mercoledì 18 marzo 2015

IL MANGANELLO II - CAP. 29

Prefazione:

Ciao! Sono in dirittura d'arrivo con l'intera storia, per questo mi sono decisa a ricominciare a pubblicare i capitoli, cosa che farò a breve distanza tra l'uno e l'altro, mentre nel frattempo cerco di darle un finale, con tanto di futuretake. 
Devo ringraziarvi davvero, non mi avete mollata mai dandomi una fiducia cieca che mi ha spinto a continuare e mi ha messa in seria soggezione. 
Spero di non deludervi e se lo faccio, non ditemelo :D
Vi lascio a Copward e Viziatella.
Grazia ancora <3



Bpov

“Zitta! Zitta amore mio, zitta…”
 “Mmmfffmm!!!”
“Amore, oh Dio, amore mio, sei qui con me ora, sono io, sono io, sshhhh, zitta amore, sono io, oh Dio, Bella…”
“Mmmfffdwd?!”
“Oh piccola, scusami, scusami, scusami, perdonami ti prego, non avrei mai voluto, non avrei voluto vederti così…”
“Mfdwd…”
“Oh amore, che sollievo tenerti così, tra le mie braccia…”
“Mm…ffd…wd….”
“So che hai pensato che me ne fossi andato, ma non è così, non potrà mai essere così, non potrei mai lasciarti andare…”
“Mmmlfsmmt? Mmmfftdfftd! Pft! Mmfftmtffffmm!!!”
“Mia principessa, mia piccola principessa, non mi sembra vero di stringerti così…”
“Mmfffvvvttm!”
“Quando ti ho vista all’altare a scambiare i voti con quel coglione...”
“Mmmgggfffttgg!”
“Pensavo di morire, pensavo che non avrei potuto più averti così…”
“Mft.”
“Dio Bella… perché ci siamo messi in questo casino…”
“Mmmmfftggnnt! Mgfffhttfn?
“Amo il profumo dei tuoi capelli…”
“Mm…”
“Non riesco a starti lontano, non sopporto l’idea di stare a meno di un cazzo di centimetro da te…”
“Nnn…”
“E non sopporto il fatto che tu ora sia di un altro…”
“Mmmmfffnnndtr! Mffdwd, mfftmm, mh?”
“Dimmi che non ci andrai a letto, dimmi che se si avvicina-“
“MMMFFFDWD! MMTTRTGFM! MMMFFFMPP!”
Stringe forte, mi preme una mano sulla bocca e l’altra si muove in maniera sconnessa, alla ricerca di tutto quello che può raggiungere, come se non toccasse abbastanza di me.  Il suo viso affonda tra i miei capelli mentre respira in maniera agitata, sussurrando parole disperate al limite della litanìa. La mia schiena è premuta sul suo torace ansante in un continuo abbraccio senza riposo.
E non mi lascia parlare!
Vorrei parlare, vorrei rispondergli, vorrei stringerlo e dirgli che lo amo, vorrei insultarlo per avermi piantata e non essersi fatto più vivo, facendomi morire d’angoscia e di disperazione.
Io non respiro se lui non c’è.
Non respiro.
E non sto respirando nemmeno adesso che c’è, ma lui non me lo fa fare!
“ARGH!” Urla.
L’ho morso. Un morsetto piccolo, piccolo. Piccolissimo. Giusto per farmi togliere la mano dalla bocca e permettermi di rispondergli a dovere.
Ora che sono libera dalla presa da boa constrictor, riesco a girarmi, anche se con difficoltà vista la capienza di questo bugigattolo. La porta non è completamente chiusa e uno spiraglio di luce mi permette di vedergli il volto.
E lo vedo.
E finalmente riesco a respirare. Anche perché, diciamolo, è più facile senza una mano sulla bocca.
“Edward! Oh Edward…”
Gli butto le braccia al collo. Gli butto tutta me, al collo.
“Amore, amore mio…” Mi stringe di nuovo, mi preme completamente a se. Respira su di me, respira me e mormora parole d’amore…
“Amore mio un cazzo. Adesso me lo dici?” Piagnucolo, ma non lo lascio, lo stringo anch’io con la stessa forza, perché ho paura. Paura che se ne vada, paura che non potrò rifarlo, paura che tutta questa faccenda sia troppo incasinata per poterla riuscire a gestire in qualche modo.
“Non potevo più starti lontano. Dovevo sapere, dovevo vedere.”
“Cosa? Il matrimonio?” Non so nemmeno quello che dico, non capisco più nulla e stare così vicino a lui mi rende stupida, mi ha sempre resa stupida. Lo spiraglio di luce illumina i suoi occhi, tormentati come non avevo mai visto. E i suoi occhi sono la mia condanna eterna.
“Te. Dovevo vedere te. Dovevo sapere se stavi bene e non ce la facevo a stare in disparte. Non ce la faccio. E tu sei stata così… brava, così coraggiosa…” La sua bocca si piega in un trattenuto sorriso d’orgoglio.
“Coraggiosa? Ma se non so nemmeno quello che sto facendo…” Mi lascio andare completamente tra le sue braccia appoggiando la fronte sulla sua spalla forte ed accogliente. Sto così bene qui… come diavolo faccio ora…
“Sì che sei coraggiosa, sei fantastica… e io sto impazzendo di rabbia a saperti sposata con quella merda. Non dovresti essere sposata a lui, dovresti esserlo con…” Farfuglia in maniera piccata.
Oh… Oh!
“Con chi? Che stai cercando di dirmi Edward?” Riesco a staccarmi dal boa constrictor imperator e a guardarlo negli occhi. Nessuno, nessuno mai al mondo ha avuto, ha, o avrà gli occhi di Edward Cullen. Potrebbe essere sordomuto e avere il potere di comunicare tutto con un solo sguardo. Un unico sguardo carico di tutta la gamma delle emozioni umane e… tanto, tantissimo sesso.
E lo fa.
Lo sguardo, non il sesso. O forse fa anche quello, anzi, lo fa di sicuro, ma ora sono troppo confusa.
Mi sta dicendo quanto soffre, quanto mi ama e quanto mi vuole. E anche quanto vorrebbe uccidere Mike Newton.
“Dimmi che non ci andrai a letto.”
“Cosa?” Oh no…
“Hai capito bene.” Mi afferra le braccia. “Dimmi che non scoperai con quel bastardo.”
