venerdì 30 marzo 2012

Crossover tra "SINNER" e "IL MANGANELLO II"



CROSSOVER TRA SINNER E IL MANGANELLO II

Epov




E’ sconvolta.
Vedo i suoi occhi puntati verso le nostre braccia.
“Bella… non è come-“
Alza lo sguardo al mio.
Poi alza la mano di scatto.
“Fammi indovinare. Non è come sembra, giusto? Sei davvero così poco originale? E quello che ho sentito? Pensavo che fosse impossibile per te parlare di sentimenti. Evidentemente no. Evidentemente ti è impossibile parlarne con me. Sono la donna sbagliata”
No!
La sua voce è diretta e pungente, ma trema e io me ne accorgo.
Kate si allontana.
Bella la guarda.
Male. Molto male.
“Bella, fammi spiegare-“
“Non c’è niente da spiegare. Mi sembra tutto chiarissimo”
Vado verso di lei, ma lei si irrigidice.
Non voglio, non voglio che sia così.
Alzo una mano per raggiungerle il viso, ma lei si tira indietro.
“Non toccarmi”
Abbasso il braccio indifeso.
In quel momento entrano due agenti con in mano un uomo ammanettato.
Non è uno dei soliti.
E’ molto ben vestito e i suoi movimenti denotano un certo tipo di livello sociale.
Lo portano dritto nell’ufficio del Capo.
“Bella, vieni via da qui, andiamo nel mio ufficio”
Le apro la porta della stanza, non la richiudo, non lo faccio mai, se cominciassi ora, avrei tutti gli agenti con orecchie e bicchieri incollati sulla porta.
Si guarda intorno, poi si volta verso di me.
Mi fa un effetto strano averla qui.
Come se il mio mondo privato e il mio mondo pubblico si fondessero.
Ma probabilmente è stato così dall’inizio con lei, soprattutto dopo le ultime rivelazioni di prima.
“Bella, ho parlato con Jasper”
Sgrana un po’ gli occhi, ma poi riprende la sua normale espressione distaccata.
“Oh, e cosa vi siete detti di interessante?”
“Non giocare a fare la finta tonta con me. Sono al corrente di ogni cosa. A dire la verità ora qui sono tutti al corrente di ogni cosa…”
Non riesco a smettere di pensare alla registrazione.
Ai suoi gemiti.
Ai miei gemiti.
Ai nostri sospiri amplificati dal microfono.
E il mio cazzo si alza in saluto…
“Che intendi?”
Vedo che mi guarda negli occhi, poi sposta lo sguardo al mio evidente problema da risolvere.
E la mia divisa è abbastanza attillata da non poter nascondere molto.
Forse è per questo che Eric si è arruolato nella Stradale.
Sono troppo rimbambito dal sangue che lascia allegramente le mie sinapsi per andare a gonfiare i miei enormi e molteplici corpi cavernosi atti all’erezione, e non mi accorgo subito che Bella ha uno sguardo ferito.
Oh no. Pensa che… pensa che sia eccitato per Kate…
Devo trovare il modo per ragionare e spiegarle dettagliatamente come stanno le cose.
“Bella, sto messo così per te”
No, non riesco a formulare una frase più articolata.
Deve avermi abbandonato una notevole quantità di sangue.
“Ha!”
Ma non aggiunge altro.
Preme la bocca in una linea dura.
E ha gli occhi lucidi, mentre volta leggermente il viso.
Voglio abbracciarla, voglio rassicurarla, voglio giurarle il mio amore eterno.
Non mi fermerà.
Vado deciso verso di lei
“Amore-“
“Cullen! Vieni a fare il tuo lavoro da Sergente!”
La voce urlante del Capo mi interrompe dalla mia dichiarazione.
Cazzo, tra me che sono completamente incapace di affrontare questo tipo di situazione e tutte le interruzioni che abbiamo avuto, non riuscirò mai a dirle niente!
Mi guarda ora.
Ha negli occhi una luce nuova, sembra speranza.
Le ho già detto qualcosa? Non mi pare…
“Cullen!!!”
Mi volto verso la porta e urlo.
“Arrivo!”
La guardo di nuovo.
“Bella, non andare via. E’ importante. Ma adesso devo andare di là. Ti prego aspettami”
Le dico in preghiera stringendole le braccia.
E stavolta mi lascia fare.

Il Capo mi aspetta fuori dalla sua porta chiusa.
“Si Capo?”
“Cullen, c’è… hahaha… una situazione un po’ strana”
“Cioè?”
“C’è un tizio qui dentro che si chiama… bè… lasciamo perdere. Ascolta, è un magnate della finanza-“
“Mpf… non ho a che fare con altro ultimamente”
“Si, ecco, abbiamo già abbastanza casini in questo momento, e sai di che parlo, e mi è arrivata una telefonata dall’alto”
“Quanto alto?”
“Tanto alto”
“Oh”
“Eh”
“Di cosa è accusato?”
“Aggressione e percosse, c’entra una donna”
“Ha aggredito una donna?!”
“No, ha aggredito il suo compagno, pare. Ascolta, voglio che lo fai parlare. Trova tu il modo. Cerca di capire cosa è successo. Poi parleremo con l’aggredito, che ora è in ospedale e cercheremo di fargli ritirare la denuncia”
“E’ tanto importante, eh?”
“Si, stiamo parlando di alte sfere, e pare che tu ne sappia parecchio ultimamente”
Mi guarda dal basso, ma ha un’espressione divertita.
Sono diventato una barzelletta.
Mi danno al cazzo tutti sti ricchi che se la cavano sempre a buon mercato.
“E perché dovrei farlo io?”
“Perché ora tu sei un Sergente, quindi è meglio che cominci a familiarizzare subito con l’idea. E poi perché…”
“Perché?”
“Perché ho il sospetto che abbiate più cose in comune di quanto appaia. Convicilo a parlare. Fammi sapere”
E se ne va.
Cose in comune? Che cazzo di cose in comune potrei avere con un riccone, io?
Entro nella stanza e mi richiudo la porta alle spalle.
L’uomo è seduto su una sedia, perfettamente composto e con le gambe accavallate.
Mi do il tempo di osservarlo.
E’ bello.
Ma che cazzo di commento mi viene in testa? E’ bello?! Sto diventando gay… Eric mi sta attacando la gayte…
Preso dal panico mi guardo il pisello.
No… niente erezione.
Pfiuuu… sono ancora etero.
Grazie Dio!
Continuo ad osservarlo, mentre lui volge lo sguardo al cellulare.
Sbircio.
Sta guardando la foto di una donna.
E’ molto bella.
Somiglia vagamente a...
No. Bella è molto più... bella.
Potrei sedermi alla scrivania del Capo, e guardare gli incartamenti del caso, ma non voglio pormi di fronte a lui come un poliziotto di fronte all’accusato.
Devo prendere tempo e pensare al modo migliore per agganciarlo.
Vado verso la macchinetta del caffè del Capo.
“Caffè?”
Mi volto leggermente, quel tanto che basta per vederlo voltarsi all’improvviso, come se l’avessi scosso dai suoi pensieri.
Non ha l’aria di uno che si fa scuotere spesso.
Questa donna dev’essere molto importante per lui.
“Grazie”
Sembra persino sorpreso di avermi risposto.
E’ evidente che è uno che non ringrazia spesso.
Tutti questi spesso mi fanno capire che è in una situazione insolita per lui, ma più che irritato mi sembra... stanco.
Torno da lui con in mano le due tazze.
Non gli ho neanche chiesto se voleva del latte dentro.
Non so perchè ma sono certo che lo prende nero.
Come me, in questi casi.
Gli porgo la sua tazza e mi siedo accanto a lui, stravaccandomi e passandomi una mano in faccia.
Anche per me la mattinata è stata già abbastanza pesante.
Mi accorgo solo ora che ha delle escoriazioni alla mano, devono essere quelle riportate dall'aggressione.
Prendo uno dei tanti sacchetti di ghiaccio dal piccolo frigo sotto la macchinetta del caffè e senza dire niente glielo porgo.
"Grazie"
Di nuovo un grazie.
Lega il sacchetto alla mano ferita e prende a sorseggiare il suo caffè.
Abbiamo tutti e due la tazza in mano e ci guardiamo.
Che strano...
Avviciniamo i nostri visi lievemente allo stesso tempo.
E allo stesso tempo sembriamo scuoterci da un pensiero.
Ci passiamo una mano nei capelli.
Nello stesso momento.
Allo stesso modo.
Ci osserviamo di nuovo.
Forse ha ragione il Capo, abbiamo delle cose in comune...
Nah...
Rimando indietro il pensiero che quest’uomo mi somigli in qualche modo.
Io sono decisamente più figo.
“Non sono qui per interrogarla. Il rapporto è già stato redatto dal mio Capo. Mpff... non so bene neanche cosa ci faccio esattamente qui”
Decido di giocare a carte scoperte.
Non mi sembra un tipo che si faccia circuire da parole inutili.
Cerco le sigarette nel taschino, non fumo spesso, ma adesso mi va. E il gesto potrebbe essere un ulteriore rompighiaccio.
Gli porgo il pacchetto.
“Sigaretta?”
“No. Non fumo. Grazie... comunque”
Un altro grazie.
Accendo la mia sigaretta.
“Non sembra uno a cui succedano spesso questo tipo di cose”
Mi guarda per un lungo momento.
Anche lui sembra valutarmi.
Sorseggia il suo caffè.
“Lei è un poliziotto. Non sa che è proibito fumare negli uffici?”
Mmmm... si, mi sta valutando.
Sogghigno.
“Ne sono consapevole, si. Ma non sono il miglior modello di comportamento qui, soprattutto ultimamente...”
Le sue pause non sembrano calcolate.
E' come se davvero stesse soppesando cosa dirmi.
“Ha ragione. Non mi accadono spesso queste cose. Non ultimamente...”
Mi ha lasciato una via di comunicazione aperta.
“Senta, comprendo che la situazione per lei sia alquanto sgradevole, e vorrei davvero aiutarla ad uscirne pulito”
“Io esco sempre pulito dalle mie... situazioni”
“Posso immaginare. Ma non è questo che intendevo. Sono certo che ha uno stuolo di avvocati pronto a fronteggiare e vincere qualsiasi causa. La domanda che le voglio fare è... ne vale la pena?”
Mi guarda e sbuffa.
“Si”
Il suo Si è molto deciso e somiglia tanto a...

