martedì 28 febbraio 2012

"IL MANGANELLO II" - CAP. 12

Bpov

“mmmm… Edward…”
“sshhhh… piccola… se parli… smetto… lllmmmm… lllmmmm… è il gioco… sono le regole…”
“ooohhhh… non parlare tuuu… torna al lavorooooohhhh-ohh…”
“mmmmhh… sei deliziosa… principessa… lllmmmmhhh…”
“mmmmhhh… più veloce… ooohhh… siiiii…. aahhhhh”
Bzzzz bzzzz
“lllmmmm… rispondi piccola…”
“mmmmhhh… non adessoooh…”
Bzzzz bzzzz
“devo parlarti… rispondi…”
“Ohhh… prontooh…mmmmh…”
Non sento niente. A parte un sospiro secco.
“Chi seiii? Mmmmh…”
“Bella. Dimmi con chi stai”
“Mmmhhhh… Edwardddd… torna giùùùù…”
“Bella! Dimmi con chi cazzo sei!”
“Edward… Edward?!”
Apro gli occhi. Perlomeno cerco di farlo.
Sono nel mio letto… sono vestita e ho una mano infilata nello slip!
Oh… era un sogno… era solo un sogno. Edward non è tra le mie cosce, ma al telefono, e sembra molto arrabbiato.
Sono del tutto sveglia, ora.
Ma che faccia tosta!
E come si permette di interrompere il mio sogno!
E che cazzo è sto mal di testa?!
“E’ da stanotte che ti mando messaggi! Perché non mi hai mai risposto? Chi c’è li con te?!”
“Oh, ma sentilo! Mi pareva di aver capito che tu non vuoi avere niente a che fare con me, no? E allora si può sapere perché mi hai chiamata?”
“Io... volevo solo sapere come stavi”
“Stavo benissimo prima che mi chiamassi!”
“Bella. Dimmi.Con.Chi.Cazzo.Sei.”
Ma perché mi chiede continuamente con chi sono? Con chi vuole che io sia? Io non voglio nessuno. Voglio solo lui. Voglio che sia come nel mio sogno… oh! Il sogno! Deve avermi… sentito… hihihihihihhi! Molto bene…
Metto una mano sul cellulare, ma non completamente. Voglio che senta.
Shhhh… tesoro… eccomi… mmmmhhhh… continua…me la sbrigo subito…”
Tolgo la mano dal ricevitore.
“Ehm… con nessuno! Con chi dovrei essere? Per chi mi hai presa? E comunque, spero che ti sia divertito tanto ieri con Kattina-baby! Dove avete fatto sesso? Nella lettiera?”
“Bella, non mentirmi, ti ho sentita! Chi è? Black?”
“Non sono affari tuoi! Scusa, ma adesso devo proprio andare… Eccomi AMORE…”
“BEL-“
click
Ha-ha! Così impari, imbecille, demente, fottuto, bellissimo bastardo!
No! Bellissimo no!
Mpff… bellissimo si! E sexy da morire… e con il più bel pisello creato dall’alba dei tempi…
No! E’ un ragazzo qualunque!
Qualunque un cazzo!
Ma che sto facendo? Penso a lui e intanto … mi tocco?!
Oh no. Non te la do.
Intendo la soddisfazione!
Oddiooo… la mia testaaaa!...
Mi alzo, devo togliermi questo vestito e fami una doccia.
Oddio….oddio!!!
Corro in bagno e rovescio della roba verde nel WC. Che schifo. Non voglio bere mai più!
Però la torta non era male…oh no!
Non faccio in tempo a finire il pensiero che rivomito di nuovo.
Basta pensare al cibo, devo pensare ad altro.
Mi lavo i denti ed entro nella mia confortevolissima doccia multigetto, colortherapy, aromatherapy, musictherapy e mi lascio avvolgere da quella cascata calda.


Ohhhh… siiii…
Il mare… il sole… voglio cantare…
“Non me ne frega niente della figuraccia, ho detto che vvvvoglio cantare e lo farò”
No… non voglio pensare a ieri sera…
Ho visto come mi guardava mentre cantavo… la mia voglia di chiudere con lui, di dare a qualcun altro l’amore che porto dentro…
Ma non è possibile… non posso provare per nessun altro quello che provo per lui… è così grande… così incredibile… così intenso che mi annienta…
Così immenso che…
…devo lasciarlo andare.
Lui non vuole.
E’ chiaro che è preso quanto me. Non sono una stupida. L’ho visto. L’ho sentito.
Quel bacio…
Quel piccolo breve bacio… così potente… così perfetto…
Lui non ha risposto… ma io ho sentito che… lui ha provato le stesse cose.
Oh Edward… perché deve essere tutto così difficile tra noi…
Deve esserci un modo… deve…
No… è una barriera troppo alta quella che sente, ed è chiaro che ha tutta l’intenzione di non scavalcarla.
E’ geloso, mi fa le telefonate da pazzo…
Sorrido della sua gelosia. Diventa così sexy… si irrigidisce tutto, e credo proprio dappertutto, stringe i denti e allarga lievemente le narici… il mio dolce toro serpente…??? …boh… ma la cosa che adoro di più in assoluto sono gli occhi… diventano così intensi… sembrano presi da un fuoco inestinguibile…
Come quando mi scopa… cazzo… quando mi scopa è così bello da sembrare sovrumano, ultraterreno… forse è vero che esistono gli dei…
Se penso che si è scopato quella troietta gonfiata… mmmmmm!!! Le trovo la valvola e la sgonfio come un materassino da spiaggia! E mettendoci i piedi sopra!
Rimango sotto l’acqua preda di quei pensieri che invano cerco di lavare via.
Sono intrappolata mani e piedi in Edward Cullen…
… mani e piedi… ooohh… chissà se ha più paia di manette…
E basta! Isabella Marie Swan! Toglitelo dalla testa!
Non ci riesco!
Devo cercare di convivere con la mia testa ora.
Ed è una faticaccia estrema.
“E tu? Ti faccio installare con tutti i comfort all’avanguardia e mi permetti anche di pensare?”
Ce l’ho con la doccia. D’altra parte con qualcuno dovrò pur prendermela, no?
“Stupida doccetta di plastica riciclata!”
STUD
“Ahi!”
Cazzo, ora mi sono fatta anche male al piede! Brava Bella, prendi a calci le cose inanimate… sei da ricovero…
Esco da quella che doveva essere una doccia rilassante e vado a prendere qualcosa da mettere, devo prepararmi anche qualcosa da mangiare se voglio uscire dalla post-sbronza.
Gli occhi mi cadono sulla sua maglietta.
No, non pensarci neanche.
Voglio metterla…
Non. Farlo.
Solo oggi… poi gliela farò riavere…
Ha! Certo! Da quanto ti racconti cazzate? Ah già! Da quando conosci il sexy-manganello!
Cazzo… sono seriamente dissociata…
Metto la maglietta. Me la infilo dalla testa annusandola. Profuma ancora di lui…
Il suo odore mi riporta in mente immagini velocissime del nostro sensazionale sesso…
Ok. Vai a farti da mangiare e basta.
Solo con addosso la sua maglietta che mi arriva a metà coscia, mi dirigo verso la mia fornitissima cucina ultra-tech.
Si, sono una viziatissima rompicazzo, ma quando mi va di cucinare non sono affatto male.
Apro qualche sportello e tiro fuori un po’ di tutto.
Mentre mi faccio dei french toast, infilo un dito nel barattolo della nutella.
Ma si… fanculo al mangiare sano!
Lecco e ciuccio il mio dito, e… il pensiero mi rivola lì, a quello che mi è piaciuto tanto leccare…
I miei capezzolini, ora sull’attenti, strusciano sul tessuto… su quel tessuto che ha avvolto anche i suoi…
Non posso fare a meno di toccarli, di stimolarli, proprio come fa lui…
Chiudo gli occhi e la mano ancora sporca di cioccolata scende verso la mia… cioccolata…
Mmmmhhh….