“Edward. Preferirei bruciare in eterno all’inferno che scoparmi Mike Newton. Ma è mio marito, ora.” Sospira pesantemente digrignando i denti. “Temo che sia lievemente difficoltoso evitare la faccenda e non credere che la cosa mi faccia lontanamente piacere. Ma non so che diavolo inventarmi.”
Mi fissa a lungo senza mollare la presa sulle braccia, poi alza il mento e le sue mani si spostano… sul mio vestito?
Non smette mai di guardarmi negli occhi e quello che vedo ha una vaga somiglianza a quello che ho visto… in autostrada… oh mio Dio…
Afferra la mia gonna e la tira su con movimenti svelti e bruschi senza mai interrompere il contatto tra i nostri occhi. Non so come sono i miei, ma i suoi sono letali.
“Edward, Edward, cosa stai facendo?!” Cerco di riprendermi tentando di fermargli le mani.
“Non ti darai a lui.”
“Edward, ti prego…”
“Non me ne frega un cazzo, principessa. Tu non scoperai con lui.”
Le sue mani non smettono di muoversi mentre cerca di tirare su quest’inferno di gonne e sottogonne… ma…
“Edward? Sei vestito da… prete?”
“Sì. Ho dovuto inventarmi qualcosa per entrare qui indisturbato… ma quante cazzo di gonne hai? Cristo…”
Sono pazza. Sono pazza perché io amo quest’uomo. Quest’uomo geloso oltre l’impossibile che è vestito da prete e scrista su suolo consacrato. E’ agitato, è incazzato, è dominante, è frustrante, e io mi sto eccitando a morte. Come al solito. Oh, merda. Mi sono appena sposata. Sposata con un viscido invertebrato colluso con qualche tipo di mafia orientale, sono innamorata persa di un poliziotto che detesta Newton per quello che ha fatto a suo padre e che ora sta facendo a me, detesta Demetri per quello che potrebbe fare a me e che sospetto abbia già fatto a lui, e ora sono qui, a cinque minuti dall’aver pronunciato il fatidico e sto per farmi scopare brutalmente – lo so che sarà così, lo so bene - da colui che amo e che amerò sempre, invece di scopare con il mio legittimo marito. Oh Dio… al solo pensiero mi viene da vomitare. Che cazzo di casino.
“Edward, non fare così, ti prego, siamo in una Chiesa e io mi sono appena sposata.” Cerco di farlo ragionare.
Si ferma istantaneamente, mi prende il viso con una mano, saldamente, senza farmi male, chiaramente intenzionato a catturare la mia attenzione, guardandomi intensamente, respirando piano, muovendo la bocca senza pronunciare alcunché in cerca delle parole adeguate, e io non riesco a far altro che ammirarlo e amarlo ogni secondo di più, per com’è, per com’è fatto, per come si comporta, perché fa male solo a guardarlo. E perché quello che sento dentro non ha classificazione tanto è intenso ed enorme.
“Bella…”
E’ come una magia, è come se questo momento fosse un punto di congiunzione cosmica, sento chiaramente l’intensità e l’importanza di ciò che sta per dirmi, è il nostro momento questo, un momento che rimarrà nei nostri cuori per l’eternità, come quelle frasi nei libri, quelle che ti fanno sciogliere il cuore, quelle parol-
“Non me ne frega un cazzo. Appena fuori da questo casino, ci convertiamo ad un’altra religione così questa farsa di matrimonio non avrà mai avuto alcun valore, chiaro?”
Ah. Ok. Beh, l’intensità cosmica c’era tutta. Il suo viso è davvero solenne.
Non riesco nemmeno a far apparire il mio disappunto sul viso quando lui mi fa girare su me stessa in una sola mossa, tanto che devo appoggiarmi al muro con entrambe le mani per non perdere l’equilibrio.
Mi solleva tutti gli strati del vestito fino a trovare il mio sedere coperto dal finissimo pizzo di Burano, importato appositamente per l’occasio-
“Cos’è sta roba? Ti sei messa in chicchere e piattini per quell’idiota?” Dice concitatamente, con il respiro spezzato, arrabbiato ed eccitato. Lo sento perfettamente. Riesco a percepire e capire ogni singolo alito di Edward ormai. E mi fa impazzire. Sono pazza, pazza, pazza. Non gli rispondo, è inutile rispondergli, ormai è preso dal suo compito, parla da solo, parla a se stesso, mugugna, brontola, ordina e io continuo a tenermi saldamente al muro, godendomi ogni gesto, ogni tocco, ogni dolcissimo maltrattamento compiuto dalle sue mani su questo corpo che ormai è suo, fin dal primo giorno, fin dal primo momento.
Però l’occasione è troppo ghiotta…
“Edward, non ti azzardare a strapp-“
*STRAAAAPPP*
Sorrido tra me e me. Quant’è focosamente prevedibile il mio uomo.
Il mio uomo.
Strizzo le palpebre per un istante. Il mio cervello sta facendo a pugni tra l’idea di essere sposata ad un uomo che ora è tecnicamente mio, ma a cui non solo non tengo minimamente, ma che detesto con tutte le mie forze, e l’idea vera di chi è davvero il mio uomo. E’ difficilissimo mantenere un equilibrio mentale sano, o anche solo un cazzo di equilibrio mentale decente in questa situazione incasinata.
“Oh, scusa, principessa. Ci tenevi? Beh, ci tengo di più io. Queste sono mie. A simbolo della tua prima notte di nozze. Con me.”
La sua voce mi solletica ancor più delle sue mani, mi eccita fino ad ogni cellula, mi scalda fino a farmi vibrare.
Edward è un microonde.
“Stai sorridendo? Non sorriderai più tra un minuto.” Digrigna.
Lo sento armeggiare con… l’abito talare, il che mi fa scappare una flebile risatina, che però risucchio letteralmente all’istante quando sento la sua mano farsi spazio non troppo delicatamente tra le labbra della mia passera.