“Tu… rischieresti la tua vita per lei?”
 “Si”

“E’ una donna. La sua determinazione non può nascere altro che da una donna. Magari una bellissima, testarda, decisa e sexy da morire... donna”
Mi guarda incuriosito.
“Dal suo tono, deduco che sa di cosa parla”
E’ molto bravo a deviare l'attenzione da se stesso.
Dovevo aspettarmelo.
“Oh... non ne ha idea. Lo vuole sapere? Sono innamorato della figlia di un industriale. Io, un poliziotto. Lei mi fa diventare pazzo. Mi provoca ad ogni occasione e... e agisce sempre di testa sua!”
Posa la tazza sulla scrivania e appoggia lentamente la schiena alla sedia.
“Conosco il tipo”
Mi guarda per un po’ poi prosegue il discorso.
“Isabella è esattamente così”
Sobbalzo sulla sedia.
“I-Isabella?”
“Si, la donna per cui mi sono messo in questo casino”
No... non può essere la mia Isabella... no... lei... ieri sera era con me... stamattina... era con me... al telefono... e ora è qui...
No... si sono incrociati nel corridoio e non hanno battuto ciglio.
Ma io devo sapere.
“Isabella, come la figlia dell’industriale-“
Deglutisco rumorosamente.
Gli esce una risata spenta, che non ha nulla d'allegro.
“No. Posso assicurarle che Isabella non è figlia di nessun industriale, mi creda”
E io mi risveglio da un incubo.
Sorseggio il caffè.
Mi serve.
Cazzo, mi servirebbe uno scotch adesso...
Oh! Ma il Capo ce l’ha lo scotch e so anche dove!
Mi alzo di scatto sorprendendo il tizio, e vado verso l’archivio scorrevole.
Lo apro e sposto tutte le cartelle dal fondo... e bingo!
Afferro due bicchieri vicino alla macchinetta del caffè e torno a sedermi trionfante.
Non gli chiedo nulla e verso un dito del liquido ambrato ad entrambi.
Lo guardo per un momento e lui è intento a guardare i miei gesti, sembra preoccupato.
Gli porgo uno dei bicchieri.
“Ok. Sono un poliziotto, fumo negli uffici pubblici, fermo il traffico per sbattermi la più bella ragazza del mondo e frego lo scotch del Capo. Direi che ci vuole un brindisi!”
Le sue sopracciglia passano dal corrucciato all’inarcato.
“Si... si è sbattuto una ragazza sull’autostrada?”
“Oh si! E l’ho fatta anche chiudere per questo!”
Gli sorrido.
Alza la mano col bicchiere, io faccio lo stesso.
“Interessante”
E diamo un sorso.
Facciamo la stessa smorfia.
Cazzo, è forte quest’intruglio.
“Bè... io ho fatto di peggio con Isabella... non ricordo bene tutti i dettagli ma ho il sospetto di averla legata a me da un contratto”
Ok. Ora andiamo da qualche parte.
Devo spingerlo.
“Il sospetto?”
Sogghigna di nuovo e non stacca gli occhi dal bicchiere.
“Già. Ho un problema di memoria. Ho avuto un incidente. So solo che ero legato a doppio filo a lei... e so che mi fa impazzire con quei suoi... atteggiamenti... quei suoi ridicoli abiti... così succinti... così... espliciti”
Digrigna i denti quando parla.
Questa Isabella somiglia tantissimo alla mia.
E non posso che dare voce anche al mio pensiero.
“Così... piccoli...”
Lui continua rapito da qualche immagine che gli scorre nel cervello, ma seguita a parlare.
“Ecco, si, sembra sempre avere addosso una taglia in meno di quella che dovrebbe indossare!”
Poi mi guarda sorpreso.
Ghigno e rialzo il bicchiere di nuovo.
Lui fa altrettanto.
L’alcool comincia a farsi sentire.
Ma io devo andare dritto.
“Per non parlare di tutti quegli stronzi che le girano attorno”
Lo guardo dal basso, sperando che ci caschi.
Ma questo è un duro.
Mi guarda.
“Si, Sergente, ho picchiato il suo... il suo... non so neanche come chiamarlo quel damerino da due soldi!”
“Stronzo”
Mi esce così.
“Prego?”
Alzo le spalle.
“Stronzo”
Ghigna di nuovo.
“Si. Gli si addice”
Devo continuare.
“E’ da quando conosco Bella che non faccio altro che liberarmi dai suoi corteggiatrori, presunti e non. E’ un lavoro a tempo pieno”
“Bella?”
Non voglio dirgli che si chiama Isabella. E non voglio perdere terreno.
“Bella”
“Pare che abbiamo lo stesso problema, allora”
“Quando ci si innamora di una donna bellissima è questo il rischio, amico”
Sorseggiamo di nuovo.
Lui continua a dar voce ai suoi pensieri.
“La mia Isabella è davvero bellissima, ed è una donna fuori dal comune. E’ forte, è intelligente, è intrigante...”
Già... esattamente come lei, e glielo dico.
“Oh, la mia Bella è favolosa. Non c’è una ragazza più bella di lei. Ed è furba come una volpe. Ed è sexy... giochiamo con le manette spesso... e lei ci sta...”
Sono ubriaco, comincio a dire cose senza senso.
“Manette?”
Vedo un lampo nei suoi occhi.
“Si. Mai provato?”
Si apre in una fragorosa risata.
Lo guardo interdetto.
Amico... io ho una playroom. Più di una veramente. E le manette fanno parte dell’equipaggiamento standard. Sai cos’è?”
“Sono un poliziotto. Certo che so cos’è un equipaggiamento standard”
Ride.
“Intendevo dire la playroom”
Ora sono io che lo guardo in maniera inequivocabile.
“Sono un poliziotto. E sono un maschio adulto sessualmente attivo. Con manette...”
Tiro fuori le manette dal gancio e le metto sulla scrivania.
“... pistola...”
Metto anche quella sulla scrivania, ma più alla mia portata piuttosto che alla sua, non si sa mai.
“... e manganello
Quello lo metto più vicino a lui.
Sono sicuro che lo vede più come strumento kinky che come arma.
E infatti...
“Oh... strumento interessante... e dai molteplici utilizzi...”
Lo guarda con grande interesse, come se fosse un gioiello prezioso.
“L’hai detto, amico”
Mi guarda pensieroso.
“Collaborerò”
Lo guardo.
Bastava fargli vedere il manganello?
Assurdo! Il mio manganello ultimamente è come la bacchetta di Harry Potter!
