"IL MANGANELLO II" - CAP. 17

Epov

 “Mmmm...  Bella...”

Allungo un braccio sul letto, ma lei non c’è.

Cazzo...

Che grandissima cazzata che ho fatto.

Ripenso a tutto, a lei, a quello che ho fatto, al suo volto ieri, sconfitto, deluso.

Ma è stata con me.

Stanotte è stata con me. Sento ancora il suo profumo qui.

Non era sesso, era... di più.

I suoi baci...

Lecco le mie labbra in cerca dei suoi baci.

Li sento ancora.

Mpff... abbiamo fatto tutto a rovescio... l’ho posseduta duramente e sono finito col baciarla in modo così... tenero...

Mi ha perdonato?

No... certo che no... è andata via.

Mi alzo e mi dirigo in cucina.

Ho fame.

“Edward”

“Oh... hey Jas… pensavo fossi già uscito”

“Ancora no... ma se avessi saputo che avresti girato per casa come mamma ti ha fatto, mi sarei sbrigato”

“Cristo… Scusami”

Dopo essermi messo i jeans e torno in cucina.

“Ti ha lsciato un messaggio”

“Chi?”

“Tua sorella! Bella, idiota!”

Già, Jasper sa. C’era anche lui ieri sera. Fantastico. Tutti testimoni della mia idiozia.

“Rilassati. Sono affari vostri. Non voglio sapere quello che è successo. Dubito che lo troverei divertente”

Non lo sento più dal momento che guardo il messaggio di Bella.

  ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥   

♥Edward  ♥ FESTA… SABATO ORE 21.00… MIKE… FIDANZAMENTO UFFICIALE…

  ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

-          Fidati di me. –

E’... è quel foglietto.

Le righe del fidanzamento cancellate?

Che significa?

Il mio nome con dei cuoricini intorno...

“C’erano già. Bella ha tirato fuori questo foglietto già scritto”

“Che... che significa – Fidati di me. - ?”

“Che ti devi fidare di lei??”

“Non capisco”

“Io non lo so che vuol dire, Edward. Però lei ti chiede semplicemente di fidarti. Puoi farlo?”

Mi sta scoppiando il cervello.

“Riguardo a che?”

Alza le spalle.

“Non ne ho idea. Ma la domanda rimane. Puoi farlo?”

“Certo che mi fido di lei. Ma non capisco cosa voglia dire questo dannato foglietto. Perchè le righe del fidanzamento sono cancellate?”

“Edward... non agire d’impulso come al solito. E’ ovvio che ti chiede di aspettare. Forse deve sistemare delle cose...”

In quel momento capisco che Jasper sa più di quanto voglia ammettere.

“Jasper, tu-“

“Devo andare. Sto facendo tardi. E anche tu.”

E infila la porta.

Rimango lì al bancone della cucina ancora più confuso di prima.

Sento riaprire la porta.

“Edward, dove cazzo è la macchina?”

“Oh, merda...”

***

Arriviamo al distretto.

“Jas, vado a prendere del caffè, ne vuoi?”

“No, gra-“

Bzzzzz bzzzzz

Il suo cellulare.

Lo guarda.

Mi guarda.

“Si! Si, un caffè mi ci vorrebbe proprio, grazie! Bello lungo, eh? Accertati che sia caldo! E portami anche uno snack!”

Risponde.

“Alice!”

Mi guarda.

Mi sorride.

A 32 denti.

Vado verso la saletta ristoro.

Oggi Jasper è decisamente strano, stamattina non vedeva l’ora di uscire da casa e ora sembra quasi che si vergogni di parlare con Alice davanti a me.

Mpf... come se non li avessi mai sentiti... una volta li ho beccati perfino a fare sesso telefonico.

Se non sapessi che Jasper ama Alice più della sua vita l’avrei strangolato.

Alice...

Ripenso alla nostra conversazione di qualche tempo fa.

“Hihihihihi!!! Senti che suoneria ho messo sul cell di Jazz!”

Yo, I'll tell you what I want,what I really really want,
So tell me what you want, what you really really want,
I'll tell you what I want, what I really really want,
So tell me what you want, what you really really want,
I wanna, I wanna, I wanna, I wanna, I wanna really
really really wanna zigazig ah
If you want my future forget my past,
If you wanna get with me better make it fast,
Now don't go wasting my precious time,
Get your act together we could be just fine

“Hahahahahahah!! Alice! Sei matta?! Lui odiava le Spice Girls!”

