, le mie azioni. Ce l’ho tra le mani. Ce l’ho negli occhi. E ce
l’ho radicata nell’anima.
E’ lei.
Il suo sguardo fiero quando l’ho fermata in
autostrada, la sua resa incondizionata quando l’ho legata alla porta della mia
camera da letto, la sua passione quando l’ho presa nel soggiorno di casa sua,
la sua determinazione quando me la sono sbattuta brutalmente sulla mia
scrivania al distretto. I suoi occhi così penetranti, così profondi, così
carichi di emozioni… per me.
Oh, piccola… tu non hai idea di cosa
sei per me, di cosa arrivo a sentire per te, per come mi hai preso
completamente, irrimediabilmente.
Tu mi devasti e mi ricostruisci, mi atterri e
mi sollevi, mi distruggi e mi ricrei.
Può essere così?
E’ così l’amore?
E’ questo che senti anche tu per me?
E mentre queste domande mi
attraversano la mente in maniera vorticosa, mi appaiono le risposte.
Si...
Si...
Si...
Sempre Si.
E se non è questo quello che lei
sente per me, il mio sentimento è talmente sconfinato da invadere e catturare anche il suo.
“ Edward… Edward…”
Si muove sotto di me, incapace di
trattenere il suo bisogno tanto quanto lo sono io.
Nei suoi occhi la
consapevolezza dei miei pensieri e la sua mano raggiunge delicatamente il mio
viso.
Lei è tutto.
E’ carnalità e passionalità, è dolcezza e tenerezza.
E io voglio tutto di lei.
Tutto.
Sento le sue labbra modellarsi alle
mie mentre l’aggredisco con tutta la foga che ho succhiandole via mezza faccia,
aggrappandomi in maniera disperata ai suoi capelli nell’impeto di tirarla a me,
premendo sul suo piccolo corpo fremente, intrecciando e accarezzando le sue
gambe con le mie.
Il mio corpo sembra voler essere
risucchiato nel suo nel desiderio di mescolare carne e sangue.
La giro sulla pancia strattonandola d'un colpo, e il suo corpo risponde al mio come se fosse inconsapevolmente
magnetizzato. I nostri movimenti sono sincronizzati, la nostra pelle inabile
alla distanza l’una dall’altra.
La stanzetta da film dell’orrore
piena di noi, dei nostri corpi e dei nostri respiri agitati.
Le accarezzo la schiena in tutta la
sua lunghezza, la bacio e la adoro mentre le mie mani senza vergogna nè timore
si fanno strada tra le sue natiche contratte.
Geme.
“Sshhh… hai idea di quante volte
abbia sognato di prenderti così? Mmh?...”
Il suo respiro è accelerato e sento
quei deliziosi gemiti partirle dal fondo della gola, mentre continuo ad
accarezzarla, e le mie dita si fanno strada verso la deliziosa meta.
“Rilassati principessa… se non vuoi…
non devi far altro che dirmelo e io mi fermerò.” Le sussurro sul collo.
Il mio corpo aderisce completamente al suo e la sua pelle risponde spettacolarmente alle mie
parole e al mio alito bollente.
La sento deglutire, mentre le
accarezzo l’ano con la punta dell’indice.
“Edward… io… io… non ho fatto la
doccia… sono sporca…”
La vedo arrossire.
“E’ questo che ti preoccupa?” Le
bacio la spalla. “Credi davvero che prima di fare questo ci si lavi in maniera
particolare? Mmmh… lo hai già fatto?”
“No…” E il suo rossore si espande.
E’ delizioso. E mi sento vergognosamente compiaciuto che lei non abbia mai
ceduto a questo.
Sono un cazzo di maschio possessivo,
lo so.
“Oh… allora hai visto dei porno… uh?... Oh, baby… sei una piccola principessa molto, molto sporca…”
Non posso farne a meno.
La mia mano atterra rumorosamente
sulla deliziosa chiappetta che ora trema.
“Ah! … io… si…si…”
Riprendo ad accarezzarla dolcemente
e le infilo il dito dentro, molto molto delicatamente.