“Ma?”
C’è sempre un ma e io lo voglio sapere.
Sogghigna.
“Non c’è nessun ma. Mi ha fatto piacere parlare con lei. E ha ragione, è inutile che prosegua questa penosa faccenda anche in tribunale. Vorrei chiederle una cosa però”
“Spari”
“Posso darle del tu?”
“Certo. Mi chiamo Edward”
Mi guarda sorpreso. E’ un nome antico e nobile, lo so. Si sarà scandalizzato che un comune poliziotto si possa chiamare Edward?
Sorride. E' un sorriso sornione, però.
“Edward... io e te abbiamo molto in comune... vorrei chiederti un favore... potrei avere uno dei manganelli originali del vostro dipartimento?”
Cosa?! Ma chi è questo? Un bambino che vuole la caramella dopo essere stato dal dentista?
Deve aver capito la mia sorpresa alla sua richiesta.
“So che è una richiesta alquanto bizzarra... e potrei comunque averne uno, ma... ti sarei molto grato se me ne procurassi uno tu. Ho visto il tuo... è in pelle e ha ottime finiture. E sono sicuro che... abbia ottime... prestazioni, sia dal punto di vista del Corpo di Polizia, sia che su altri tipi di... corpi”
Potrebbe apparire tranquillamente come un discorso tra maschi pervertiti.
Invece no.
C’è qualcosa che capisco profondamente di quest’uomo, ma non riesco a puntarci il dito sopra.
“Sarà un vero piacere procurarle il miglior manganello in circolazione”
Sono sincero.
E sono sicuro che sarà in mani molto accurate.
Faccio per alzarmi quando si spalanca la porta.
Eric.
Come mai non sono sorpreso?
“Signore, c’è il suo avvocato in sala d’attesa. E Tony... Bella sta scalpitando”
Il tizio ricco si gira e mi guarda.
“Tony?”
“Lasci stare, è una storia lunga e penosa”
E guardo Eric con stanchezza.
Ci alziamo e invito il tizio ad uscire.
“Prego, vada avanti lei”
Lo faccio passare e quando sto per chiudere la porta del Capo, Eric mi strattona.
“Ommioddiooooooo!!! Ma chi è? Tuo fratello? Perchè diavolo non mi hai detto di avere un fratello? E’ gay almeno lui???”
La sua voce è strozzata ed è in piena crisi di caldane, come le donne in menopausa.
“Ma che cazzo dici?! No che non è mio fratello, non so neanche come si chiama. E... mi dispiace per te... dubito fortemente che sia gay”
Mi guarda come se fossi un deficiente.
“Come non sai come si chiama?”
“Te l’ho detto, non lo so, non mi serviva questa informazione e non gliel’ho chiesto”
Mentre blatera ancora qualcosa, vengo distratto da un immagine che prorpio non mi piace.
Bella è sulla porta del mio ufficio in fondo al corridoio e il tizio ricco si sta avvicinando a lei.
Oh no.
Anche questo?
Vado a passo svelto a sventare la crisi.
Li vedo che si osservano.
Prendo la parola.
“Lei è la mia ragazza, Bella”
Spero di aver messo sufficiente gravità nella voce al menzionare che è la mia ragazza.
Lui le prende delicatamente la mano, si china e la sfiora con le labbra.
Lei è... completamente rapita!
“E’ un piacere fare la sua conoscenza, Bella. Edward mi ha parlato molto di lei, e devo dire che ha ragione, lei è un vero incanto”
Bella è senza parole.
E’ senza parole!
Quando mai è rimasta senza parole!
Il tizio si rivolge a me.
“Edward”
Lo guardo. Male.
Lui sogghigna.
“Bella, aspettami nel mio ufficio”
E continuando a non dire una parola si allontana.
“E’ la tua sub?”
Dovevo aspettarmela una domanda del genere da lui.
“No. Tra noi non c’è questo tipo di rapporto”
“Sarebbe una fantastica submissive”
“Ha! Non credo. Se la conoscessi come la conosco io, cosa che non accadrà mai, non lo penseresti”
“Io non ne sarei così sicuro. Hai visto come ti ha obbedito?”
Ha obbedito solo perchè era in trance per te!
Ma non do voce ai miei pensieri.
E ora tutto quello che penso è... Bella legata  e con una benda sugli occhi, io in pantaloni di pelle che la accarezzo con un frustino!
Ma lui continua.
“E sono sicuro che nel... momento giusto... lei si faccia fare tutto quello che vuoi”
Ghigno, ancora rapito dall'immagine che si disegna nel mio cervello.
“Cazzo si”
Cazzo! Non volevo dirlo ad alta voce!
“Edward, si. Devo dire che abbiamo moltissime cose in comune. Compresi i pensieri a quanto mi pare di capire in questo momento. Ora sa perfettamente come mi sentivo stamattina”
Mi calmo a quello che dice.
Ha ragione.
Comprendo ora che davvero ci capiamo ad un livello abbastanza insolito per essere stati solo un’ora insieme.
“Così pare”
“La sua Bella è davvero bellissima”
Lo riguardo male.
“Ma avrà anche compreso che ... io sono molto preso da Isabella”
Sembra sorprendersi dalle sue stesse parole.
Si. Decisamente molto in comune.
Mi porge un biglietto, che non guardo e infilo direttamente nel taschino.
Lui sorride del gesto.
Bè? E' solo un biglietto, lo guarderò dopo. Questi ricconi sono troppo pretenziosi per i miei gusti.
“Spero che terrà fede alla sua promessa di procurarmi il manganello”
“L’ho detto e lo farò”
“Bene. Arrivederci allora”
Mi porge la mano.
Abbiamo tutti e due una stretta decisa.
“Arrivederci. E stia lontano dai guai”
Si sta allontanando, ma si volta per rispondermi.
“Mmmm... sono un uomo ricco e potente, sono i guai che cercano me”
Lo guardo sparire nella sala d'attesa, ancora stupefatto da questo surreale incontro.
Sento le urla del Capo.
“Cullen!!! Cristo!!! Ti sei messo a fare un festino qui dentro?! La prossima volta che ti becco a fumare negli uffici ti faccio fare il turno di notte!!! E PERCHE’ CAZZO HAI... TOCCATO L’ARCHIVIO?!”
Sorrido.
Ho lasciato tutto lì sapendo che il Capo si sarebbe incazzato.
E’ troppo divertente.
Ma il mio pensiero ora è solo diretto a Bella.
E mi dovrà spiegare parecchie cose.