Dovrei incazzarmi, dovrei reagire a questa brutalità, ma tutto ciò che penso è che ora voglio questo, ho bisogno di questo. Ho bisogno che lui mi reclami, ho bisogno di sentirmi legata indissolubilmente a lui, sua, solo sua. Ho bisogno di sentire che lui non ce la fa a starmi lontano, che impazzisce per me e che non resiste ai suoi istinti. Lo voglio così, cavernicolo, e se ci fosse più spazio in questo dannato stanzino, vorrei anche che mi trascinasse per i capelli con tanto di clava in mano. Ho bisogno di tutto questo per resistere quando sarò lontana, quando mi assaliranno i dubbi, quando non saprò cosa succede e come reagire.
I miei oscuri pensieri vengono annullati quando lo sento strattonarmi per i fianchi, posizionandomi più vicino a lui. Le mie mani scivolano più in basso sul muro.
“Reggiti.” Gorgoglia.
Non fiato quando mi appoggio saldamente al muro tendendo le braccia. Stuzzica la mia entrata con il suo cazzo che sento caldo e turgido, i suoi movimenti non sono amorevoli, sono rapidi mentre spande i miei umori lungo tutte le labbra fino ad arrivare al clitoride. Ho le gambe divaricate e sono in punta di piedi, pronta a quello che so già che succederà. Perché lui lo vuole così. Io lo voglio così. Abbiamo bisogno di questo e non c’è spazio per nient’altro adesso.
Lo sento respirare pesantemente, velocemente, in maniera discontinua, quasi come a voler controllare il rumore emesso dei suoi gemiti. Le sue dita stringono la mia carne fino al dolore. Un dolore che accetto e accolgo come un marchio.
Mi eccita a lungo, o forse no, ma sono troppo oltre per questo.
“Edward…” Ansimo in richiesta di pietà.
Non smette quei movimenti repentini che non fanno altro che aumentare la mia eccitazione, ma non sono abbastanza. Sono vergognosamente bagnata, lo sono sempre con lui, lo sono sempre stata solo con lui. Mi cola tutto, le mie cosce si bagnano e lui lo sente.
Porta una mano davanti a me, si bagna le dita con i miei umori solo per un attimo, e il successivo ho le sue dita in bocca.
“Leccalo via. Questo è quello che io ti faccio, principessa. Leccalo e ricordatelo.” Il suo tono freddo è tradito solo dal suo respiro incontrollato.
Faccio come dice, baciando le sue dita come se non potessi farlo mai più. Sento il mio sapore. Non mi piace, non senza il suo. In un attimo la mia mente viene pervasa dai ricordi… lui a casa mia… il muro… il tavolo… i miei cristalli Baccarat in frantumi… e quel primo bacio… intriso di noi…
Geme.
Non l’ho mai sentito così. I suoi gemiti sembrano quasi di dolore.
Mi strattona la testa all’indietro e la sua lingua prende il posto delle sue dita in un istante. Il suo bacio è violento e possessivo. Apre la bocca più che può per infilare tutta la lingua dentro di me. Mi invade facendomi sentire il suo possesso, mi lecca divorando tutto ciò che mi ha appena fatto assaggiare. Sono in una posizione impossibile per abbandonarmi o per godere appieno di questo momento, ma non lo vorrei diverso da così. E ne godo inverosimilmente.
Sento la sua mano dietro di me. E’ solo un momento. I suoi gesti sono veloci e sicuri quando guida se stesso verso la mia apertura. Mi impala in un colpo secco. Non è violento, non è brutale. E’ sicuro e determinato. Sa quello che fa. Sa come farlo. Sa esattamente cosa mi piace e come misurarsi.
Anche se qui le misure sono del tutto fuori scala.
“Edw-mmmh!”
Mi sbatte una mano sulla bocca mentre inizia a pomparmi con la cadenza che ha stabilito.
“Non fiatare, principessa.” Dice rimuovendo lentamente la mano che torna a prendere possesso del mio fianco.
Non fiatare! Come se fosse facile! Ho mezzo metro di cazzoward vestito da sacerdote che se spinge ancora un po’ mi arriva alla laringe, sono in uno stanzino ora decisamente afoso, in una chiesa… oddio… ci scomunicano tutti… io sto godendo come una maiala dentro un mausoleo sacro,  e… con mia sorella qui fuori! Se Dio non mi fulmina adesso, non ci sarà mai più un’occasione adatta come questa!
“OhDioperdonamitipregoaaahhh…” Prego tra le poderose spinte.
“Qui… Dio… non… c’è… princi… pessa… ha… troppo… da… fare… a… tenere… in… vita… quella… testa… di… cazzo… oh… cazzooo…”
Sento cadere qualcosa, forse ci sono degli oggetti qui dentro, non riesco a vedere, riesco solo a percepire che lo stanzino è minuscolo e c’è a malapena spazio per noi, o forse no dato che Edward grugnisce qualcosa mentre mi solleva una gamba afferrandomi sotto al ginocchio. Mi stringe forte quando me la tira su costringendomi a sollevarmi in posizione quasi eretta, spingendomi contro al muro.
Vuole un’angolazione migliore, vuole aprirmi a lui più che può, aumenta il ritmo delle sue sferzate godendo nel sentire il suo bacino sbattere rumorosamente contro le mie natiche che iniziano a fremere per la promessa di quello che so arriverà.
Si muove forsennatamente dietro di me, geme in maniera scomposta, quasi acuta nei suoi grugniti… non è da lui…
“Edward…”
Non voglio… non voglio… sta male… sta male…
Continua a colpirmi con furia, velocemente, perso nel suo delirio. Non bada nemmeno più a me, è come se volesse provare qualcosa, come se cercasse disperatamente di punirmi o di punire se stesso. Sono troppo concentrata su di lui, sulle sue mani che mi stringono fino al dolore, sul suo cazzo che colpisce ripetutamente quel punto che trova sempre come se avesse un bastone da rabdomante, ma odo troppo bene quei lamenti, quei gemiti e ringhi così sofferti da farmi capire che… sta piangendo.