“Si! E il divertimento dov’è se no? Pensa che gliel’ho messa nella memoria interna con una password che conosco solo io! Non riuscirà mai a toglierla! Fratellino mi devi promettere di mandarmi un mms la prima volta che la sente!”

Non è Alice che lo ha chiamato.

Ma no... non è detto che lo chiami dal suo cellulare.

Non convinto pienamente, mi avvicino alla nostra stanza.

Ma non entro.

“... D’accordo. Ho capito il tipo di cimice che ti serve. Conosco chi me le può procurare”

Silenzio.

“No, sta tranquilla. Te la porto stasera lì. Dimmi di nuovo il nome del locale che me lo scrivo. Mmm-hmm, ok. A stasera”

Entro.

Jasper si volta.

“Si! D’accordo, ciao amore!”

Ok. Adesso so che Jasper mi sta mentendo.

E sono sicuro che la cosa riguarda me.

Devo leggere quello che ha scritto.

“Ecco Jas. Caffè lungo e snack, oops...”

Faccio cadere a terra la merendina, e lui ovviamente si china a raccoglierla.

Do una rapida occhiata al foglio.

Midnight Moon

“Hey ragazzi! Buongiorno!”

Toh, parli del diavolo...

Divertiamoci un po’.

“Hey sorellina! Buongiorno! Sei stata velocissima! Hai appena riagganciato con Jasper ed eccoti qui!”

Guardo Jasper.

Con un sopracciglio alzato.

E lui sbianca.

“Ma che dici, sciocchino! Ho il cellulare rotto da stamattina, stavo giusto andando a comprarne uno nuovo, quando mi sono detta che volevo augurare il buongiorno al sole della mia vita!”

Salterella verso di lui.

“Amore... lo sai che detesto non parlarti-“

Ma Jasper la bacia prima che lei possa finire la frase.

Troppo tardi fratello... ho sentito e visto tutto quello che mi serve.

“Uh… cos’è questo? Midnight Moon… oh! E’ quel nuovo club! Ho sentito che ci va un sacco di bella gente! Volevi portarmi lì, cucciolo? Che dolce che sei!”

E via ad un altro giro di sbaciucchiamenti.

“Alice…”

E’ sempre mia sorella, cazzo!

“Oh, scusami Edward! Hey! Perché non vieni anche tu stasera?”

Jasper sta per avere un attacco di panico. Più pallido di così non potrebbe essere.

“Oh! Oh, ma… Alice… lo sai… ad Ed non piacciono i club, sono sicuro che si annoierebbe a morte”

Mmmm…

“Già… infatti. Non sono animale da club io… ma conosco chi lo potrebbe essere…”

Guardo Jasper così intensamente che potrei ferirlo.

Mi sono sbagliato. Diventa ancora più pallido.

Ok. Ho capito.

C’entra Bella.

Non so cosa stia succedendo, ma mi gioco i coglioni che Bella è all’origine del mistero.

“Vieni amore, ti… ti accompagno alla macchina. Prendiamo un po’ d’aria… io ne ho bisogno… aria… si…”

Alice lo guarda incuriosita, ma lo segue.

Bella.

Vado dritto all’ultima porta del corridoio e la spalanco.

“Capo”

“Cullen, dov’è il fuoco?”

“Capo, mi serve la mattinata libera”

“Che c’è, ti è morto il gatto?”

“Cosa? Non ho un gatto io…”

“Cullen, un giorno mi racconterai come diavolo hai fatto a passare quei test”

“Capo, ho dei problemi da risolvere, problemi… personali”

“Ok, ok, non lo voglio sapere. Ma farai bene ad essere qui alle 13 o ti faccio fare anche il turno di notte per tutta la settimana”

“Ok. Grazie Capo”

Mentre mi avvio verso l’uscita sento chiacchiere provenire dalla saletta ristoro.

Riconosco la voce di Carmen.

“… ma si! Quella che era con noi alla festa! Bella Swan! Swan, capite?! Domani c’è l’evento mondano dell’anno, la festa di fidanzamento con Newton, quello dei pneumatici! E lei era con noi ad una festa tra poliziotti!”