***

n.d.a. Hahahaahhaahahahah! Mi sono divertita ad immaginare l'Edward di Sinner e l'Edward del Manganello che interagiscono. Speriamo che vi piaccia!
p.s. Ringrazio tantissimo per il supporto di ANDRE' che mi ha confezionato la splendida foto in testa al capitolo. Grazie Geo!!! <3

giovedì 29 marzo 2012

"IL MANGANELLO II" CAP. 21

Epov





Sono seduto al bancone della cucina avvolto solo da un asciugamano, sorseggio caffè e scarabocchio su un foglio.
Ho bisogno di riprendere le fila di tutto questo casino.
Devo capire.

Isabella Swan
Swan Industries
Newton Corp.
fidanzamento
Jasper
Demetri

Demetri. Cazzo.

“Cullen”
“Kamarov. Che cazzo vuoi?”
“Soldi”
“Mpf! E te li dovrei dare io?”
Vedo i suoi tirapiedi avvicinarsi con i pugni chiusi.
Fantastico.
Ancora ho i lividi della settimana scorsa.
Siamo nel corridoio della scuola.
Non c’è pericolo che sia fermato.
Al suo passaggio scappano tutti.
Tutti tranne me.
Ho istinti suicidi, lo so.
Ma non mi piegherò mai di fronte a questo stronzo.
Mi sbatte violentemente sul metallo degli armadietti.
I due scagnozzi mi tengono le braccia.
Si avvicina al mio viso e sibila.
“Ricordati chi sono, non ti conviene scherzare con me”
“Non me ne frega un cazzo di chi sei”
Riesco a dire con la gola schiacciata dal suo braccio.
Mi mette una mano in tasca nei jeans, non ho che pochi dollari, ma sono miei.
“Demetri… quello che ti piace tanto è più a sinistra…”
“UNGHF!”
Mi arriva un pugno in pieno stomaco, ma io reagisco sferrandogli un calcio sul bacino.
E’ a terra.
Ed è furioso.
Gli basta un cenno delle dita e mi ritrovo a terra preso a calci da quei due stronzi.
Il Preside ci richiama all’ordine.
Sospensione per me e… nulla per il figlio del boss della Organizatsya a L.A.

Cristo.
Demetri e Newton.
Ci deve essere qualcosa di grosso sotto.
E Bella ci è in mezzo.
Mi passo le mani in faccia fino ad arrivare ai capelli che stringo con forza.
Ultimamente lo faccio spesso, mi chiedo come possa ancora averli tutti.
Ma il mio pensiero è per lei, solo per lei, e rimbomba nella mia testa sonoramente.
No.
Devo fermarla.
E’ un gioco troppo pericoloso.
Riprendo a scrivere sul foglio, devo aiutarmi con tutti i mezzi per rimanere lucido.
Che vuol dire che devo avere fiducia in lei?
E’ chiaro che non lo vuole sposare… lo ha chiamato invertebrato…

fidanzamento -> no -> finto fidanzamento?

E perché ha chiesto l’aiuto di Jasper?
In cosa la può aiutare Jasper? Lui non sa niente di finanza, è solo un poliziotto…
Oh, Cazzo!
Io e Jasper abbiamo amici nei reparti della DSI, la Divisione per i Servizi Investigativi, spesso ci siamo scambiati favori e abbiamo collaborato, e con qualcuno siamo davvero diventati amici…
Marcus!
Lui è di origine rumena...

Marcus -> Eurpoa -> Mafia russa?


No, può essere una coincidenza.
Ma il mio cervello continua a lavorare incessantemente per mettere insieme tutte le informazioni che ha.
Marcus è specializzato in microelettronica…
Cazzo! Cazzo Cazzo Cazzo!
Il braccialetto!
Il braccialetto che Bella aveva al polso ieri sera è un microfono!
Ne ho viste a decine nel suo dipartimento ogni volta che sono andato in laboratorio da lui.
Isabella, no!
E’ in pericolo.
Non voglio che sia sottoposta a questo.
La sua incolumità non ha prezzo.
La sua vita non ha prezzo.
Non per me.
Devo fare qualcosa.

Corro come un pazzo al distretto.
Bell’esempio di agente della stradale…
Entro e Kate si volta dall’altra parte.
Sembra… addolorata.
“Kat-“
Jasper mi interrompe.
“Edward. Vieni allo smistamento un attimo per favore”
Kate non si volta.
Entro in ufficio deciso ad avere delle risposte.
“Jasper. So tutto”
Si passa una mano sul viso.
“Edward… Bella non ha pensato che aveva ancora addosso il braccialetto… è stato un… un incidente”
“Ma di che cazzo parli?”

“Oh Bella... Bella... io... ooohh... io...”
“Edwarrdddd... anch’io... anche... ooohhh... ioooo....”

 “Mmmmmhhhhhhhh!!! MMHH!! MMHH!!! MMHHHH!!!!! MMMHHHHHHH!!!!”
“Ohhh!!! Bella!!! Siiii!!!! Ohhh  siiii!!!!...”

Ma che cazzo...
Sento la mia... voce... e quella di Bella rimbombare dal corridoio.
Oh no! No no no no no!
Mi precipito lungo il corridoio seguito da Jasper.
Noto le porte aperte lungo tutto il tragitto.
E gente che ridacchia neanche troppo di nascosto.
Arrivo in fondo seguendo... i nostri gemiti... alla sala CED.
“Oh, Tony! Tony, Tony, Tony! Bravo! Bravissimo!!!”
Clap clap clap
Sono circondato da applausi e fischi di approvazione!
“Eric, Che cazzo è?!”
Sono sicuro di essere rosso come un peperone.
“Ma è la tua performance, mio caro! Sei stato... aahhh... superbo...”
Le risate non smettono.
“Spiegatemi come cazzo sono finito sulle registrazioni della stradale!”
“Edward...”
Sento il tono di Jasper dietro di me e mi volto.
“Jasper, sei tu l’artefice di tutto questo? Cristo! Hai usato il CED del dipartimento per registrare la... la mia vita sessuale?!”
“Che magnifica vita sessuale...”
Tony ha decisamente gli occhi a cuoricino e sono convinto che abbia anche un... problemino da risolvere, adesso.
“Tonyyy... sei sicuro sicuro di non essere gay? Neanche un po’?”
E le sue pupille sono dilatate! Oh, cazzo...
“Ne sono certissimo, come il cielo è blu e l’acqua è bagnata!”
“Mmmm... che spreco...”
Si fa avanti Carmen.
“E sei anche certo di non distribuire le tue prodezze anche a noi comuni mortali?”
“Carmen...”
“Scherzavo, scherzavo! Non troppo, ma scherzavo...”
Si ritira.
Bene. Meno due.
“Qualcun altro si vuole fare avanti?!”
La mia voce ormai è isterica.
“Cullen, mi faccio avanti io”
“Capo!”
Rimango congelato.
Il capo mi vuole sedurre?!
E’ un incubo!
Adesso mi sveglierò e tutto questo non sarà stato altro che un terribile incubo.
“Cullen, Withlock, nel mio ufficio tutti e due. Adesso”
Guardo Jasper che sbianca, e parliamo all’unisono:
“Cazzo...”
“Mmmmm!!!”
Eric decisamente non riesce a contenere il suo entusiasmo. Neanche alla menzione della parola cazzo.
Mmmm…
Siccome io sono un cazzone completo decido di sfruttare le cose a mio vantaggio, oddio… a vantaggio delle mie prossime solo-performance…
Mi avvicino ad Eric.
Tiro fuori tutto il mio repertorio di mosse e sguardi che mi hanno sempre assicurato almeno una fichetta nel mio letto ogni sera.
“Eric…”
Gli sussurro ad un centimetro da viso.
Lui… ansima.
“To-Tony?”
“Mi faresti un grandissimo… piacere…?”
“Ohh… lo sai che non chiedo altro…”
Si fa aria con la mano.
Devo fare appello a tutte le mie energie per non ridere.
“Mi faresti una copia della registrazione? Sai… mi potrebbe essere utile… per lavoro, intendo… la sera… quando sono a casa… da solo…”
“Ooohh!!! Mmmmmmacertamente caro… tutto quello che vuoi… se vuoi posso… venire… da te e installartelo… sul tuo…pc…”
“Oh… non c’è bisogno, grazie dell’offerta… sono molto molto capace di fare installazioni di quel genere…”
“Non ne dubito… mai dubitato…”
La voce di Carmen ci interrompe.
Grazie a Dio.
“Tony! Lo fai svenire così! O venire, se non altro. Eric, cavolo, datti un contegno!”
Tony si appoggia vistosamente a Carmen.
Ha il fiato ancora corto.
Bè… non ho perso il mio fascino, se non altro.
Non contento del risultato, mentre vado via mi giro e gli strizzo l’occhio.
L’ho detto, sono un cazzone.
Ma Carmen è molto più con i piedi per terra di Eric.
“Vaffanculo, Tony!”