Daddy, Daddy Cool
Daddy, Daddy Cool

Cazzo…
“Ciao papa”
“Ciao tesoro… hey, cos’è questo tono abbattuto? Tutto ok?”
“Si, papà, certo”
Mi butto pesantemente su uno sgabello accanto al tavolo, e prendo a scarabocchiare sul block notes.
Con la mano sporca.
“Tesoro, ho telefonato per sapere come stai, non ho molto tempo e volevo solo ricordarti della festa di dopodomani sera, sai…”
Non sento bene cosa dice e prendo appunti a cavolo sulle sue istruzioni, mentre disegno cuoricini intorno al nome di Edward.
“… volevo solo informarti… so che l’idea non ti va a genio, ma… Bella, è per il bene di tutti, credimi”
“Si papà, come vuoi”
“Oh! Bene! Allora ci vediamo lì. Ora devo scappare. Ti voglio bene. Ciao”
Click
“Ti voglio bene anch’io papà” sussurro al telefono ormai muto.
Sento il peso dei miei doveri verso la mia famiglia, ma suppongo che sia il minimo data la posizione in cui mi trovo.
Ma sento anche il  peso di non poter scegliere di avere una vita normale, degli amici di cui fidarsi, di un amore semplice…

Dlin dlon

Mi avvio a passi stanchi verso l’ingresso.

Dlin dlon dlin dlon

“Ecco! Un attimo, Rose!”
Spalanco seccata la porta.
“Rose! Che diavolo ti si è sciolto-… Edward?”
E’ incazzatissimo.
E’ appoggiato con le mani sugli stipiti della porta, ha il viso basso, ma i suoi occhi stanno perforando i miei con rabbia, frustrazione e… voglia?...
“Edw-“
Mi passa accanto con furia dirigendosi a passo svelto… ma dove va?
Lo vedo superare l’atrio e guardarsi intorno velocemente, poi sceglie di andare verso il corridoio di sinistra.
Lo seguo a passi incerti, chiedendomi cosa esattamente voglia fare nel mio studio.
Torna indietro senza guardarmi, frustratissimo, e imbocca il corridoio di destra, verso la mia camera da letto…
Oh… cerca il mio presunto amante… cerca Jacob!
Quanto mi fa incazzare!!! E quanto mi piace…
Lo osservo appoggiata al muro della camera da letto, ho le braccia conserte e non posso proprio fare a meno di togliere il ghigno di soddisfazione che campeggia ora sulla mia faccia.
Lo vedo mentre registra ogni dettaglio della camera, il vestito per terra, gli oggetti sui comodini, il letto disfatto.
Respira pesantemente.
Uh! Quanto godo! Pensaci! Pensaci Amore Mio! Pensami tra le braccia di un altro, come tu sei stato con quella mezza cartuccia!
Si china per prendere qualcosa da terra.
E’ un orologio.
Da uomo.
Ma di chi cazzo è?
Mi tornano alla mente sprazzi di immagini di ieri sera. Jacob che mi trascina e io che blatero qualcosa, forse sto cantando… è lui che mi ha messa a letto!
Ma non possiamo aver fatto nulla, no? Io stamattina ero ancora del tutto vestita.
Evidentemente l’orologio gli deve essere caduto nell’ardua impresa di mettermi a letto.
U-Hu!!! Ancora meglio!

I’m the sexy Girl.
I like when you fuck me well.
You are come back for me.
So tell me why that can’t you see?