“Vieni… vieni… vieni…” Cantilena a singhiozzo.
Ma io non ci riesco. Non voglio sentirlo così. Non riesco a concentrarmi sul mio piacere, sono troppo sintonizzata sul suo dolore. Devo solo accoglierlo… devo accoglierlo…
Esplode dentro di me. Si irrigidisce con un ultimo gemito forzato. Le mie mani lasciano il muro e corrono a coprire le sue braccia che mi hanno avvolta in un abbraccio ancor più disperato mentre cerca di riprendere fiato sulla mia schiena.
“Ti ho fatto male…” Mormora.
No, no, no. Sono io che ti ho fatto male.
Mi muovo per girarmi, causando la sua fuoriuscita del suo membro che sento ancora gonfio. Avevo ragione, quel bagliore di luce si piazza proprio sui suoi occhi lucidi e disperati.
Mi bacia.
Mi bacia dolcemente, lentamente, come non aveva mai fatto prima.
Mi ama.
“Ehm… Bella?...” La voce di Rose ci riporta alla realtà e scuote Edward molto più di me.
“Isabella,”
Oh merda…
Porta entrambe le mani sul mio viso e il suo sguardo si fa deciso.
“No. Ascoltami. Devi giurarmi che non tenterai mai niente, capito? Giurami che non cercherai di fare niente, che non appena ti accorgerai che sei… che c’è qualcosa che non va, te ne andrai. Giuramelo adesso.”
Lo guardo cercando di capire cosa vuole, cosa succederà, come riusciremo a tirarci fuori da questo pasticcio, ma non posso fare a meno di acconsentire a tutto ciò che vuole.
“Ok…” Dico con voce rotta perché ora da piangere sta venendo a me.
“Bella, Mike ti sta aspettando.”
Il ringhio di Edward è la giusta risposta a Rose, ma devo andare.
“Tu cosa farai?” Sussurro per sapere se lo avrò vicino, se non mi abbandonerà o se farà qualcosa che lo potrà mettere in pericolo.
Per un momento il suo sguardo volge a destra… mmmh… ricordo di aver letto una volta che chi guarda a destra prima di rispondere sta… mentendo.
“Niente. Tu pensa a stare fuori da guai e vedrai che andrà tutto bene, ok?”
Sta mentendo! Farà qualcosa ma io non so cosa!
“Edward, giurami che non farai niente di avventato. Giuramelo adesso.” Uso le sue stesse parole e gli pianto lo stesso sguardo determinato.
“Ok…” Mi guarda dolcemente ora, mentre i suoi pollici mi accarezzano le guance. “Sai, non è questo il tipo di giuramento che ci dovremmo scambiare in una chiesa.” Sorride un po’.
“Ah sì? E cosa vorresti giurarmi in una chiesa, sentiamo?” Cerco di essere leggera, ma non posso negare al mio cuore di battere più forte.
Non sorride più. “Amore eterno.”
Io… io… credo… di non aver capito bene…
“Ancora…” E’ l’unica parola che mi viene in mente. E’ quella parola che si sussurra nel sesso quando non se ne ha mai abbastanza.
Sorride sornione. “Ti amo.”
Sento il mio viso contrarsi nello stesso modo di quando ero piccola quando volevo trattenere il pianto. Non credo di essere un bello spettacolo ora, ma vorrei solo piangere perché sono felice e perché sono disperata che me ne sto andando e non so se e quando lo rivedrò.
Non riesco a dirgli che lo amo perché se apro la bocca mi metto a piangere, proprio come quando ero piccola anche in questo caso, con la bocca spalancata, il naso gocciolante e le lacrime che zampillano come fontanelle.
Ma lui mi abbraccia. E’ un abbraccio caldo e tenero. E non fa nulla per farmi passare questo desiderio di pianto dirotto.
“Vai. E ricordati. Ricordati che hai giurato. E ricordati…” Mi mostra le dita che gli ho leccato, mentre mi spinge fuori finchè non lo vedo più.
“Finalmente. Dai, sbrigati che altrimenti salta tutto.” Rose dice concitatamente mentre cerca di sistemarmi abito e capelli a velocità warp.
Invece le sfuggo di mano, riapro lo stanzino e mentre Edward sta cercando di riallacciarsi i pantaloni lo bacio sulle labbra. Un bacio a labbra chiuse e bagnate con giusto un accenno di lingua per ricordarmi del suo sapore.
“Ti amo anch’io Edward Cullen. E voglio l’amore eterno. Quindi vedi di tenerti in salvo, ok?” Dico mentre Rose mi ritrascina via malamente, lasciando un Edward sorpreso ma che ha decisamente lo sguardo da amore eterno che volevo.
***
Il ricevimento è pomposo e formale. Nessuno si è accorto del mio caldo, caldissimo incontro decisamente poco religioso. Sorrido del fatto che ho messo le corna a mio marito a nemmeno cinque minuti dal . Sorrido anche ripensando a come mi ha presa Edward… e a quello che mi ha detto…
“Qualcosa mi suggerisce che tu non stia sorridendo per aver coronato il tuo sogno d’amore con Mike. Oh, tanto per la cronaca, ho sentito tutto. Posso capire perché ti sia innamorata di lui... sbam-sbam-sbam! E olèèè!!!”
Rose è decisamente ubriaca, ma non posso darle torto.
“Cara, sei impaziente per la nostra prima notte? Oh, tesoro, ti farò vedere il paradiso, vedrai.”
Ugh. Ecco il vomito. Lo sento. Mike deve aver sentito l’ultima parte di ciò che ha detto Rose, e io ne devo approfittare.
“Oh sì, micetto. Anche se non mi sento troppo bene… devono essere stati i frutti di mare, sai, a volte reagisco molto male agli scampi, gamberetti e tutta quella roba là.
“Oh sì, lei reagisce malissimo a tutto ciò che è piccolo e sa di pesce puzzolente.” Farfuglia ebbra la mia sorellina, ma per fortuna Mike di piccolo ha anche il cervello e non si accorge di niente.