Entriamo nell’ufficio del Capo e chiudiamo la porta.
Ma so benissimo che sono tutti lì dietro adesso. L’ho fatto decine di volte anch’io.
“Spiegatemi. E lasciate da parte le cazzate”
Jasper mi guarda per un attimo e comincia a parlare.
“Capo, mi prendo la responsabilità per aver usato le strumentazioni del CED per uso... privato”
“Perchè, dovevi registrare un porno?”
Giro gli occhi al cielo.
Questa storia mi morderà nel culo fino alla pensione.
“Dunque, la... ehm... ragazza di Cullen, mi ha chiesto se potevo aiutarla a registrare una ... conversazione. Pare che sia incappata in qualcosa di grosso. Non potevo non aiutarla, e ho pensato di metterle a disposizione le attrezzature professionali”
 “Grosso quanto?”
“Vede, Miss Swan è costretta per motivi economici a sposare l’erede Newton, quello dei pneumatici-“
“Ma non era la ragazza di Cullen?”
Non ci posso credere.
Guardo lo scambio tra di loro e mi sento più confuso che mai.
“Smettetela di parlare come se io non ci fossi!”
Ma non mi cagano neanche di striscio.
“Bè... tecnicamente no, Isabella Swan è la fidanzata ufficiale di Michael Newton, stasera ci sarà l’annuncio”
“Yppi-ya yeeee”
Tanto non mi sentono.
“E voi avete utilizzato le nostre risorse per... gelosia?”
Bene. Non sono l’unico a non capirci un cazzo.
“No capo. Bella-“
“Bella? Chi diavolo è Bella?”
Intervengo io. Magari ora avrò un qualche cazzo di peso.
“Bella è il diminutivo di Isabella”
Il Capo mi squadra.
“Ah”
Jasper continua.
“Dicevo, Bella ha scoperto che la Newton Corporation sta fagocitando illegalmente la Swan Industries, proprio come aveva fatto per la... l’azienda del padre di Edward”
Salto sulla sedia.
“Cosa?!”
Mi ci vuole più di un momento per incamerare la nuova informazione.
E’ questo! E’ questo al principio di tutto il  casino!
“E’ così Edward. Bella si è rimessa a scartabellare tabulati e a consultare avvocati. Ha scoperto tutto. Non voleva dirti nulla per non farti preoccupare, e per non farti fare colpi di testa avventati-“
“Io lo ammazzo quel figlio di puttana!”
“Edward! Siediti! Capisci di cosa sto parlando? Capisci perchè non ti potevamo dire nulla?”
“Cazzo, Jasper! Tu... tu sei il mio migliore amico! Come hai potuto tenermi all’oscuro? Come hai potuto nascondermi una cosa di quest’importanza?!”
“Perchè sei una testa di ca-... ehm… calda, sei una testa calda. E sapevo che avresti reagito in preda all’ira e senza ragionare. Anche Bella lo sapeva”
“Fantastico! Sono messo in disparte dalla mia vita solo perchè me la prendo un po’ con chi ha rovinato la mia famiglia!”
“Un po??? Edward, se avessi scoperto tutto questo da solo e non fossi qui, quel figlio di puttana sarebbe già morto. Mi sbaglio?”
“No”
“Ecco”
“State calmi tutti e due o vi faccio perseguire dalla disciplinare. Continua Withlock”
“Bella vorrebbe... usando i propri... mezzi di persuasione... far confessare tutto a Newton”
“Che cazzo vuol dire i propri mezzi di persuasione?!”
“Cullen! Datti una calmata! Withlock, va avanti”
“Ho procurato tramite amici al DSI una cimice racchiusa in un braccialetto e l’ho collegata direttamente ai registratori del CED... Eric e Carmen hanno accettato senza battere ciglio, dopo che hanno compreso la gravità della situazione... è colpa mia capo... loro non c’entrano nulla”
“Questo lo deciderò io. C’è altro?”
“Purtroppo si. Casualmente sono venuto a sapere che Newton ha legami con l’Organizatsaya russa, tramite un certo Demetri Kamarov”
Demtri! Cazzo! Lo sapevo!
Balzo in piedi facendo cadere la sedia dietro di me.
“No! Jasper, Capo, non potete lasciare che Bella sia coinvolta in questo affare! E’ in grave pericolo!”
“Che vuoi dire?”
“Conosco Kamarov da... da quando ero ragazzo. E’ il figlio del capo della mafia russa locale. I kamarov sono una famiglia pericolosa... non si fermano davanti a niente. Non possiamo lasciare che Bella sia coinvolta. E’ troppo rischioso”
“Edward. Bella è molto decisa. Ne va del futuro di tutti. Se riesce nel suo intento possiamo incastrare Newton su più piani, antitrust e collusione mafiosa”
Lo guardo come mai in vita mia.
E il mio tono si fa basso.
“E se non riesce?”
Jasper abbassa lo sguardo.
“Cristo... Withlock, spero che comprenderai che non posso in alcun modo autorizzare l’utilizzo di mezzi di proprietà dello Stato per uso privato-“
“Ma Capo-“
“Fammi finire. Inoltrerò formale richiesta al dipartimento centrale. Intanto... io non so niente. Siamo intesi?”
“Si Capo! Grazie Capo!”
Jasper sembra soddisfatto.
Io sono sconvolto.
Facciamo per andarcene quando parla di nuovo. Molto seriamente.
“Cullen, tu sei fuori”
“Cosa?! Capo non posso stare con le mani in mano con la mia ragazza in pericolo di vita!”
E’ la prima volta che lo dico… la mia ragazza… è una sensazione strana, intensa… e sento il mio cuore… intero, pieno.
E per la prima volta ho paura.
Ma la voce del capo mi riporta alla realtà.
“Sei una mina vagante, e avrai compreso anche meglio di me che questa cosa ci esploderà tra le mani se non la trattiamo coi guanti. Non si può fare il minimo errore. Tu devi rimanerne fuori”
Rimango a guardarlo.
Riesco a pensare solo No.
Ho il cervello che mi scoppia e sento la mia vena frontale gonfiarsi.
Agisco bruscamente.
Sbatto distintivo e pistola sulla sua scrivania.
“Me ne vado, Signore”
Il mio sguardo è settato esattamente come il mio cervello.
Niente mi fermerà dal proteggere Bella. Che sia dannata la carriera.
Il Capo si passa le mani nei capelli… che non ha.
“Che cazzo dici?”
Jasper mi afferra per un braccio.
“Edward, calmati, non fare sciocchezze”
“Calmarmi?! Jas, non mi puoi chiedere di starne fuori, sai che non lo farò, è troppo importante. Bella è troppo importante… per me”
“Cullen, non fare l’idiota e riprenditi i tuoi effetti”
“Signore, faccio formale richiesta di dimissioni”
Rimaniamo tutti e tre a guardarci, ma io sono più risoluto che mai.
Jasper lo sa.
E il Capo lo vede.
“Ti concedo un periodo di riposo. Una settimana. Dopo torni qui fresco e riposato come non mai. Se mi fai incazzare ti chiudo al CED con Eric per una settimana”
Per un attimo inorridisco al pensiero, ma colgo subito l’occasione offerta.
“Signorsì Signore, grazie, Signore”
“Piantala con il Signore. Quello è lassù in cielo e ora dovrà dirottare tutte le sue energie per non farti fare cazzate. Quindi... non fare cazzate. O ti sbatto dentro senza pensarci un istante”
Torniamo verso la porta.
“Cullen, Withlock, un’altra cosa…”
“Signore?”
Diciamo all’unisono.
Il Capo alza gli occhi al cielo.
“Siate prudenti. Non fate mosse false. Se qualcosa non va, dovete abbandonare. Se c’è rischio di vita per qualcuno, dovete chiedere rinforzi. Mi sono spiegato?”
“Si Capo”
Insieme. Di nuovo. Sembriamo gemelli siamesi.
“Andatevene ora, cheerleaders!”
Apro la porta di scatto.
Ovviamente sono tutti lì, intenti chi a leggere un documento… nel corridoio, chi a sorseggiare caffè… nel corridoio, chi a sistemarsi la divisa… nel corridoio. Tutti si muovono intenti a fare qualcosa. Tutti tranne Kate.
“Ooook, spettacolo finito gente, tornate a lavorare”
Gesticolo vistosamente per mandare via tutti.
Mi avvicino a lei.
“Edward, ho sentito. E’ vero che c’entra la mafia russa?”
I suoi occhi sono impauriti.
“Kat, non c’è niente di cui preoccuparsi, non è un’azione contro di loro, dobbiamo solo stare attenti che non succeda niente ad… Isabella”
“Tu… rischieresti la tua vita per lei?”
Non ci penso neanche un secondo alla risposta.
“Si”
Mi abbraccia forte. Le mie braccia la avvolgono con la stessa intensità.
“Oh Edward, è una donna molto fortunata. Fai in modo di ricordarglielo tutti i giorni della tua vita”
Sono ben consapevole dei sentimenti di Kate verso di me, e quello che mi dice non fa altro che confermarmelo.
La stringo ancora più forte e chiudo gli occhi.
“Kat, io sono fortunato ad avere un’amica come te. E sarà l’uomo più fortunato del mondo quello che sceglierai come compagno. Ti voglio bene, Kat”
La sento sospirare sul mio petto.
Poi sento un sospiro secco.
Ma non viene dal mio petto.
“Edward…”
Mi volto verso quel suono che mi ha ipnotizzato dal primo momento che l’ho sentito.
Bella.
Cazzo.