Non mi accorgo di avere ancora il telefono in mano quando parte la suoneria che indica una chiamata in entrata di Rose.
Mmmm…
“Pronto?”
Imposto la voce in modo un po’ sexy. Almeno credo.
“Bella, tutto bene? Com’è andata poi ieri sera?”
“Oh Jake! Sei carino a preoccuparti per me… è tutto a posto grazie… sono solo un po’… esausta…”
Si volta di scatto. E’ furioso.
Minchia quant’è bello... cazzo, sono senza mutande!
Mi allontano a grandi passi verso il soggiorno.
“Bella! Che cazzo dici? Jake chi? Quello con cui facevi la smorfiosa ieri sera?”
“Rose, adesso non posso parlarti, stai al gioco!”
Sussurro con la bocca attaccata al telefono per non fami sentire da Edward, poi mi volto verso di lui e riprendo il mio finto tono stupidino.
“Ma certo Jake... frullatino... stasera dici? Uuuuhhh... non lo so se ce la faccio... DOPO STANOTTE...”
Edward sta venendo verso di me, sembra quasi che mi voglia picchiare.
“Bella, ma chi c’è lì? E’ Edward, vero?”
“Hahahahhaha! Sciocchino! Certamente... come vuoi...”
Giro intorno al grande tavolo da pranzo, che non so bene perchè ce l’abbia dato che non ci penso minimamente a far venire nessuno qui, per mantenermi distante da Edward che mi vuole raggiungere.
Non posso fare a meno di sorridere, e questo sembra farlo incazzare ancora di più.
“Scusami... TESORO... ora devo lasciarti, ciao”
Mi affretto a chiudere la telefonata, perchè Edward mi ha quasi raggiunto.
Mollo il cellulare sul tavolo e comincio a correre.
“Bella, l’orologio è di Black?”
“Uhm... non me lo ricordo proprio.... sai, con tutto quello che è successo...”
“Bella fermati!”
“No! Che vuoi fare? Picchiarmi?!”
“Bella, sono più veloce di te, non farmi perdere la pazienza!”
Continuiamo a girare intorno al tavolo cambiando direzione a seconda degli spostamenti dell’altro.
“E questa tu la chiami pazienza? Che cavolo sei venuto a fare qui? Come mi hai trovato?”
“Bella, sono un poliziotto, ti avrei trovato anche in un bordello di Bankok”
“Ha! Ti sarebbe piaciuto! Scommetto che conosci bene tutti i bordelli del pianeta! Ho visto con che genere di ragazzette esci!”
“Non dire sciocchezze, Kate è-“
“Non nominare quella puttana in casa mia! Vattene o chiamo la polizia!”
“Bella, sono io la polizia... smetti di correre!”
Con un salto.... uuuhhh.... da felino attraversa il tavolo come se fosse aria fresca e mi prende.
Per le mani! Ancora!
Ancora...
Mi sbatte con forza al muro. Sono incazzatissima! E... bè... il resto come al solito.
“Lasciami! Ti denuncio per abuso di potere!”
Lui si stringe a me. Ghigna ora.
Il giochino piace anche a lui...
Si avvicina al mio orecchio.
“Mmmmhhh.... a te piace come abuso il mio potere...”
“Non è vero! Detesto che tu mi tenga sempre... legata...”
“Ma io non ti sto forzando... guarda… sei tu che non vuoi che io ti liberi”
Ha ragione. Posso facilmente liberarmi dalla sua presa.
Bella figura. Brava.
Mi osserva ora, e il suo ghigno sembra trionfante.
“E’ la mia maglietta quella che indossi?”
Ma che stronzo! Cosa crede che io abbia un trofeo di tutti i maschi etero del dipartimento CHP di L.A.?!
Faccio la vocetta di Jessica.
“No, è di Jake!”
“NNGHHF!”
Mi risbatte contro il muro, con tutto il suo corpo.
“Bella, dimmi cosa c’è stato tra te e Black”
“Non ti riguarda”
Alzo le sopracciglia cercando di avere una atteggiamento distaccato.
“Bella”
“Edward”
Ci guardiamo negli occhi.
E lì sta il mio errore. Ci potrei morire là dentro. E sarebbe la morte più bella del mondo…
“Non vuoi dirmelo?”
Che occhi… che occhi… tutto, tutto ti direi!
“No”
Mi riesce così bene fare la testarda con lui. Mi viene assolutamente naturale.
“Questa è la tua maglietta, stupido…”
E riecco il ghigno.
“…Jake non ce l’aveva ieri!”
Tolto il ghigno! Ha!
Non so bene cosa stia succedendo perché il suo atteggiamento cambia completamente.
Non c’è più traccia del ragazzino geloso che si comporta in maniera irrazionale.
Vedo solo il predatore davanti a me.
Astuto e calcolatore.
E questo a me assicura solo guai.
Mi afferra i polsi con una mano portandomi le braccia sopra la testa.
E’ il suo rituale.
“Vediamo se possiamo sporcarla questa maglietta…”
Oh no…
Oh si!
“Uhm… arrivi tardi, allora…”
Un lampo attraversa i suoi occhi. La sua bocca si schiude mostrando appena la lingua muoversi sulle labbra.
Mi guarda rapidamente. Nota che ho ancora i capelli bagnati, sa che mi sono fatta la doccia e la maglietta l’ho messa solo dopo.
“Isabella…
Master…
“… che stavi facendo prima che arrivassi?”
Lo so che sto arrossendo. Lo so! E sento che mi sto mordendo il labbro.
“Ti stavi…”
“Mmmmhh…”
Ed eccolo il mio liquidino comparire tra le cosce!
Il suo respiro si altera. Il mio non è da meno.
Mi libera la mano destra e se la porta la viso.
E inala profondamente.
Beccata.
E per un attimo vedo i suoi occhi rigirarsi.
E’ una visione.
Riporta la mia mano nella posizione di prima senza mai staccare le sue pupille ormai dilatate, dalle mie.
Usa intenzionalmente la sua mano libera che scende sfiorandomi al suo passaggio, e scende, scende, mi solleva la maglietta quel tanto che basta per…
“Ohhh… si… niente slip… tornata alle vecchie abitudini principessa?...”
Mi accarezza molto lentamente e troppo leggermente sulle mie labbra grondanti ormai.
Lo so che mi farà morire anche stavolta…
“Oohhh… pensavo a luiii…”
“NNGGHH!”
Mi spinge con nuova forza al muro, e sento la sua erezione che preme su di me quasi facendomi male.
Oh siii…
“Non è vero!”
“Siiiiihhhh…”
“MMGGHH!”
Spinge. E’ ferale e mostra i denti.
Mordimi…
La sua mano ora lavora più decisa tra le mie labbra, il clitoride e il mio ingresso.
“Mi ha baciata…”
Mi guarda inferocito ora.
“NO!”
“Ti sei scopato quella lurida cagna senza un secondo pensiero per me! L’ho sentita!”
“Non l’ho scopata. Non c’è niente tra Kate e me”
“Ha! A me non sembrava affatto ieri…”
Ma lo guardo e vedo che mi sta dicendo la verità. Lo vedo.
“E tu?...”
Non voglio rispondergli.
E lui la prende malissimo.
Mi volta di scatto. Sono faccia la muro adesso. Le mie mani aperte sulla parete. La sua che mi stringe in una morsa troppo stretta.
“Sei una troietta. Una ricca e viziata troietta. E ti tratterò come una troietta”
Si spinge su di me in maniera da ostacolare qualsiasi movimento poi mi lascia una mano.
Sento il suo cazzo rigido tra i jeans premere tra le mie natiche.
“Toccati Isabella”
“Cosa?”
“Ho detto toccati. Ora. Fammi vedere cosa facevi prima che io arrivassi”
Oh mio Dio. No! Non davanti a lui!
“Toccati…”
Non posso vedere il suo viso, ma sento il suo respiro elaborato e il suo dolce alito sul mio collo.
Se mi tocco ora, vengo.
Mentre porto lentamente la mia mano sulla mia passera, lo sento trafficare con i suoi jeans e sento l’inconfondibile rumore della zip.
La mano che tratteneva il mio braccio è ora sulla mia schiena a trattenermi la maglietta alzata.
Ma io, pur essendo ormai libera, non mi muovo da lì.
Comincio a masturbarmi davanti a lui. Come una sgualdrina da due soldi.
“Mmmmmhhh…”
E mugolo come una sgualdrina da due soldi.
E mi eccito a sentire i suoi respiri. Secchi, distaccati.
Oddio… si sta accarezzando… lo sento… lui si fa sentire… passa la sua mano che fa su e giù lentamente accarezzando il mio sedere… ohhh…
“…ssssiii…”
L’altra sua mano libera la mia, che rimane volutamente lì, mi pizzica i capezzoli facendomi urlare, poi porta la mano su un mio fianco e mi spinge brutalmente a se.
Mi stuzzica con la punta (“…just the tip…”) del suo mmmmmmmmmmeraviglioso pisello dritto verso il mio centro, e…
“Ooohhhh!...”
“Aahh!”
E’ dentro di me.
E’ grosso.
E’ lungo.
Mi sento riempita. Completamente.
Mi pompa con forza. Rumorosamente.
Tutti i miei sensi sono sovraccarichi.
Tutte le mie cellule sono scosse da quella carica di ipersensibilizzazione.
Sento le mie mani piatte sul muro.
Sento i miei capezzoli contrarsi sul tessuto.
Sento i miei piedi cercare di far leva sul pavimento.
Sento le mie gambe tese.
Sento le mie spalle irrigidirsi per i contraccolpi.
Sento la mia bocca spalancata in cerca di respiro.
Sento afferrare i miei capelli da lui.
Oh Si!!
Lo sento battere quei colpi come se fosse l’ultima cosa al mondo che fa.
Lo sento grugnire ad alta voce ad ogni colpo.
Voglio guardarlo.
“Aahh!... Ahhh!... Edward!... Voglio guardarti... aahhh!..”
Esce immediatamente da me e mi gira senza tante cerimonie, poi mi solleva per le natiche e mi riporta giù ad impalarmi sulla sua asta rigida e piena con grande facilità.
E ricomincia a sbattermi, velocemente, facendomi rimbalzare ad ogni colpo
“Ahhh!.. Ahh!.. Così!... ti piace… così… aahh!!... vuoi guarardmi... mmmh?... mentre… ti… scopo... aahh!”
“Si! SSSSIII!!”
“Troia!... aaahh!...”
“Bastardo!… ooohh!...”
“Puttana!... nngghhh!...”
“Porco!... uuuhhh!...”
“Bella… aahhh!...”
“Edward… ooohhh!...”
Le sue mani mi trattengono con forza, obbligandomi in quei movimenti veloci, cilindro su pistone.
Le mie si aggrappano disperatamente alle sue spalle.
Continuando a pomparmi senza respiro mi muove verso… oh… il tavolo, buttando giù i miei preziosissimi candelabri in cristallo Baccarat…
Che vadano a fanculo…
Mi stende sul tavolino, strattonandomi verso l’esterno… vuole avere una migliore angolazione di penetrazione… oddioooooo…
Si libera dalla sua maglietta gettandola via, lo stesso fa calciando malamente pantaloni e scarpe.
Voglio essere nuda anch’io.
Mi ferma.
“No… non toglierla… voglio che si sporchi… di me… di noi”
Mi afferra le caviglie e porta le mie gambe tese ad appoggiarsi sulle sue spalle…
I suoi movimenti sono affrettati, dettati da una furia cieca, sembra non essere nemmeno più qui con me.
E completamente travolto.
Riprende a pomparmi con furore. A bocca aperta, dando libero sfogo ai suoi gemiti urlati.
Cerco disperatamente di aggrapparmi ai bordi del tavolo, mentre sono invasa da quei sublimi colpi. Ma non stacco mai gli occhi da lui. Da quella vista così erotica.
“Bella… aahh!… aaah!!... dimmi che… non sei… stata con quel cane…”
“No… no… oooh!!... ohhh!...”
“Dimmelo!... aaahh!...”
“No Edward!!... ahhh!... aahhh!!... solo tu… solo tu…non sono stata… con lui…aahhh!...”
Mi afferra con forza lungo la schiena e mi sposta. I nostri corpi sempre uniti. Mi solleva, urtiamo una sedia che cade con fragore e mi appoggia sullo schienale di una delle mie grosse poltrone imbottite, continuando a pompare come un pazzo, completamente rapito dalla foga della nostra passione. Io sono completamente abbarbicata a lui. Si sposta di nuovo, cerca il posto perfetto, per l’angolo perfetto, per la penetrazione perfetta.
Ci ritroviamo per terra. Forse ho sbattuto da qualche parte. Sento dolore. Sento un piacere immenso.
Le mie caviglie sono intrecciate sopra la sua schiena, nel disperato tentativo di sentirlo ancora più vicino, ancora più dentro.
Tiro su per l’ennesima volta la maglietta che arrotolo sopra al seno.
La sua energia è concentrata al massimo nella forza delle sue spinte. Sembra volermi scalare. Sembra volersi arrampicare. Sbatto ripetutamente la testa contro… qualcosa… le sue mani afferrano con brutalità tutto quello che riescono a raggiungere. La sua bocca bacia ogni centimetro del mio collo, del mio seno delle mie braccia, delle mie cosce. Mi morde. Lo mordo sulle spalle. Lo graffio. Urla. Urlo. Gira gli occhi all’indietro e… e… sto per… venireeee…
Infila una mano tra noi due e… comincia a pizzicarmi il clit-…
“Edwaaaaaard!…. Oooohhhh….”
“Bella… Bella… Mia!… Dimmi che… sei mia… solo mia…”
“Oh Edward!... aahh!... aahhh!... si! Si! Si! Si!... Sono tua… solo tua!! Sempre… sempre…