La festa di fidanzamento.

Perché Bella mi ha fatto vedere il foglietto con le righe cancellate, stamattina?

“Carmen, abbassa la voce”

Kate.

“E perché? Edward sicuramente ne è al corrente, mica è stupido”

“Ho capito, ma non è necessario sbatterglielo in faccia”

Kate è davvero un amore. Dovevo innamorarmi di lei.

“Cazzo! A me aveva detto di chiamarsi White! Sono stato seduto tutta la sera con una multimiliardaria e neanche lo sapevo!”

Black.

Bella gli ha detto di chiamarsi White… Black and White?

Riesco a stento a trattenere le risate per come ha preso in giro quel coglione.

La amo. Avrei dovuto innamorarmi di Kate, ma Bella è la mia metà perfetta.

Ma gli altri ridono e di brutto.

Mando un sms a Bella.

Ciao, tutto ok? Ho bisogno di parlarti – E

La risposta non si fa attendere.

Bzzzz

Tutto ok, sono in ufficio, ora non posso parlare. Ti richiamo io. – B

Sorrido per l’inconsapevole conferma della sua posizione.

Non mi occorre più risponderle.

Oh no, principessa. Io vengo a parlarti adesso.

***

Sono davanti al palazzo Swan.

Devo entrare con una scusa plausibile.

Bè… sono in divisa, farò il poliziotto.

Mi avvicino alla reception.

“Buongiorno”

Mostro il distintivo.

“Devo consegnare una multa all’assistente di Miss Swan”

Non voglio rischiare che Bella sia avvertita del mio arrivo.

“Puo lasciarla a me. Provvederò a fargliela avere”

Mi risponde educatamente la signorina.

“Mi dispiace ma la consegna deve avvenire personalmente e la signorina deve controfirmare il verbale”

“Capisco. L’avverto che sta salendo. Si accomodi in fondo alla hall, ultimo ascensore a sinistra, 77° piano”

“Grazie. Arrivederci”

“Arrivederci…”

Sorrido mentre mi dirigo all’ascensore. So che mi sta guardando il culo.

Entro nell’ascensore. Che non è un’ascensore. Ha la velocità di uno shuttle.

77° piano… probabilmente è il palazzo più alto di tutta L.A. Cristo...

Esco trovandomi di fronte ad una segretaria.

“E’ lei che deve consegnarmi una multa?”

Mi guarda. Dalla cima dei capelli alla punta dei piedi.

“In realtà sono qui per vedere Miss Swan”

“Oh… ora vedo se la può ricevere. Si accomodi pure, intanto”

Ma vedo solo una porta. Deve essere la sua.

Mi dirigo direttamente lì.

“Ma che fa? Si fermi!”

Apro.

Infatti.

“Edward!”

E’ seduta alla scrivania e ha una marea di carte davanti.

E’ sorpresa di vedermi, ma le sorridono gli occhi.

“Bella, non ha voluto-“

“Ok, ok. E’ tutto a posto. Puoi andare. Ah, Jess… chiudi la porta per favore”

“Uhm… d’accordo”

Vedo Bella sorprendersi mentre la guarda.

Sicuramente anche Jess mi ha guardato il culo.

Si sistema la gonna e con una mano mette i capelli dietro le orecchie.

Oh principessa… quanto non ti serve…

Bzzzzz bzzzzz

“Bella, io scendo a prendere qualcosa da mangiare. Serve niente? Caffè, thè, preservativi?”

Ha! Cazzo si!

Forte questa Jess!

“Jess! Uhm…no, vai pure”

E’ bellissima con le guance arrossate. Oh, cosa vorrei vederti arrossare, principessa…

“Allora, Edward, co-… come mai qui?”

“Stamattina non mi hai svegliato”

“Ti ho lasciato un biglietto”

“Che io non ho capito”

“Edward…”

Incupisce e abbassa lo sguardo.

“E così domani ti fidanzi ufficialmente”

Ora mi guarda. E’ dura.

“E’ tutto quello che hai letto?”

“No. Ma… che sta succedendo, Bella?”

Diventa nervosa.

“Ho delle cose da sistemare. Prima di… prima-“

“E tra quelle cose ci sono anch’io?”