***

n.d.a. Il più bel film del mondo, dopo Blade Runner e Twilight è I Tre Giorni del Condor, di cui ho preso un pezzettino di colonna sonora. E lei è Sparviero Nero. ;)
Colgo l'occasione per ringraziare la mia dolcissima amica e artista Rossilla Tyler per gli splendidi banner. <3

domenica 25 marzo 2012

"IL MANGANELLO II" - CAP. 20

Epov





“Mmmm… Bella…”
Allungo un braccio.
La cerco.
Non c’è.
Apro gli occhi.
Sono nel mio letto.
Da solo.
E sto a cazzo dritto.
Non è venuta qui ieri sera, coglione…
Mi giro nel letto, non è confortevole avere il pisello schiacciato.
Lo massaggio.
Solo un po’.
Ma che cazz…
Con l’altra mano sotto al cuscino, sento tra le dita un materiale che non è il mio lenzuolo.
Porto la mano in alto sopra il mio viso.
Seta.
Rosa.
Le mutandine di Bella.
Me le sbatto sul viso.
Insipiro profondamente.
La mano sul mio cazzo si fa più ferma.
“Mmmmhh…”
Immaginimi scorrono sotto le palpebre chiuse.
Lei legata sotto di me.
Il suo sguardo acceso nella consapevolezza che era impotente e completamente sotto il mio controllo.
Il suo respiro affannato tra quelle labbra rosa, piene, aperte e pronte.
Quella bocca che scivola su e giù sul mio tronco dritto per lei.
Sentivo la sua lingua avvolgere.
Succhiare.
“Ooohh...”
Ma quando si è messa una mano nella fica...
Cazzo...
Pensavo di esplodere...
Il pompino più breve della storia.
Si eccitava a succhiarmelo.
Il suo viso dispiaciuto quando gliel’ho tolta.
Il suo sapore.
Il suo odore.
Non c’è niente, niente che mi annienti la mente in quel modo.
Bella.
“Bella...”
Ho gli occhi chiusi.
Le sue mutandine in faccia.
La mano che pompa su un desiderio che non si potrà mai spegnere.
Non mi basta.
Apro il cassetto del comodino senza spostarmi.
Cerco alla cieca.
Trovo.
Sorrido.
“Che roba è?”
“Oh, è solo l’olio che uso per massaggiarmi i testicoli quando passo troppo in sella alla moto”
“OWWW!”
“Hahahahahah! Tranquilla! Non è che li infilo dentro la boccetta per farlo!”
Oh si, principessa.... ma è anche l’olio che uso per massaggiarmi il cazzo quando penso a te...
Alzo lievemente la testa per non far cadere le mutandine che intanto trattengo con le labbra, e mi verso un po’ d’olio su entrambe le mani.
“Aahh… cazzo... siii...”
Le uso tutt’e due.
Mi massaggio dalla base dei testicoli in su.
Giro un po’ i palmi mentre mi pompo.
La sensazione e le immagini di Bella nella mia mente, innescano un piacere intenso.
“Mmmmhh...”
Non mi basta.
Voglio lei.
Volto il viso verso il comodino.
Mi asciugo alla meglio la mano sinistra sul lenzuolo, e lo afferro.
*tuuuuuu*
*tuuuuuu*
“Mmmm... pronto...”
Lei fa mmmm... e quel suono mi va dritto al cazzo...
“Bella...”
“Mmmm... Ed-... Mike?... Oh... Mike…”
Alzo di scatto il busto e mi cadono le mutandine dalla faccia.
Mike! Io ho la mano sul cazzo e lei dice Mike?!
“Bella. Sono Edward”
 “Oh! Scuuusami passero! Ti avevo scambiato per-“
“Ti sembra che io abbia la stessa voce di quel coglione?”
“Awww... non essere geloso... pensavo fosse lui... in fondo... è il mio fidanzato... chi vuoi che mi chiami a quest’ora del mattino... quando io sono qui... nel mio letto... tutta sola... e nuda....”
La sento muoversi. Sento il fruscio del letto.
Mi sdraio di nuovo pensando a lei scompigliata, assonnata e... nuda.
“Non sono geloso… Sei nuda?!”
“Si che sei geloso. E si… sono completamente nuda... coperta solo dal lenzuolo... ma ho caldo... penso che lo toglierò... in fondo... uhm... George... il ragazzo delle pulizie... non sarà la prima volta che vede una ragazza nuda... è così un bel ragazzo... è francese... dice che vuole fare il giornalista... mi guarda sempre in un modooo...”
Mi risiedo di scatto.
Senza lasciare la presa.
“No! Non toglierti il lenzuolo! Chi cazzo è Geroge? Non hai... non so... una cameriera? E perchè dovrebbe venire in camera tua quando tu sei ancora a letto?”
“Oh... perchè... non voglio che interrompa il suo lavoro a causa mia... se voglio rimanere a letto mentre lui fa le sue cose intorno a me... perchè non dovrebbe... è molto rispettoso, sai?... mi guarda solamente... l’altro giorno mi ha lasciato una rosa sul cuscino...”
Mi sta sul cazzo questo George.
Più tardi fermerò tutti sulla H29 e farò la multa a tutti quelli che si chiamano George.
Mi sdraio di nuovo.
“Mpf! Una rosa! Ma che originale!”
“Ohhh... è stato un gesto molto carino invece... oh! E c’era un biglietto... c’era scritto cheee... il colore gli ricordava quello dei miei capez-... della mia bocca...”
Scatto di nuovo in posizione seduta.
E stavolta stringo un po’ troppo la presa.
“Capezzoli! Stavi dicendo capezzoli, ti ho sentita!”
“Ma no... ti sbagli... mmmm... questi cellulari a volte... fanno capire parole che non sono state dette...”
Ha un tono un po’ troppo ironico, ma sono troppo occupato a pensare a lei nuda in questo momento.
“Bella! Mettiti qualcosa addosso e chiudi la porta a chiave!”
“Ah! E vuoi anche che dia una doppia mandata alla cintura di castità?”
“Bella. Non mi fare incazzare. Altrimenti vengo subito lì e...”
“E...?”
Mi risdraio di nuovo.
E non posso fare a meno di accarezzare l’idea...
“Ti sculaccio”
“Cosa?!”
“Hai capito bene, principessa. Ti metto a pancia in giù sulle mie gambe e ti faccio diventare il culo dello stesso colore delle tue labbra...”
“Ah-hhh...”
E poi silenzio.
“Principessa...?”
“Nnnn... s-ssii?...”
“Ti stai mordendo le labbra?”