… tuaaaaaaaaaaa!!!! Aaaaahhh!!!!! Ahh!Ahh!Ahh!Ahh! OOOOOOOOOHHHH!”
“Oh cazzo! Bella!! Aaaahhhh!  Ahhhhhh!  AAAANNNGGGHHHH!!”
Strizza gli occhi e si irrigidisce mentre mi riempie con i suoi fiotti bollenti.
Le sue spinte diventano lente e lunghe, ma non meno forti, e mentre lo fa mi guarda.
Mi guarda mentre cerco di riprendere fiato,  completamente estasiata da quello che vedo davanti a me, e quello sguardo… così intenso, così… sorpreso…
Rallenta delicatamente, e delicate ora sono le sue mani su di me. Nasconde il suo viso sulla mia spalla. Il suo respiro è ancora troppo accelerato. Gli accarezzo i capelli, lasciando che le mie dita affondino tra quelle setole vellutate. Sento stringere le sue mani sulla mia pelle, quasi a trattenermi… ma io non vado da nessuna parte amore mio…
Voglio che senta il mio abbraccio.
Voglio che senta la mia tenerezza.
Vorrei che sentisse il mio amore per lui.
I nostri corpi continuano a muoversi delicatamente, ci accarezziamo con mani, gambe, labbra.
Lui mi bacia dolcemente i seni, scendendo poi verso il mio ombelico, poi il pube, poi…
“Edward…mmmhhh… che fai?...”
Non mi esce la voce, il mio è solo un soffio.
“Voglio sentirti… voglio assaggiarti… voglio assaporare me e te… insieme…”
La sua voce è roca, ma è velluto per la mia pelle e armonia perfetta per le mie orecchie.
Mi apre delicatamente le gambe mentre mi guarda. Mi bacia sulla vulva e sulle labbra, poi le separa con le dita. Mi bacia ancora, e ancora e ancora. Sento labbra e lingua. E’ lento, è misurato.
La bocca di Edward sta amando la mia passera.
La bacia come se fosse la mia bocca.
Ed è come se sentissi quei baci sulla mia bocca.
“Oooohhh…”
Sono reduce dall’orgasmo numero 1 nella competizione degli orgasmi e non ci metterò tantissimo a … aaaaa….
“Oooooooooohhh… Edwaaaaaarrrdddd... Oh! Oh! Oh! AAAAAAAHHH!!!...”
“Mmmmmhhh…”
“Mmmmhhh…”
Lo sento sorridere mentre mi bacia le cosce e mi accarezza col naso la mia passerina usuratissima.
“Mmmmmh….”
“Mmmmhhh… allora… che sapore abbiamo insieme… mmmmhh?...”
Sono senza fiato mentre mi appoggio sui gomiti, ancora tremante dal mio secondo… delizioso… orrrggggassssmo…
Mi guarda intesamente. Molto, molto intensamente.
Ma lo so cosa pensa. Lo so.
Si tira su e si muove velocemente verso… la mia… bocca…
Mi schianta un bacio a labbra aperte e la sua lingua invade istantaneamente la mia bocca, riempiendola di lui, del suo sapore, del mio sapore, e di tutto quello che non vogliamo dirci.
Ricambio con passione il suo bacio. Mi stringo a lui abbracciandolo forte. Vorrei avere 100 braccia per stringerlo a me, per non far finire mai più quel bacio che aspettavo non da due giorni ma da tutta la vita.
Lo sento gemere nella mia bocca. Lo sento respirare forte sul mio viso. Lo sento afferrarmi con possesso dalle sue mani.
Mi bacia, mi lecca, mi morde, ma non lascia la mia bocca un solo istante.
Lo stringo così forte che forse gli faccio male.
Abbranco le sue gambe con le mie nell’intento di non farlo andare più via.
Sento le mie lacrime arrivare a bagnarmi i capelli e le orecchie.
Mi sento felice, appagata, completa.
E ho l’orribile sensazione che non succederà più.
Lo stringo più forte e singhiozzo nella sua bocca.
Lui mi accarezza il viso, trattenendomelo.
Si stacca da me per guardarmi.
No! Baciami ancora…
E quella orrenda sensazione prende pieno possesso di me quando vedo i suoi occhi.
Non c’è leggerezza, non c’è gioia.
Vedo dolore, passione, tortura, e qualcosa di profondissimo che non riesco a raggiugere.
Non stacco le mani dalla sua testa quando tento di riportarlo a me. Tento e tento.
Ma lui mi asciuga le lacrime con i pollici e mi bacia laddove mi hanno segnato il viso.
“Edward… resta con me…”
La mia voce non c’è.
“Bella… ti ho fatto del male…”
Non capisco.
“Ma che dici? Di cosa parli?”
Lo guardo negli occhi e stringo la mia presa a lui.
Ho paura.
“Non … non dovevo lasciarmi prendere dalle emozioni così… ti ho fatto solo del male”
Non vuole più guardarmi, si alza e comincia a raccogliere i suoi vestiti.
“No! Non è vero! Edward…. guardami… Edward, io voglio che ci lasciamo prendere dalle emozioni. Quello che è successo ora è perchè combattiamo le nostre emozioni ogni momento, ma loro si esprimono comunque, a differenza di noi”
“Ti ho presa come un animale”
“Ed è stato meraviglioso…”
Mi alzo, voglio abbracciarlo, ma lui continua a vestirsi. Ignorandomi.
“No. Non è stato meraviglioso. Bella io-…”
“No? Ah.  Uhm… io… io credevo che… che anche per te… che tu avessi sentito… quanto è stato bello… ma… ok… non importa…”
Mi sento male.
Per lui non è stato come per me.
Oh mio Dio.
Mi porto le mani sul corpo nudo sentendomi improvvisamente troppo scoperta.
Sento le sue mani avvolgermi, proteggermi.
Appoggio la fronte sul suo petto ormai coperto.
Lui mi solleva il mento.
“Oh Bella! No! Non intendevo dire questo. E’ che… non voglio prenderti così. Non voglio essere accecato dalla rabbia e da… quello che non posso avere”
“Ma tu mi hai, Edward! Tu mi hai… sono tua… solo tua”
Finisco la frase con voce sottilissima, guardandolo per… sapere se mi… vuole.
“Lo sei?”
“Si”
I suoi occhi bruciano dentro ai miei.
“Bella… non è così facile…noi non possiamo… tu non puoi-“
“Si, invece. Io posso. Io voglio… Edward, io ti-“