“Edward. Non posso spiegarti. Io devo… ho delle cose da fare”

“Fammi capire bene. Tu domani ti fidanzi e io che ruolo dovrei ricoprire? Il tuo amante segreto? Il povero giardiniere, o in questo caso poliziotto, che soddisfa le voglie della sua padrona?”

Si alza in piedi.

“Ha! Povero giardiniere! Ma che faccia tosta! Se non ricordo male il povero giardiniere si stava facendo annaffiare l’aiuola da due puttane ieri sera! Si le ho viste! Che credi? Le ho viste… e ho visto i… i segni… su di te…”

Oh no…

Nella mia rabbia, mi sono completamente dimenticato di… ieri sera.

Sono l’unico da biasimare qui.

“Principessa…”

Cerco di avvicinarmi, ma lei si allontana.

“Principessa un cazzo! Io non sono colpevole più di quanto non lo sia tu! E al contrario di te io ho dei doveri da compiere! Non hai niente da fare stamattina? Cos’è, la libera uscita degli agenti della stradale? Bè, vai a rimorchiare da un’altra parte, agente!”

E’ arrabbiatissima.

E quando fa così ho solo una gran voglia di sbattermela.

Ma prima voglio delle risposte.

“Bella. Dimmi che sta succedendo. Cos’è questo mistero con Jasper?”

Mi muovo verso di lei. E’ più forte di me.

Ma lei continua ad allontanarsi, girando intorno alla scrivania.

“Uhm… non so di cosa parli”

Volge lo sguardo di lato. Beccata.

“Bella. Lo so che stai mentendo. Io voglio sapere che cosa cazzo sta succedendo”

“Oh! Io voglio! Io! Io! Io! Ok! Vuoi saperlo? Mi fidanzo! Ecco! Contento?!”

“No. Tu non ti fidanzi”

“Ah no? E chi lo dice?”

Continuiamo a girare in tondo.

Ma lei sta perdendo terreno.

E si sta agitando.

“Io”

“E… e con quale diritto?”

Scatto in avanti e riesco ad afferrarla per la vita.

La spingo verso il bordo della scrivania.

E la ingabbio tra le mie braccia.

Il mio viso ad un centimetro dal suo.

Sussurro.

“Con il diritto di chi è impazzito da quando ti ha vista. Con il diritto di chi ti fa gemere ogni volta che ti tocca…”

La sfioro con le dita su un capezzolo.

Geme.

E io sorrido trionfante.

“… con il diritto di chi riesce a controllare ogni tuo movimento, ogni tuo pensiero. Non è così, principessa?”

Arrivo con la mano ad alzarle quella scusa di gonna che indossa.

Lo faccio lentamente.

Misuro ogni mio gesto.

La accarezzo.

La stuzzico.

“Ooohhh… no… tu non mi… non mi controlli… io… sono perfettamente padrona delle mie… dei miei…”

Arrivo al bordo delle mutandine.

Le sfioro il viso con il mio.

Le gemo nell’orecchio.

La sfioro seguendo tutto il bordo del pizzo che sento.

“Dei tuoi… cosa?...”

“Mmmm… dei miei… del mio…”

La sfioro al centro delle sue labbra. Bagnate. Fradice. Oh si…

“Orgasmo?...”

“Aaahhh… si… orgasmo… orgasmo…”

Continuo ad accarezzarla. Su e giù. Premendo leggermente. Passando le altre dita all’interno del bordo.

“Oh no, principessa… i tuoi orgasmi sono tutti miei. Solo miei…”

“Ohhhh siiiii… tuoi… tuoi…”

“Appartengono a me. Dillo… dillo…”

Le premo la mia erezione su un fianco.

Se non smetto esplodo.

Lei ansima.

Deglutisce.

Ma io non sto messo diversamente.

“Aaahh… aahhh te… ahhh te… solo a teeeehhh…”

Oh si.

Mi stacco da lei. Completamente.

“Bene. Devo andare ora”

“Co-cosa?!”

Mi allontano verso la porta.

Mi giro e la vedo ancora lì.

Con la gonna alzata.

Affannata e furiosa.

Oh si, principessa.

Tu sei solo mia.

“Buon fidanzamento, principessa!”

Mi richiudo la porta alle spalle.

CRASH

Vaso rotto contro la porta.

Hm!

“Vaffanculo Edward!”

Fischiettando torno verso l’ascensore.