“Uhm... si...”
Oh Dio... le... le piace...
Anche al mio cazzo piace.
“Ti piace... ti piace l’idea di essere sculacciata?”
“Uhm... e a te?... piacerebbe sculacciarmi?...”
Vengo solo a pensarci...
“Oh, principessa... si. Da morire...”
“Ahh-hhh...pe-perchè?...”
Si sta toccando... la sento muoversi...
Guardo la mia mano muoversi e vedo la punta gocciolare.
“Perchè... primo, meriti una punizione per ...”
“Per...?...”
“Per farlo diventare duro ad altri oltre che a me...”
Appena potrò li ammazzerò tutti, ma prima gli cavo gli occhi per aver guardato ciò che è mio.
“E secondo?”
“Secondo... perchè adorerei vedere quelle tue chiappette sode arrossarsi sotto le mie mani... sentirti ancora più calda... vedere il rossore che si spande su tutta la tua pelle... sentirti gemere... e sentire quella tua passerina deliziosa gocciolare per me...”
Sono completamente teso. I muscoli delle mie cosce fremono per l’anticipazione.
“Oohh...”
“Ti piacerebbe...?...”
“Siiii...”
La sua voce non è altro che un sospiro affannato.
“Cosa stai facendo...?...”
“Mi sto... accarezzando...”
Oh... anch’io principessa, anch’io...
“...Perchè...?...”
“Mmmmmh....”
“Dimmi perchè Isabella”
Fammi sentire il tuo desiderio...
“Ohh! Perchè... perchè... mi piace il suono della tua voce... e lei che mi sta accarezzando in questo momento... i miei capezzoli svettano e chiedono attenzione... la mia pelle chiede il tuo tocco... e la mia passera... sta bagnando il lenzuolo...”
“Oh, Cristo...”
Vieni principessa... tu per prima... voglio sentirti... non ce la faccio più...
“E adorerei essere sculacciata da te... prometti che me lo farai... prometti...”
Stringo gli occhi e rallento il corso dei miei movimenti...
Non adesso... non adesso...
“Oh si, principessa lo farò... e sono certo che me ne darai più di un motivo...”
“Oh si... ne sono certa anch’io... ooohh...”
Cazzo... potrebbe fare l’operatrice porno delle linee erotiche...
A proposito...
“E’ così che hai eccitato Newton al telefono?”
“Mmmm... no... Edward... non ho dovuto fare un bel niente con quello li... ha fatto tutto lui... e non mi far pensare a quel mollusco in questo momento!”
Sbuffa... l’ho infastidita.
“Allora... lui non è niente per te...”
“Te l’ho appena detto cos’è... un viscido invertebrato”
Ha ripreso il totale controllo della sua voce.
“Ti stai accarezzando ancora?”
“No”
“Oh, piccola... non fare così... avevo bisogno di sapere...”
“Sembri soddisfatto. Bè... vorrà dire che chiamerò Geroge per soddisfare me. GEOOOOORGE!”
Sono di nuovo seduto. Per l’ennesima volta. E il mio cazzo vorrebbe mandarmi a fanculo.
“No! Non farlo! Bella, Bella, ascoltami”
“Che c’è”
C’è che ti amo e impazzisco all’idea che qualcun’altro ti metta le sue luride zampe addosso.
Men che meno che abbia un orgasmo solo sentendo la tua voce.
“Si, è vero. Sono geloso”
“Oh... non ne capisco proprio il motivo”
Mmmpf!
“Ah no? Oh Mike!... Bella lo ha fatto venire per telefono e lui ha fatto solo oh-oh-oh... e poi George... e poi Black... e poi... quei tuoi ridicoli vestiti... e...”
“E?”
“E... dovrei scortarti 24 ore su 24 con un mitra e sparare a tutti quelli che ti guardano”
“Stai dicendo che non ne valgo la pena?”
E’ dura e fredda nella sua risposta.
Ma non capisci? Non capisci, amore mio?
“Oh no, Bella no... tutt’altro...”
“Che vuoi dire?...”
“Voglio dire che passerei tutta la vita... tutta la mia cazzo di vita... accanto... accanto a te”
Silenzio.
Oh no... l’ho spaventata...
“Bella...? Sei ancora lì?”
“Si... sniff...”
La sua voce è rotta... dal pianto?
“Stai... piangendo?”
“No... sniff...”
“Oh Bella... non piangere... perchè piangi?”
“Perchè... perchè è la cosa più bella che potessi dirmi, Edward... sniff
Mi accorgo solo ora che la mia mano è sul petto.
Sul cuore.
“Oh Bella... perchè sono uno stronzo... lo sai... ed è vero... la notte sogno di te... e la mattina... la mattina mi sveglio a cazzo dritto per te... oh, cazzo! Non volevo dire che... voglio dire... non è la cosa più romantica che... cioè... quello che voglio dirti è che...”
“Anche stamattina?”
“Cosa?”
Non capisco... certo che l’amo anche stamattina.
“Stamattina sei... in quelle... condizioni?...”
Oh...
Sorrido e guardo... le mie deplorevoli condizioni.
“Mpff... Bella, prima di chiamarti stavo con le tue mutandine in faccia e mi stavo masturbando con l’olio che ho usato per te. E non ho potuto fare a meno di chiamarti... sentire la tua voce...non ho altro che te in testa... costantemente”
La mano mi scende di nuovo verso il cazzo che ormai è violaceo.
“Le mie mutandine?”
La sua voce di nuovo di velluto.
“Si”
“Ohhh... Edward... perchè avevi le mie mutandine in faccia?”
Si sta divertendo!
“Ma che cazzo... come perchè?”
“Dimmelo”
Più che dirtelo vorrei dartelo, ora.
“Perchè... il tuo odore mi fa impazzire... le avevo in bocca... anche...”
“Ooohh... davvero?...”
Sento che si agita, ma in un modo strano.
“Che fai?”
“Mi sono messa la tua maglietta… non è giusto che tu abbia qualcosa di mio e io no…”
Sento il cuore gonfio d’orgoglio. Ha ragione Jasper, sono veramente una tersta di cazzo.
“Perché hai messo la mia maglietta… hai deciso di non farti vedere nuda da George?...”
Voglio scherzare con lei, ma non faccio mai abbastanza i conti con il suo cervello altamente ricettivo.
“Mmmm… no… quando lui arriverà me la toglierò…”
“Bella…”
“Edward…”
“Non mi prendere per il culo”