I’m the sexy Girl.
I like when you fuck me well.
You are come back for me.
So tell me why that can’t you see?

Le parole mi muoiono in gola.
Rimaniamo muti a guardarci.
Lui ha capito.
Ma la suoneria continua a squillare. La odio.
“Cristo. E’ Rose, mia sorella… devo risponderle o mi manda la polizia
Compare il sexy ghigno che ho imparato ad amare tanto.
“Rispondile. Vado a prendere dell’acqua, ne abbiamo bisogno”
“Ok”
E lo vedo allontanarsi verso la cucina
“Rose”
“Bella! Avevi detto che mi avresti richiamata! Che succede? E’ andato via Edward?”
“Rose, non avevo detto che ti avrei richiamata e no, Edward è ancora qui”
“Tutto bene?”
Sorrido.
“Spero di si. Adesso ti prego, ma devo lasciarti. Ti richiamo appena posso. Io!”
“Ok, bacio”
“Bacio. Ciao”
Sento sbattere la porta d’ingresso, che cavolo succede?
Non capisco, mentre mi avvio verso la cucina in cerca di Edward.
Non c’è.
Mi giro per guardarmi intorno, non può essere andato da un’altra parte, l’avrei visto.
Perché ho sentito il rumore della porta?
Vado verso l’ingresso.
Tremo.
Non faccio neanche tre passi che l’occhio mi cade su un pezzo di carta per terra.
Lo raccolgo.
Lo riconosco.
FESTA… SABATO ORE 21.00… MIKE… FIDANZAMENTO UFFICIALE…
Oh no! Oh no, no, NO!!!
“Oh mio dio, oh mio Dio…”
Perché ho scritto queste stronzate! Non è vero! Non può essere vero…
Guardo la porta chiusa, ma quello che vedo è annebbiato dalle lacrime che invadono i miei occhi.
“No…”
Mi  porto una mano alla bocca per soffocare un urlo che mi viene direttamente dal centro del corpo, dal centro del cuore.
Guardo di nuovo quell’orribile foglietto, ma quello che vedo io sono solo i cuori che ho disegnato intorno al nome di Edward.








giovedì 23 febbraio 2012

"IL MANGANELLO II" - CAP. 11

Epov


Un secondo.
Quel bacio morbido, caldo, dato a labbra aperte, labbra che succhiavano dolcemente, labbra che in quell’unico istantaneo contatto mi hanno fatto dimenticare chi ero, dov’ero, cos’ero, è durato un solo secondo.
Un secondo per far agire la sua pozione stregata in tutte le cellule del mio essere.
Un secondo per il sigillo che mi legava definitivamente a lei.
Un secondo per capire che non avrei mai più potuto starle lontano.