Io non sono ubriaca, ho bevuto solo un po’ per darmi coraggio, ma non posso perdere la lucidità, non se devo pensare a come rifiutare Mike stanotte. E domani notte. E tutte le altre notti della mia vita.
Ballo con tutti o quasi, converso amabilmente con chicchessia, ma quando mi siedo un momento finalmente sola in un angolo del salone, vengo avvicinata da… Kate? Oh, a quanto pare la mia giornata non aveva ancora avuto la ciliegina sulla torta.
“Ciao Bella.” Si siede vicino a me mentre si guarda intorno. “Congratulazioni?” Azzarda.
“Kate. Sei simpatica. Chi ti ha invitata?” Chiedo senza preamboli.
“Tua sorella. Jasper mi ha chiesto di consegnarti una cosa. Nessuno di loro poteva venire qui, avrebbero destato troppi sospetti.”
Abbandono il mio sdegno, che Edward mi ha detto troppe volte essere mal riposto e anche per questo ce l’ho tuttora, e la guardo incuriosita.
“Tieni.” Mi allunga velocemente una fialetta. “Jasper mi ha detto di prenderla circa un’ora prima del… della prima notte di nozze… insomma, dell’accoppiamento.”
Prendo la fialetta e la stringo nel pugno per nasconderla alla vista di chiunque. “Grazie, ma non ci sarà nessun accoppiamento.” E non voglio certo raccontare i cazzi miei a quella che sbava per Edward.
“Oh. Senti Bella, credo che ti sia fatta l’idea sbagliata…”
“No, no, io non credo. Ho visto abbastanza per sapere che lo vuoi, e non mi piaci. Edward ama me.” Ribatto come una bambina viziata.
“Lo so. Lo ha detto anche a me. E… ho sentito abbastanza per saperlo. Sì, è vero, sono innamorata di lui, e lo proteggerò sempre. Soffro quando lui soffre-“
“Oh, per piacere. Non me la menare con questi discorsi d’amore. Ho capito. Lo ami. E lui?”
“Ama te.”
Sorrido sardonicamente. Poi, però, vedo una reale ombra di tristezza nei suoi occhi e dentro di me sento nascere un sentimento di simpatia per questa ragazza, perché innamorarsi di Edward e non essere corrisposta dev’essere da suicidio. Ma questo sentimento dura solo un secondo. Sono troppo gelosa.
“Senti Kate, sono stanca e sto per affrontare una delle notti più difficoltose della mia vita. Non voglio discutere di Edward con te, sinceramente credo che sia fuori luogo perché, perdonami, non sono affari tuoi. Dimmi una cosa, Edward era diverso con te prima di incontrarmi?” Le chiedo genuinamente, voglio saperlo, non voglio farle del male gratuitamente. Forse.
“No.” Sussurra abbassando gli occhi.
Sospiro pesantemente perché ho davvero dell’empatia per lei ora. “Mi dispiace Kate. Davvero. Se è  amicizia quella che offri a Edward sono sicura che l’accetterà, e anch’io soffro se lui soffre e… tiro fuori le unghie se qualcuno si avvicina a lui. Non ce l’ho con te, ti capisco, ma non posso fare l’amica con te adesso, non quando mi sento minacciata.”
“Ma io non ti sto minacciando.” Dice, credo, con sincerità.
“No, no, non sei tu, sono io che reagisco così.” Le dico altrettanto sinceramente. “Il mio rapporto con Edward è stato alquanto burrascoso, lo è ancora e credo lo sarà per moltissimo tempo,” Mentre parlo mi vengono in mente immagini del nostro passato, del nostro futuro, di noi a litigare e a scopare selvaggiamente, a baciarci mentre portiamo i bambini a scuola… oh, cazzo… Tiro giù una sorsata di champagne per scuotermi da quei pensieri che ora non mi posso permettere di avere. “Che stavo dicendo? Ah sì, dicevo, che tutto per me è una minaccia e non sono mai sicura di quello che abbiamo, di quello che sta succedendo, non sono sicura di niente, è per questo che sono sempre sulla difensiva.” Fantastico, sto raccontando ad un’estranea, e potenziale minaccia, tutto quello che sento.
Mi prende la mano chiusa a pugno, avvicinandosi un po’. “Sii sicura. Edward è l’uomo più pulito del pianeta e mi ha detto che morirebbe per te. Capisci? Lo sai quante donne vorrebbero sentirsi dire questo? Da un uomo come quello?”
La guardo a lungo. Quello che leggo nei suoi occhi è pura in adulterata invidia. Così tanta che inizio ad invidiarmi un po’ anch’io.
“Tu moriresti per lui?” Mi chiede decisa.
“Sì.” Le rispondo immediatamente.
Sorride appena. “Siete fatti l’una per l’altro. Stesse risposte. Stesso sguardo. E io ci sono in mezzo senza speranza. Non ti preoccupare Bella, voglio troppo bene ad Edward per tentare di rovinare qualcosa che comunque a me non frutterebbe nulla.” Si alza. “Prendi la soluzione nella fiala. Un’ora prima, ricordatelo.”
“Cos’è?”
“Qualcosa che ti permetterà di tenere lontano Mike per almeno una settimana.” Mi strizza l’occhio e sparisce tra la folla di invitati.
***
“AAAARGGHH!”
“Micetta, tutto bene? Che posso fare?”
“Chiama la dottoressa Cole! Subito!”
Sono chiusa nel bagno della nostra suite alle Hawaii. Mike è voluto partire immediatamente dopo il ricevimento, dandomi l’opportunità di procrastinare ancora un po’ il dovuto intercorso sessuale, bleah, e siccome sull’aereo privato c’era altra gente, tipo Demetri che inizio a sospettare sarà presente per la deflorazione visto che non lascia mai il fianco del mio adorato maritino, Mike non ha tentato nulla, fino all’arrivo a Honolulu, sicchè ho ingollato la mia fida fialetta da brava bambina.
Ma ora ho la vagina letteralmente in fiamme!
Fanculo a Jasper e a Kate!
***