“Mmmm… preferisco che sia tu a farlo...”
COUGH! COUGH! COSA?!”
“Hai capito benissimo…”
“Oh cazzo…”
“Si… quello…”
“Bella…”
“Che stai facendo?...”
Ooh... vuoi giocare...
“Mmmmm…”
“Mmmmm?...”
“MmmmBellaaaa... dimmi dove hai le mani...”
“Sul cellulare... ooohhh... e tu?...”
“Sul cellulare... il mio grosso... duro... cellulare...”
Ride.
Ascolterei quel suono tutto il giorno. Lo registrerei sul cellulare. E poi lo farei vibrare sull’altro cellulare...
“Oooohhh.... Edwarrrd... sto affogandooo...”
“Cazzo... quanto vorrei essere lì a naufragare in quel dolce succo... Bella, metti il vivavoce...”
“Oohh... ma poi... George... sentirà tutto...”
“Chi cazzo se ne frega di George! Lascia che senta, lasca che capisca di chi sei”
“Mmmmh... e di chi sono?”
“Mia”
“Aahh! Oh, Edward... dimmelo ancora...”
“Mia.... Aahh... mia… mia, mia… solo mia...aahhh...”
“Mmmmhhh... quanto vorrei essere lì adesso... e leccartelo e succhiartelo... non ti lascerei più niente... niente...”
“Aaahhh... Bella... piccola... metti il cellulare vicino alla tua fichetta... voglio sentire...”
Continuo a pompare fuoriosamente mentre sento che si muove... Cristo... anche solo il suo respiro mi manda in corto circuito...
Poi lo sento... sento il rumore delle sue dita che lavorano tra le sue labbra... sento il rumore dei suoi fluidi mentre lei ci sbatte sopra... e sento i suoi gemiti crescere sempre di più... e sento il mio cazzo crescere sempre di più...
“Bella...”
Sento la sua voce vicina di nuovo.
“Oooohhh... Edward... voglio sentirti... voglio sapere a cosa stai pensando...”
“Aahhhh... sto pensando a te... sto pensando al mio cazzo che entra ed esce dalla tua fica... lucido del tuo succo... sto pensando al tuo viso quando godi... aahhh... Bella... pizzicati... pizzicati il clitoride per me... adessoo...”
“Aahhh! Aahhhh!!!! Si!! Siii!!! Siii!! SIIIII!!! EDWARRRDDDDD!!!!”
Il suo orgasmo innesca e travolge il mio.
“Ooohh!!! Waaaaooohhhh!!! Bellaaaaa!!!”
Lunghi fiotti attraversano l’aria prima di piombare sul mio stomaco, sul lenzuolo, sul collo, sulla mano.
Sento solo i nostri respiri che lottano per tornare in controllo.
“Bella... sei ancora lì?...”
“No... sono in paradiso...”
Giuro che al suono della sua voce stanca e propriamente goduta mi torna duro di nuovo.
“Mmmmhh... piccola... vorrei averti qui adesso...”
“Mmmmnnnmmmlllmmm...”
“Che fai?”
“Mi sto leccando le dita...”
“Sei una piccola sgualdrina senza morale, lo sai questo?”
La mia piccola sgualdrina...
“Oh... invece tu, Sergente Cullen, sei inflessibile e senza macchia? Come quando hai fatto chiudere un’autostrada per scoparmi indisturbato?...”
Rido.
Se ripenso a quel momento... non riesco ancora a crederci... così come non riesco ancora a credere che in una manciata di giorni Bella abbia sconvolto tutta la mia vita.
“Ci pensi mai?... A quel giorno?”
“Oh, Edward... quel giorno mi ha letteralmente, brutalmente e ... magnificamente...”
“M-hm?”
“... Fatta tua”
“Mia”
“Tua”
 “Oh, Bella... vieni qui. Voglio farti vedere quanto tu sia mia.”
“Edward...”
Sento che cambia tono.
Mi allarmo.
“Che c’è principessa?”
“Edward... oggi... oggi è il giorno del fidanzamento. Ti chiedo solo questo: ti prego, ti prego, fidati di me. Non posso spiegarti tutto, ma sto facendo tutto questo per uscirne. Lo so che sembra assurdo, ma ti chiedo di avere fiducia in me”
Quello che dice, il suo tono e l’importanza di questa situazione mi riporta bruscamente alla realtà.
Mi tornano in mente tutte le cose che non mi hanno quadrato, tutte le mezze frasi, tutti i comportamenti, tutte le coincidenze.
E’ chiaro che lei sta facendo qualcosa di più che semplicemente fidanzarsi.
Ma non la voglio allarmare.
Ho bisogno di capire senza... litigare, ora.
E la gravità che sento nella sua voce non è assolutamente da meno della mia preoccupazione.
“Edward... sei ancora lì? Ti prego, parlami...”
“Sono qui. Ho fiducia in te”
La sento tirare un sospiro di sollievo.
Oh, principessa... non è mai di me che ti devi preoccupare, io non sarò mai un problema per te... io ti amo più della mia vita...
“Ok, sarà meglio che vada adesso, mi ci vorrà un po’ per rimettermi in sesto...”
“Mmmmh... si... anche a me... non so come spiegare tutto il casino sul lenzuolo alla mia... alla signorina che viene a farmi le pulizie...”
Sorrido... ed è come se la vedessi infuriarsi... 3...2...1...
“Quale signorina?!”
Mi alzo in piedi e mi stiracchio... e mi prendo il mio tempo per rispondere.
“Mmmm... la signorina Kitty Cope... è una ragazza molto carina... una studentessa... fa dei lavoretti in giro per mantenersi agli studi...”
“Ah si? E quali lavoretti farebbe per te? E come mai tutte le sciacquette che ti girano intorno hanno nomignoli di gatte in calore?!”
La amo da morire quando è gelosa e muoio dalla voglia di dirle che non guarderei mai più nessuna. No, mi sbaglio... non guarderò mai più nessuna.
Perchè lei mi ha fottuto il cervello.
Per sempre.
“Oh, niente di che... ah! Eccola che arriva. Ciao, a presto. Fammi sapere come va il fidanzamento, eh?”
-click-
Non le do il tempo di rispondere.
Me la sto ridendo di brutto, quando sento il cellulare.
Ci avrei scommesso...
“Dimenticato qualcosa, principessa?”
“Si, questo: OHHHH GEORGEEEEEE”
-click-
“Mmmm... Isabella Marie Swan... tu mi fai diventare matto”
Ho bisogno di una doccia, e di caffè, tanto, tanto caffè.