“Isabella! Che diavolo stai facendo?”
Black la strappa via a me strattonandola per un braccio, prima che potessi avere una qualsiasi reazione diversa dalla totale immobilità in cui ero rimasto.
Lui è nero.
Lei è diabolica nel sorrisetto diretto a me.
“Oh, torrrrtino di miele… mi stavo solo conngrrratulando col festeggiatoo… come si usa dalle mie parrrti…”
“Ah si? Bè qui non è proprio il gesto più opportuno”
“Mmmm… zuccherino filatooo… sei gelosoo… non ti prrreoccupae… mi congrrratuo anche con te se vuoi…”
NO!
“Non qui. Dopo. E soprattutto dopo che ti sarai ripresa. Ora bevi l’acqua e stai buona”
Io lo ammazzo questo. Poi lo smembro e prima che possano trovare tutti i pezzi, saranno già marciti!


“Black! Non provare più a rivolgerti a lei in questo modo!”
“Cullen, fatti gli affari tuoi, se siamo qui è solo perché io non ne conoscevo esattamente il motivo. Io me ne frego se sei diventato sergente. Tra noi non cambia nulla”
“Ti sbagli. Rivolgiti male a lei di nuovo e a te cambieranno i connotati. Non provocarmi”
Gli sto addosso mentre gli grugnisco in faccia. Black, scatena istinti animaleschi in me, istinti che difficilmente riesco a controllare.
“Ed, vieni. Devi tagliare la torta adesso. Tieni, bevi questo. E’ tutto a posto, non preoccuparti”
Kate mi mette in mano un bicchiere di qualcosa e mi trascina verso la torta, permettendomi di ricomporre i miei pensieri travolti dalle emozioni provocate da Bella e da Black. Il suo sguardo è serio e preoccupato. Ha capito. Forse non tutto, ma ha capito che tra me e Bella c’è qualcosa. Devo fare qualcosa, devo spiegarle.
“Kat… io…”
“Edward, ti conosco da tre anni, ti vedo tutti i giorni, ti parlo tutti i giorni, e nonostante questo darei non so cosa per avere anche solo per un secondo quello sguardo che hai con lei, su di me. E’ tutta la sera che vi guardo. E’ inutile che ti menta ormai. Ma non preoccuparti, questo non cambierà nulla, non sono una stupida e tu non hai mai fatto nulla per farmi credere quello che in realtà non è”
Non mi guarda mentre prende le posate e affetta la torta, o piuttosto cerca di ucciderla.
“Kat, fermati…”
Le prendo delicatamente la mano e lei si volta a guardarmi. Come vorrei essermi innamorato di lei, della sua dolcezza, del suo spirito, della sua tranquillità. E invece sono caduto come un fesso nella rete di Isabella Swan, la ragazza più ricca, più ostinata, più difficile, più… Cristo! Mi fa incazzare come nessuno e mi fa venire voglia di sbattermela a sangue e di coccolarla allo stesso tempo!
“Kat, credimi, non sarei venuto qui con te se avessi saputo che c’era anche lei, non è mai stata mia intenzione ferirti-“
Mi mette un dito sulle labbra e mi parla con tenerezza.
“Lo so, lo so Ed, non c’è bisogno che aggiungi altro. Ho capito”
Riprende a tagliare la torta, stavolta normalmente.
“Ti sei preso una bella gatta da pelare però, a quanto ho visto”
“Non ne hai idea”
“E allora cosa aspetti? E’ ovvio che è cotta di te, vai e prenditela, no?”
“E’… complicato”
“Te lo semplifico io, tu reggimi il gioco”
“Kat…”
“Ooh! Adesso mi vuoi togliere anche il divertimento? Dai, vienimi dietro”
“Kat!”
“Hahahahahaha! NON in quel senso, sciocco! Fidati…”
“No…”
Non so cosa abbia in mente, ma tutto quello che ruota intorno ad Isabella Swan si trasforma istantaneamente in guai. Ora ero in balia di due donne. Di nuovo il sogno erotico di ogni maschio etero. Solo che il mio si stava trasformando in un incubo.
Siamo al tavolo tutti a gustarci la torta. Sembrebbe un momento rilassato, o piuttosto una tregua tra quattro giocatori, ormai. Speriamo che duri…
“E adesso giochiamo!”
No. Evidentemente è chiedere troppo.
“Eric, cosa hai in mente?” gli chiede Jasper.
“Shottiniiiiiiiiii!!!”
Oh no… se Bella beve un altro bicchiere va in coma etilico!
“Allora, primo giro di shottini: prontiiii????? Giro di riscaldamento! Bevano quelli cheeeee… GLI FANNO MALE LE SCARPE!”
Tutte le donne al tavolo si affrettano a bere, tranne Bella. Ovviamente viene guardata male da loro.
“Beè? Sciono abituata ai tacccchi io… e queste sono Manolo Blllaaahnik…”
Le ragazze la fischiano e gli tirano tovagliolini accartocciati.
E io la amo da morire, la mia sciocca viziatissima principessa, mentre reagisce cercando di assumere, da ubriaca fradicia, un’aria regale.
“Ok! Altro giro! Pronti? Bevano quelli cheeee… HANNO FATTO SESSO NELLE ULTIME 24 ORE!”
Vedo Bella guardarmi mentre beve.
Io potrei berne 100 per quanto è stato fantastico il sesso con lei.
Black guarda Bella sorpreso, lei gli sorride storto, lui sembra esitare, ma ricambia la smorfia e beve!
No! Non può… non può aver fatto sesso con lei! No!
Sento la mano di Kate sulla mia coscia irrigidita e la vedo strizzarmi l’occhio, poi beve!
“oh Ed… è stato meraviglioso…”
“COUGH! COUGH! COUGH!”
“Isabella! Bevi un po’ d’acqua”
Black le sta battendo sulle spalle, mentre lei cerca di respirare tra i violenti colpi di tosse. Il tutto condito da uno sguardo di fuoco a me…
Ma in questo momento sento solo una rabbia incandescente al solo pensiero di quello che può aver fatto con questo lurido bastardo.
Suppongo che il mio sguardo non sia tanto diverso dal suo.
“Terzo e ultimo shottino! Prontiii? Bevano quelli che… SONO INNAMORATI DI QUALCUNOOO!!!”
Oddio… siamo in terza media…
Ho la mano sul bicchiere mentre la guardo, e lei lo stesso.
Stringe il bicchierino e mentre lo porta alla bocca vedo nei suoi occhi… tutto. Tutto quello che c’è stato, tutte le emozioni, tutto il risentimento e il dolore per quello che non ci potrà mai essere, tutta la sua passione. Tutto il suo amore.
Il suo sguardo chiede.
Il mio non può risponderle. Non può.
Beve.
Abbassa lo sguardo.
Si gira.
Prende Black per la camicia.
Lo tira a se.
Lo bacia.
Non ci vedo più.
Non respiro più.
Scatto sulla sedia pronto ai gesti più assurdi.
“Edward!”
Sento le braccia di Jasper che mi afferrano e mi trascinano lontano da quel tavolo.
Mi porta a forza fuori dal locale.
“Jasper, lasciami!”
“No, Edward! Devi calmarti! Cristo! Che volevi fare? Ucciderlo?!”
“SI!!!”
Siamo a lato del locale, vicino al parcheggio, mi curvo e metto le mani sulle ginocchia come se mi dovessi riprendere da una corsa di miglia e miglia.
Jasper mi lascia, ma vedo che è pronto a rispondere ad ogni mia mossa falsa.
“Jas, tu non capisci… lei… lei si sta buttando tra le braccia di quel cane!”
“E’ una donna adulta. E’ libera di fare le proprie scelte”
“No! Non è libera! E’ fidanzata! Butterà via tutto per essere stata con uno che la tratterà come un preservativo usato!”
“Oh! E tu? Non hai fatto lo stesso anche tu?!”
“Ma che dici? Io non potrei mai farle del male, Jas! Mai!”
“Gliene hai fatto invece. Dall’inizio. Non hai fatto altro che giocare con lei, farle credere di essere voluta e amata per quella che era! Ma non lo vedi come si comporta? Non gliene frega un cazzo di Black o degli altri, lei è venuta qui per te! Lei si è esposta per te! …Te l’ha chiesto, vero?”
Non riesco a seguire il suo ragionamento.
“Cosa?”
“Ti ha chiesto di… amarla, di stare con lei o qualcosa del genere?”
“Si…”
“E tu… cosa le hai detto?”
“Niente. Non posso dirle niente. Lo sai come la penso”
Lo vedo riflettere, vedo nei suoi occhi che non approva.
“Edward. Non puoi biasimarla se si comporta così. A questo punto devi lasciarla andare”
“E’ ubriaca Jasper! Non sa quello che sta facendo!”
“Può darsi. Ma tu non puoi continuare a metterti tra lei e il resto della sua vita per poi tirarti indietro. Devi lasciarla stare. Per il suo bene e per il tuo”
“Lo so… è difficile…”
“Quando si prova quello che provate voi due, Edward, non è difficile. E’ impossibile. Se qualcuno mi forzasse a stare lontano da… tua sorella, io… impazzirei. Tu hai preso una decisione, una decisione stupida e del tutto inattuabile, ma devi rispettarla. Vi state solo consumando, in questo modo. Questo è un gioco all’autodistruzione Ed, e tu lo sai”
“Io non lo so più, Jas… so solo che da ieri, ogni mio pensiero, ogni mia azione, è rivolta a lei. E’… additiva, è un’ossessione, è come se…”
“Non riuscissi più a respirare senza di lei?”
Lo guardo dritto negli occhi. Non mi sta sfottendo. Sa di cosa sto parlando.
“Si”
“Questo non cambia niente. O vai dentro dritto da lei e te la porti via sulle spalle, oppure torni da Kate e la porti a casa”
Ha ragione. Non c’è una terza opzione.
“UNNHFF!”
*STUD*
“Che cazzo fai?! Guarda che ti sei fatto alla mano! Prendere a pugni il muro non risolve niente! Cristo, Edward, a volte ti comporti come un ragazzino! Vai in bagno a sciacquarti la mano, ci vediamo dentro”