25 commenti:

  1. Il mezzo metro di Cazzoward non si può leggere, sto morendo dalle risate. Ma da dove ti escono se fantasie? Nella tragedia ci metti la comicità. Sei mitica davvero. E la fialetta? di che di tratta ?

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    1. si tratta di far sclerare Abbella tanto per creare casino!
      grazie Mariella!

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  2. EDWARD E' UN MICROONDE! Ahahahahaha me so ammazzata! Davvero amò non capisco che problemi ti fai. Ormai ti conosciamo, sappiamo qual'è il tuo stile e se ti seguiamo con amore e gioia, se siamo sempre impazienti ed avide dei tuoi capitoli, vuol dire che ciò che scrivi ci piace un sacco o no? Dai che sei una donna intelligente e maledettamente in gamba. Valeva la pena aspettare oltre un anno per questo capitolo. Bacio.

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    1. madoooo... hahaahhaahahahaha!! gli ultimi 2 anni vi ho trattate malissimo! dai che siamo alla fine!
      grazie Pa!

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  3. Oddio che risate ahahahahah. .......lei che mugugna mentre lui non riesce a stare zitto........il mezzo metro di cazzoward ......... il microonde. ....... e poi finalmente il ti amo di Edward!!!! Veramente un rientro col botto!!!!!! Sei fenomenale! !!! Riesci a far convivere dramma e comicità, assolutamente perfetta!!!!
    E cosa c'è nella fialetta? ??? Ahahahahah povera Bella ahahahahah
    Raffaella

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    1. raffa! ti trovo sempre! grazie di seguirmi e grazie dei complimenti!

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  4. Ho letto due volte questo capitolo. Una dal dentista, mentre aspettavo il mio turno per una devitalizzazione e l’altra ora, nella pace della mia casa. L’ho letto due volte perchè temevo d’essermi persa alcune sfumature (e in effetti è stato così... ne dico una? Durante le primissime battute, quando Abbella può solo bofonchiare, pensavo che il bofonchiamento fosse fatto di parole causali e senza senso... e invece... come sei brava amòòòòòò! tutti i dettagli curi tu!)

    Anyway...

    A proposito di dettagli, entro in quelli delle scene che mi sono piaciute di più!

    Primo passaggio: cito testualmente perchè.... perchè... dal dentista ho rischiato di gemere ad alta voce in sala d’attesa...

    Afferra la mia gonna e la tira su con movimenti svelti e bruschi senza mai interrompere il contatto tra i nostri occhi. Non so come sono i miei, ma i suoi sono letali.
    “Edward, Edward, cosa stai facendo?!” Cerco di riprendermi tentando di fermargli le mani.
    “Non ti darai a lui.”
    “Edward, ti prego…”
    “Non me ne frega un cazzo, principessa. Tu non scoperai con lui.”
    Le sue mani non smettono di muoversi mentre cerca di tirare su quest’inferno di gonne e sottogonne… ma…
    “Edward? Sei vestito da… prete?”
    “Sì. Ho dovuto inventarmi qualcosa per entrare qui indisturbato… ma quante cazzo di gonne hai? Cristo…”

    Ecco, immaginarmi questa scena sapendo che lui é quell’Edward lì, mi fa cose!!! Vestito da prete (dobbiamo scrivere un altro priestward! assolutamente!) che smadonna in chiesa, duro come il marmo dei pilastri delle navate e scazzato per tutto il pizzo con cui deve combattere per fare sua Abbella.... ecco... mi fa impazzire.

    Cito nuovamente:
    “Bella…”
    E’ come una magia, è come se questo momento fosse un punto di congiunzione cosmica, sento chiaramente l’intensità e l’importanza di ciò che sta per dirmi, è il nostro momento questo, un momento che rimarrà nei nostri cuori per l’eternità, come quelle frasi nei libri, quelle che ti fanno sciogliere il cuore, quelle parol-
    “Non me ne frega un cazzo. Appena fuori da questo casino, ci convertiamo ad un’altra religione così questa farsa di matrimonio non avrà mai avuto alcun valore, chiaro?”
    Ah. Ok. Beh, l’intensità cosmica c’era tutta. Il suo viso è davvero solenne.

    No, qui sei stata un GENIO!!! In passaggi come questi accade ciò che io adoro vedere accadere nelle fiction. Non è necessario sempre descrivere la rava e la fava di ogni situazione. Il loro scambio verbale è veloce e buffo e li definisce perfettamente per chi sono per davvero: lui una romantica sognatrice, lui un pragmatico sensuale e prepotente (ma con amore)
    Inoltre non posso che concordare: Edward è comunque intensità cosmica e il suo viso è certamente solenne.

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  5. Cito di nuovo.

    Sento la sua mano dietro di me. E’ solo un momento. I suoi gesti sono veloci e sicuri quando guida se stesso verso la mia apertura. Mi impala in un colpo secco. Non è violento, non è brutale. E’ sicuro e determinato. Sa quello che fa. Sa come farlo. Sa esattamente cosa mi piace e come misurarsi.
    Anche se qui le misure sono del tutto fuori scala.


    E qui nemmeno commento. Mi prendo solo un attimo...