E lei dopo essersi irrigidita
lievemente al contatto, si adatta accogliendomi.
“Oh…”
“Oh si… piccola zozzetta… è
piacevole… vero?... essere invasa… lì… lo sai che ci sono delle terminazioni
nervose molto simili a quelle che hai… qui?...”
Con la mia gamba allargo le sue, non
troppo delicatamente, e la mia mano scende ad accarezzarle la fichetta ancora
fradicia di noi, portando quel nettare fino al clitoride per massaggiarlo in
piccoli movimenti circolari.
“Ah… Edward…”
Il suo viso è affondato per metà sul
cuscino e riesco a vedere la sua bocca rossa aperta in respiri affannati e il
suo occhio spalancato e vigile, ma con la pupilla dilatata in anticipazione..
“Edward… ma… davvero… io…”
Arrossisce di nuovo.
Non voglio che si senta a disagio.
Non per questo davvero.
“Oh piccola… non mi frega un cazzo
se non sei pulita… quelle sono tutte stronzate… credimi… sei perfetta così…”
Non mi crede.
“Te l’ho detto… questo è un tipo di
piacere assolutamente carnale… istintuale… animale… la doccia ora non ha senso…
e il tuo odore è stupefacente… mi annebbia… mi consuma…”
Continuo a sfregare sul suo fascio
di nervi ora completamente eretto. Le sue gambe tese fremono.
Le faccio sentire la mia erezione
strusciandomi su di lei come un cane, il mio cazzo ormai viola dalla promessa
di quello che sa che accadrà.
Lei è completamente preda dei miei
sussurri e gemiti ora.
“Ricordi… ricordi quando ti ho presa
sull’autostrada?... Mhh?... Ti ho scopata alla luce del sole… come un animale…
fottendoti da dietro… non sapendo niente di te… e sono impazzito… nel vederti
così… nel prenderti così… duro… bestiale… te lo ricordi?...”
“Mmmhh…”
“Oh si… si che te lo ricordi… dimmi
ora quanto ti è piaciuto principessa… dimmi adesso quanto hai goduto… dimmelo!”
La strattono dai capelli, forzandole
il viso verso di me.
Vedo le sue pupille espandersi
ulteriormente.
Così come la sua vagina.
Così come il suo ano.
“Si… si… ho goduto… ho goduto!... da
morire…”
Le infilo la lingua in bocca. Ora il
mio bacio non ha niente di amorevole e ha tutto del possesso.
“Mmmhh… così, piccola… mi piace
quando mi rispondi così… in quell’autostrada non c’erano né docce né bidet… e
tu mi hai leccato gli stivali…”
“Ohhh…”
Il suo bacino spinge ritmicamente
contro la mia mano che la lavora senza sosta.
“… e hai leccato il mio manganello…”
“Oohhh… il manganello… dov’è?...”
E’ rapita in estasi ormai.
E’ su un’altra dimensione.
“Ah!”
La sculaccio di nuovo.
“Lo avrai quando lo meriterai. Non
prima.”
“Mmmhh!”
E’ frustrata e sull’orlo
dell’orgasmo.
E io pure, dannazione.
“Edward… non… non ce la faccio più…”
Oh piccola, nemmeno io.
“Ah si? Vuoi che ti scopi, Principessa?... Dimmi dove lo vuoi… lo vuoi qui?...”
Le accarezzo la fica gonfia e
bagnata.
“… oppure… qui?...”
E’ talmente bagnata che riesco con
facilità a raccogliere quello che mi serve per bagnarle l’ano.
Ma non basta.
Senza pensare le scalo tutto il
corpo con un grugnito, fino ad arrivare con il cazzo all’altezza della sua
bocca.
Lei spalanca gli occhi.
“Succhiamelo.”
E lo spingo tra le labbra rosse e
aperte per me.
“Aaaah…”
Il piacere è talmente acuto che per
un attimo penso di rimanere lì, di finire lì.
Ma non è questo il punto.
Devo possederla totalmente.