Rientro nel locale guardato storto dal buttafuori, quando mi imbatto in Carmen.
“Hey Tony! Ci stavamo chiedendo che fine avesse fatto il festeggiato! Ma… che diamine hai fatto alla mano?”
“Niente, niente di importante, sto andando a lavarla comunque”
“Ah, ok. Hey, sta iniziando il Karaoke nella saletta chiusa! Abbiamo scelto tutti una canzone da dedicarti! Eric, sta per cominciare, non puoi perdertelo! Hahahahahahahaha!”
“Mpf… non so se essere più preoccupato per le mie orecchie o per il mio sedere”
“Oh, su! Eric è innocuo, lo sai! Il suo è un amore vero per te! …. E per il tuo sedere! Hahahahahahahha!”
“Hahahaha, ok Carmen, vi raggiungo in un secondo”
Mi sciacquo mani e viso, non sono granchè ferito, solo qualche nocca sbucciata, guarirà.
Quando entro nella saletta privata trovo tutti lì intenti trafficare col sistema Karaoke, sono tutti allegri, brilli e urlanti.
Proprio quello che mi ci vuole adesso…
Eric mi viene incontro sorridente.
“Oh, eccolo! Caro Sergente, accomodati pure nella poltroncina al centro della sala. Abbiamo selezionato una serie di canzoni che ognuno di noi volontari ti canterà. Inizio io, mio adorato, dal mio cuore al tuo… cuore!”
Mentre parla mi accompagna e mi fa sedere sulla poltrona, e alla fine della sua dedica lo guardo terrorizzato mentre cerca di baciarmi!
“Non ci provare, o ti faccio togliere la poltroncina ergonomica al CED!”
“Noooooo! Quella no! Mi serve per la cervicale!”
“Hahahahahahahah! Eric, tu sei peggio di una donna, lo sai?”
“Oh, grazie caro! Si che lo so! Io ho tutto quello che hanno le donne e anche di più!”
“Ecco… è proprio quel di più che non mi interessa. Adesso vai e fammi sentire la tua meravigliosa performance dedicata solo a me che ho il culo più bello del distretto!”
“Awwww! Dimmelo pure! Ok, aspetta che mi immedesimo nel personaggio”
E’ divertente parlare con Eric, per un attimo mi sono sentito leggero. Non così leggero come sarebbe piaciuto a lui, ma Eric non è mai stato sgradevole con me, e al lavoro è un serio professionista.
Mentre Eric si prepara al microfono, scorgo Isabella leggere la lista delle canzoni e cerco di afferrare quello che si sta dicendo con Black.
“… ssssssi che ce la faccio, non preoccuparti”
“Ma dolcezza, non ti reggi in piedi, farai una figuraccia”
Lei lo guarda in cagnesco. Lo sguardo giusto per lui, direi.
“Non me ne frega niente della figuraccia, ho detto che vvvvoglio cantare e lo farò”
Quando è incazzata non sembra neanche ubriaca. Quasi.