    Concludo infine con un’altra genialata di descrizione: HO MEZZO METRO DI CAZZOWARD VESTITO DA SACERDOTE...

    Potrei andare avanti ancora (tipo alcuni passaggi, ancora dialogati, quello in cui dice che Dio è troppo impegnato a tenere in vita quella testa di cazzo di Newton, mi sono capottata, non chiedermi perchè!)

    Sei brava, Laura (nota che ti ho chiamata Laura), brava come poche altre. Unica in questo genere che mette insieme romanticismo, sesso, risate e avventura.
    Perchè la cosa che voglio sottolineare più di ogni altra è che il manganello racconta si di un amore tormentato, ma anche di godibilissime situazioni e personaggi secondari e di una vicenda poliziesca... e questo non lo sanno fare in molte (io non ci riesco proprio!! Trama? Non so cosa sia e quindi rimango affascinata sempre dalla tua fantasia! Personaggi secondari? Whhhhhat?)
    Spero dunque che tu finisca presto questa storia, che la ritiri poco dopo per farne un romanzo e che la riproponi con l’abilità nella scrittura che hai acquisito in questi anni. Non vedo l’ora di comprare questo capolavoro iconico del mondo delle fiction italiane! Non vedo l’ora di avere la maglietta con davanti il MANGANELLO e dietro la scritta SONO AMICA DI SPARVIERO NERO.

    Ora aspetto il resto... e so che a questo giro ci sarà (vero? vero che sì?)



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  6. Ho dovuto dividere in due il commento perchè non me lo prendeva. Uso questo terzo per dirti che ti amo molto e che sono orgogliosa di te! Cri.

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    1. te l'ho detto nel gruppo che mi fai piangereeeee!
      la brutta verità è che ho dei "momenti" in cui mi lascio totalmente andare e allora vedo e sento le situazioni e cerco di tradurle scrivendo, anche se non ci riesco come vorrei e questo è mancanza di allenamento, il tutto perchè mi manca la costanza e l'ordine. sono disordinata dentro e fuori, ho sempre mille idee, mille pensieri, mille cose che vorrei fare e questo non aiuta affatto. ho delle cose da dire, ecco perchè vorrei davvero scrivere sempre, non sono cose fighe e non sono storie "immortali", quello che vorrei fare io è davvero esporre il tragicomico perchè è quello che sento, quello che vivo, quello che sono e, soprattutto, è quello in cui credo. sogno di scrivere una storia crudissima, tosta, reale, completamente venata di umorismo. devo solo cercare di darmi una regolata e impegnarmi da adulta e non da vecchia adolescente mai cresciuta, e non sto parlando di Robbè, ma proprio del mio comportamento quotidiano anche in casa, solo così riuscirò a fare tutto quello che mi prefiggo. sono cazzi amari però, perchè ogni santo giorno mi prefiggo sempre qualcosa di nuovo e diverso... hahahaahahhahahah!
      grazie amò <3

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  7. Mi hai fatto un magnifico regalo...
    Che gioia vedere il tuo aggiornamento proprio oggi...
    E che magnifico capitolo, come tutti gli altri del resto.
    Ci ho messo un po' per tradurre i mugolii di Bella e ancora non li ho tradotti tutti, ma sapevo che non erano messi lì a caso, hai sempre un perché!
    Forse non te l'ho mai detto ma sicuramente lo avrai capito che mi piace da morire il tuo modo di scrivere.
    Mi piace il tuo comico nel dramma, non stona mai e mi appassiona tantissimo, curiosa di sapere ogni volta come sbrogli la matassa che i tuoi amabili personaggi creano.
    Anche in te noto una crescita pur rimanendo te stessa.
    Inutile commentare "le perle" di questo capitolo: mezzo metro di cazzoward, Edward è un microonde, il "ti amo" e chi più ne ha più ne metta.
    È tutto "una perla" !
    Ovviamente non manchi mai di lasciarci in sospeso: che cavolo gli hanno fatto bere... Anche da Jasper mi aspetto di tutto!
    Grazie di nuovo per questo meraviglioso regalo ❤️
    Un Bacio

    JB

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    1. ancora buon compleanno! grazie Ju! sei sempre molto carina!

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  8. ben tornata e hai portato con te un fantastico capitolo continua cosi spero che adesso non ci abbandoni più... grazie

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    1. ciao! lo spero anch'io davvero! no, scherzi a parte, ormai la storia è quasi completa, sto aggiustando le parti per farne dei capitoli a se stanti, quindi vedrete la conclusione a breve.
      grazie di seguirmi!

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  11. Quando ho visto che il capitolo c'era, era presente, lo potevo leggere ho esultato e credo che il mio e vai!! si sia sentito anche nelle case dei vicini ed era mezzanotte!! Non capisco veramente tutti i problemi che ti fai sul fatto di non aver scritto una gran cosa o roba simile, e sai che ti dico? Se la roba che non ti convince tanto è come questa allora chissa che meraviglia delle meraviglie ti deve uscire quando tu ritieni di aver fatto una cosa buona!! Ho iniziato a ridere dopo la prima riga e ho continuato fino alla fine immaginandomi lui che le tiene una mano sulla bocca e i suoi sproloqui!! Lei che tenta in primo di respirare e poi di parlare e lui che, come si dice dalle mie parti se la canta e se la suona!! E al morsetto un piccolo morsetto avevo le lacrime!! e questo era solo l'inizio! Finalmente mi calmo e penso ora parleranno d'amore lui dice che la ama, si in effetti è così ma la risata ci scappa lo stesso quando leggo cito le parole "boa constrictor imperator" !! Ecco questa più una serie di altre parole messe li nei dialoghi con nonchalance che ti fanno riprendere a ridere e a rischiare un infarto per apnea!! Equando parlo della tua genialità lo dico per momenti come questo, subito dopo il boa metti una descrizione di come lei vede lui e ti nasce uno struggimento dentro che ti tocca il cuore. R iporto la frase per far capire meglio il mio concetto) " Nessuno, nessuno mai al mondo ha avuto, ha, o avrà gli occhi di Edward Cullen. Potrebbe essere sordomuto e avere il potere di comunicare tutto con un solo sguardo. Un unico sguardo carico di tutta la gamma delle emozioni umane... " puntini di sospensione poi parte l'ormone a mille tanto, tantissimo sesso! Duro forte come ci piace sognare( perchè diciamocelo la realtà è piuttosto triste!!) Nel bel mezzo ci spari il microonde e mezzo metro di Cazzoward !! Vorrei solo sapere come ti fanno a venire in mente?? Geniale continuo a dirlo, geniale!! L'ultima verrà inserita nei vocabolari!! Tornando a noi e cercando di rimanere serie trovo anche perfetto l'escamotage (oggi parlo francese ma non so perchè, non l'ho neanche mai studiato, sarà nel mio dna) che hai trovato per la prima nnotte di nozze. Ma tu sai vero tutto questo cosa comporta, se ti abbiamo stressato 100 per avere il capitolo ora lo faremmo 200 per avere il prossimo, perchè Il manganello è una droga una volta assaggiata non se ne può più fare a meno!! E se pensavi che questa volta non l'avrei detto, mi dispiace deluderti facci un libro!!!!!