Devo farla mia come nessuno ha mai
fatto.
Devo legarla a me completamente.
Non si fa pregare e inizia a
succhiare e leccare con voracità fino dove può arrivare.
Con una mano cerca di arrivare alla
mia base.
“No. Ferma… solo la… aaahh… la bocca.
Fammi sentire solo la tua bocca… bagnami… lecca… mi….”
Cristo… non riesco neanche a
parlare… devo fare questo solo per bagnarmi… ma…cazzo…
Cerco con tutte le mie forze di non
fottere quella bocca dove vedo sparire quasi tutta la mia lunghezza.
E’ una visione talmente erotica che
fatico a non venirle in bocca all’istante.
“Oh… piccola troietta…”
Geme, e le vibrazioni di quel suono
non fanno altro che alimentare il mio godimento.
“… ti piace essere chiamata così,
vero?... sei la mia piccola troietta… fatta apposta per scoparmi e farmi
godere…”
Vedo la sua mano raggiungere le sue
cosce.
“No.” Gliela sbatto via.
Lei mugola e mi implora con gli
occhi.
“No… non provare a toccarti… quella
è mia. La tua fica è mia… aaahhhh… la tua bocca è mia… il tuo culo è mio…”
E’ quasi alle lacrime.
Allento la presa nei suoi capelli.
Non voglio farle male.
Ma lei mi ferma le mani e le stringe
sulle mie chiedendomi di afferrarla ancora più forte.
La guardo in adorazione.
E’ sensazionale.
E’ perfetta.
E’ magnifica.
“Lo sai… lo sai cosa ti farei
adesso?... ti scoperei la bocca fino a venire… e… ti verrei sul viso… sulla
bocca… sulle guance… sulle tette… ovunque possa marchiarti… aaahhh… e… non ti
farei più lavare… mai più… così… aaahhh… così tutti… tutti saprebbero di chi
sei… mia… mia… solo mia…”
La sto colpendo ritmicamente fino in
gola e grugnisco in frustrazione quando mi sottraggo a quella sublime tortura.
Ansimo come un cavallo azzoppato e
tremo mentre le prendo il cuscino da sotto al viso.
Le alzo il bacino e lo sistemo lì sotto.
“Appoggiati qui…” Le dico
dolcemente.
Lei obbedisce e porta le sue mani
accanto al viso stringendo le lenzuola nei suoi piccoli pugni.
“Rilassati baby… non ti farò male… e
se te ne farò mi fermerò quando vorrai, ok?” Le sussurro accarezzandola, e lei
sembra distendersi un po’ di più.
Le mie dita lavorano veloci per
farla bagnare il più possibile. Con una mano le sollevo un po’ il bacino e
inizio a bagnarle l’ano, penetrandola prima con un dito e poi con due.
“Ahh…”
Si rilassa ad ogni passaggio.
“Hai un culo spettacolare
Principessa… fatto per me…”
I miei sensi stanno prendendo il
sopravvento, continuo a mordermi e a leccarmi le labbra davanti a quello
spettacolo.
Le stringo un fianco per posizionarla
meglio, la porto a me, mi bagno ancora dei suoi umori e inizio a penetrarla
piano.
“Oh…”
Cerco disperatamente di controllare
il mio respiro e i miei movimenti e faccio appello a tutte le mie forze per non
schiantarmi dentro di lei in un colpo solo.
Non smetto mai di accarezzarle il
clitoride.
“Così… così, piccola… rilassati… sei
bellissima… lo sai cosa mi fa vederti così?... lo sai quanto è difficile
non… sbatterti… non farti male… mmh?...
cazzo…”
“Edward… Edward… fa-fammi male…”
Quelle parole mi bruciano il
cervello e sento il mio cazzo spingere dentro la sua apertura che è diventata
ora così accogliente.
“Mmmhhh…” Grugnisco.
Sono dentro.
Tutto dentro.
Sento ogni muscolo, ogni
indentazione, ogni fibra.
E sento i miei occhi girarsi all’indietro.
Il mio respiro è irregolare e vuoto.