You're just too good to be true.
Can't keep my eyes off you.
You'd feel like Heaven to touch.
I wanna hold you so much.
At long last love has arrived
And I thank God I'm alive.
You're just too good to be true.
Can't take my eyes off you.

Invece di guardare Eric, mi trovo intento ad osservare Lei. Lei che…
quanto sono vere le parole di questa canzone, Bella, quanto vorrei sussurrarle io a te…

Pardon the way that I stare.
There's nothing else to compare.
The sight of you makes me weak.
There are no words left to speak,
But if you feel like I feel, I can feel,
Please let me know that it's real.
You're just too good to be true.
Can't take my eyes off you.

Ohmmadonna! Ora pure il coro…

I love you, baby,
And if it's quite alright,
I need you, baby,
To warm a lonely night.
I love you, baby.
Trust in me when I say:
Oh, pretty baby,
Don't bring me down, I pray.
Oh, pretty baby, now that I found you, stay
And let me love you, baby.
Let me love you.

“Grazie! Grazie! Tutta per te mio caro!” urla Eric agli applausi di tutti.
“Grazie tante, Eric! Ora la sentirò fischiettare da tutti ogni volta che metterò piede al distretto”
“Oh non credo, non hai mai sentito niente fin’ora, e abbiamo fischiettato ben altro!”
“Hahahahahahahahah!”
Mi vergognavo un po’ a stare al centro dell’attenzione di tutti, anche se l’atmosfera era calda e cordiale.
Quasi per tutti.
“Tocca a me! Voglio cantare io adesso”
Urla Bella tra tutti. E Black interviene subito, il salvatore.
“Si, sarà meglio che la facciate cantare adesso, perché temo non si reggerà in piedi ancora a lungo. Voglio portarla a casa subito dopo. Mi dispiace per i festeggiamenti Cullen, ma noi ne abbiamo altri in mente per la nottata”
Questo figlio di puttana ha deciso di morire.
“Adesso ti cancello quel ghigno dalla faccia Black!”
“Black! Ora basta! Piantala immediatamente o ti faccio buttare fuori a calci in culo”
Jasper si era messo tra noi e ci aveva forzato a sedere di nuovo, ma una cosa era certa, non avrei mai lasciato che Black portasse Bella a casa. E lui non sarebbe uscito di qui con le sue gambe.
“Coraggio Bella, tocca a te ora!”
Eric spezza la tensione e Bella si posiziona al microfono, cercando di sistemarsi quello che secondo lei è un vestito.


First I was afraid
I was petrified
kept thinking I could never live
without you by my side
but then I spent so many nights
thinking how you did me wrong
and I grew strong
and I learned how to carry on
and so you're back
from outer space
I just walked in to find you here
with that sad look upon your face

I should have changed that stupid lock
I should have made you leave your key
if I had known for just one second
you'd be back to bother me


Ha scelto la canzone con gran cura.
E’ un addio.
Non occorre che mi strugga per scegliere quale strada io debba intraprendere.
Lei ha scelto di chiudere. Mi ha offerto se stessa e io le ho sbattuto la porta in faccia.
E ora mi sta dicendo addio.

Go on now go walk out the door
just turn around now
'cause you're not welcome anymore
weren't you the one who tried to hurt me with goodbye
you think I'd crumble
you think I'd lay down and die
Oh no, not I
I will survive
as long as i know how to love
I know I will stay alive
I've got all my life to live
I've got all my love to give
and I'll survive
I will survive



Rimango incantato a guardarla.
E’ bellissima, sfrontata, ubriaca e distrutta. E l’ho fatto io.
Ha gli occhi lucidi, ma non è l’alcohol.
Si Bella… sopravviveremo… ma a che prezzo…

It took all the strength I had
not to fall apart
kept trying hard to mend
the pieces of my broken heart
and I spent oh so many nights
just feeling sorry for myself
I used to cry
but now I hold my head up high
and you see me
somebody new
I'm not that CHAINED up little person
still in love with you

and so you felt like dropping in
and just expect me to be free
now I'm saving all my loving
for someone who's loving me

Si avvicina a me durante le ultime strofe e sottolinea duramente che le ho spezzato il cuore, che non è più incatenata a me… incatenata… e che salvaguarderà il suo amore per qualcuno che l’ama.
Oh Bella, nessuno potrà amarti più di me. Mai.
Tutti applaudono mentre noi due rimaniamo a guardarci in silenzio.
Poi lei posa il microfono e prende la borsa.
“Andiamo Jacob”
E senza guardarsi indietro va verso l’uscita.
Mi alzo di scatto.
Non so bene cosa voglio fare.
Si, che lo so.
Voglio sparare a Black e portarmela via, con ogni fibra del mio essere.
“Edward”
“Alice, non adesso”
Devo andare da lei.
Mi prende delicatamente per un braccio.
“No Edward, lasciala andare”
La guardo confuso, ma non dovrei, lei e Jasper sono un’anima e un cuore unico. Quello che sa lui, sa lei, quello che sente lui, sente lei.
“Alice, io… non-“
“Edward… non ti ho mai visto così…”
“Non sono mai stato così”
Mi guarda negli occhi cercando la verità. E io non ho altro che quella da offrirle.
“Edward, non lasciarti condizionare da altro… devi scegliere con il cuore. La testa va bene per gli affari, ma qui si tratta del resto della tua vita… vero?”
“Si”
Mi passo le mani sul viso. Sono stanco. E mi sto muovendo su un terreno sconosciuto. Ogni passo che faccio è ignoto.
“Ho parlato un po’ con lei questa sera, quando tu eri fuori. Non andrà con Jacob”
A quel nome alzo lo sguardo di scatto.
“Credimi”
Annuisco riluttante.
“Ho anche il suo numero di telefono. Quando ti sentirai meglio chiamala. Non aspettare troppo però. E’ una ragazza molto ostinata”
“Ha! Non sai quanto”
Mi sorride.
“E’ lei, vero?”
“Si, Alice. E’ lei”
“Ti voglio bene Edward”
“Anch’io, Alice”