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    1. hahahaahhaha!!! ma grazie! le cose che mi dite mi hanno accompagnato da sempre, mi hanno fatto vedere le cose da altri punti di vista e mi sorprendo sempre, ma sempre, quando ridete su cose che io nemmeno mi accorgo di scrivere! ogni volta che pubblico un capitolo non sono mai soddisfattissima anche se mi piace e mi va di condividerlo con voi, quindi la vostra costante calorosa accoglienza mi fa un immenso piacere.
      Lo pubblicherò, sì, non so ancora con quale faccia avrò il coraggio di farlo e devo revisionarlo e farlo funzionare meglio, oltre che correggerlo dalla prima riga, sarà un lavoro infame! Però lo farò, perchè non posso più tirarmi indietro.
      grazie!

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    2. Sono stra stra stra felice della notizia e credimi sarà un vero successo ( so che stai toccando e incrociando tutto) ma ne sono certa!! Io purtroppo sono arrivata a conoscervi non da tanto e mi ricordo che quando vidi questa c'erano pronti più capitoli ma da quando ho iniziato a leggere il primo non ho più dato udienza al mondo esterno fino a quando non ho letto l'ultima parola dell'ultimo capitolo che avevi pubblicato!! e ogni tanto me la rileggo ma la cosa non è cambiata inizio e arrivo alla fine anche se so tutto, l'ho letta più volte, tutte le volte è come se facessi una nuova scoperta!! Sei bravissima e bravissima è poco!!

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  12. Questa è una storia da bere tutta d'un fiato e leggerla a mozzichi è davvero una sofferenza. Sai che amo questo tuo Edward più di tutti gli altri e ricordo ogni riga anche se l'ho letta 35 kg fa....e quindi mi auguro di poter chiudere l'ultima pagina con il sorriso sulle labbra che ho in faccia e la soddisfazione appagata nelle altre. Facce soggná

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    1. hahahahaahahahh! è una bella differenza di peso! mi fa piacere che "quello che resta di te" sia ancora qui hahahahahahah! lo so che ti piace davvero, me l'hai detto tante volte e sai che ti ammiro moltissimo, quindi, mi spiace dirtelo, ma la cosa ha un grosso peso per me! hahahaahahahah! che battute cretine, perdonami! spero che ti possa piacere fino in fondo!
      grazie!

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  13. Dio mio!!!!!
    Ma io che ti scrivo?????? Perchè qui ci sarebbe troppo da dire! E perchè la maggior parte delle cose rimarchevoli le hanno già scritte le altre qui sopra...
    Sei brava, amò! Tanto, tanto, tanto brava. E te l'ho già detto 100 volte e più. Quello che tu credi sia un difetto è invece una caratteristica di incredibile valore! Unire una trama drammatica con scene da fiato sospeso (...okay il fiato mi si sospende anche in altre scene e per ben altri motivi dalla paura...) a momenti assolutamente erotici con dialoghi e descrizioni incredibilmente comici....NON è DA TUTTI! Lo vuoi capire? E' una qualità aggiunta, che non toglie credibilità o valore ma che aggiunge attenzione e divertimento. Piace, cattura, avvolge, coinvolge, eccita.
    Se poi penso a chi è il MEZZO METRO DI CAZZOWARD VESTITO DA SACERDOTE.... il quadro è completo, me lo porto in bagno e me lo guardo mentre la doccetta del bidet fa il suo porco dovere, (..visto che è stata sicuramente creata per questo uso e sicuramente da una donna...)
    E' tutto? No, aspetta. Ti amo molto anch'io e sono anch'io molto orgogliosa di te!
    Go Sparviero, go!!!

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    1. oh tresorrr! mi chiedo sempre quanti errori tu possa vedere haahahahahahaahahah! che io ovviamente non vedo! che destino infame... hahahaahahahhah! grazie, sei davvero gentile!

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  14. Anche se in ritardo rispetto agli altri, voglio dirti quanto sia strafelice per il tuo ritorno e che ritorno...col botto nel vero senso della parola! Anche se non riesco a capire perchè continuo a stupirmi, sei fantastica a unire eccitazione, umorismo ( il mezzo metro cazzoedward è....non trovo nemmeno le parole....ti dico solo che ho spostato appena in tempo il portatile prima di sputacchiarci sopra il mio caffè!!!!) e tensione ( anche se Mike è un'ameba, non dimentichiamo che non è attorniato da "angioletti").
    Riguardo al timore di averci deluse, scusa la franchezza ...ma ci sei o ci fai? La risposta te l'abbiamo e, continuiamo a dartela, aspettandoti fedelmente....ti sembra la reazione di persone deluse? Un abbraccio e spero a prestissimo!

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