Mi fermo quando sono tutto dentro,
assaporando quel contatto così profondo.
“Oh, piccola…”
Ma non riesco a dire altro, le mie
capacità sono rase al suolo da quelle sensazioni talmente primitive da rendere
impossibile qualsiasi comportamento umano.
Inizio a muovermi lentamente,
bevendo con lo sguardo il suo viso affannato e concentrato, ma è solo un attimo
perché i miei occhi sono attirati dal quel culo che ha ingoiato tutto il mio
cazzo.
“Ti fa male?...” La mia voce esce
rasposa.
“Sihh…” Ansima.
Cristo.
Cerco di tirarmi via, ma lei, non so
come mi afferra una mano.
“No… ti prego… ti prego… fottimi… ti
prego…”
Quello che esce dalla mia gola è un
ringhio talmente forte che non lo riconosco. Non mi riconosco.
Non sono più io. Sono un animale
ormai.
Prendo ad affondare dentro di lei.
Più velocemente.
Sempre più velocemente.
Con le dita le penetro la fica allo
stesso ritmo.
Lei si adagia un po’ di più sul
cuscino sotto i fianchi.
Incontra la mie spinte una ad una.
I suoi gemiti diventano sempre più
forti, sempre più aspri. Esattamente come i miei.
Cerca di tirarsi su con le braccia.
“No… no, amore… così…”
Le alzo il bacino e con una mano le
tengo le spalle giù.
“Così…”
Impazzisco in quella nuova
posizione.
Ora ho il massimo della penetrazione
e inizio a pomparla duro, cadenzando ogni spinta con un grugnito.
Le immagini che scorrono davanti ai
miei occhi sono sconnesse, quasi scollegate.
Vedo i suoi pugni stringere le
lenzuola.
La sua bocca completamente
spalancata.
I suoi fianchi sbattere sul mio
bacino.
La mia mano afferrarle i capelli in
maniera dolorosa.
Devo continuare a toccarla.
Non devo smettere.
Il mio cazzo nel culo e le mie dita
nella fica.
Sto per morire.
I miei muscoli vanno a fuoco.
Il mio cervello ormai solo un
mucchietto di cenere fumante.
I miei occhi incollati alla mia
donna.
“La mia donna… la mia donna… la mia
donna… la mia donna…”
“Edward… Edward… Edward… sto… sto…
sto per…”
E sento poi solo il suo urlo.
Il suo magnifico, strabordante urlo,
e la sento contrarsi fino all’ultimo muscolo, all’ultimo nervo, risucchiandomi
ancora di più dentro di lei.
Mi trascina, mi divora.
E’ lei che mi possiede, non io.
Il mio orgasmo arriva dal centro del
mio corpo ed esplode facendomi a pezzi.
Il grugnito che esce dalla mia bocca
è quello di un leone in agonia.
Cado distrutto sopra di lei
schiacciandola con tutto il peso del mio corpo.
Non ragiono più.
Sono spento, finito, morto.
Il mio cervello registra solamente
gli spasmi dei nostri respiri e l’acuta sensazione di pelle su pelle.
Vedo i suoi capelli.
Sento i suoi capelli sul mio viso.
Sento le mie mani ancora stringerla forte.
“Ti amo.”
Sento la mia voce.
Non è il mio cervello a parlare. E’
il mio intero essere.
Il suo respiro si blocca.
Poi sento un gemito secco.
Sta piangendo.
No…
Il suo corpo si muove per girarsi,
facendomi uscire da dentro di lei.
Non so come ci troviamo viso a viso.
Vedo solo i suoi meravigliosi occhi
castani spalancati e pieni di lacrime.
Mi bacia.
Violentemente.
Mi stringe.
Forte.
Sento solo che sto rispondendo a
quel contatto disperato con altrettanta forza.
E mi si fa largo un solo pensiero nella mente.
Devo lasciarla.
<<< IM2 >>>
Grazie Cricrila per il sexyssimo video e il betaggio!!! (si potrà dire betaggio?) Baci!!!