domenica 5 febbraio 2012

"IL MANGANELLO II" - CAP. 1

Il Manganello II

cap. I 



Bpov

Che posso dire? Sono bellissima.
Anzi no, sono una strafiga. Ecco, si. Moooolto più adeguato.
Lato destro... ottimo, lato sinistro... fantastico, centro... me-ra-vi-glio-so.
No, non mi sto specchiando a casa o in una delle mie boutique preferite superlusso.
Mi sto rimirando sullo specchietto tridimensionale che ho appena fatto installare sul parasole, lato guida ovviamente, della mia Aston Martin Vanquish Silver ultimo modello nuova fiammante.
Bè... devo sempre sapere se sono in ordine e quanto sono figa al momento.
E voglio farlo in piena comodità.
Si, certo, potrei tranquillamente avere un’autista e fare tutte le cose che devo fare, facendomi portare da uno dei miei servi da qualche parte.
Ma a me non piace essere portata. Da nessuno.
Devo guidare io. Sempre. In ogni circostanza.
E parlo di qualsiasi cosa.
Ho avuto la fortuna di nascere in una delle famiglie più ricche di Beverly Hills. No, non quei barboni arricchiti che adesso affollano le colline, o quegli attorucoli del momento che comprano il loro nido d’amore (...!...) da qualche altro attorucolo in disgrazia.
Io faccio parte di una delle famiglie più antiche e potenti della California, gli Swan.
Ho tutto quello che voglio. Ville, appartamenti, palazzi, gioielli, abiti di firma, haute coture naturalmente, e uomini. Uomini a bizzeffe.
Oh, e non sono una stupida. Ho anche un Master in Economia.
Ma non lavoro. Sono troppo bella e troppo intelligente per lavorare. Lavorare fa venire le occhiaie e le rughe!
Bè? Che c’è? Mica ho detto che ogni mattina mi faccio il bagno nel latte d’asina, no?
Però... mica male come idea... domani chiamo Jessica, la mia assistente personale, e gliene faccio ordinare una dozzina. Non di litri, di asine naturalmente.
*ringtone*

I’m the sexy Girl.
I like when you fuck me well.
You are come back for me.
So tell me why that can’t you see?
My Body?
My Pussy?
My Ass?
&n’d My Mouth?
All it’s waiting… for you
Fuck…
For your Fuck

Aahhhh...Rosalie...
Premo il vivavoce.
“Buongiorno Rosie, che posso fare per te oggi?”
“La smetti di far andare quella cazzo di suoneria per tutti e 2 i minuti?! Ma quanto sei vanitosa? E NON CHIAMARMI ROSIE! Lo sai che lo detesto”
“Senti chi parla! La matrigna di Biancaneve! Oh Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”
“Carina, non ti conviene menzionare gli specchi! Ho saputo che ne hai fatto installare uno speciale sulla tua nuova carretta!”
“Carretta?! Ma come osi? Questa piccolina è una gattina di razza e il suo motore fa certe fusa che ti si bagnerebbero le mutande solo a sentirla!”
“Bene, hai centrato il punto. Ha chiamato Emmet. Di nuovo”
“Ma che cazzo vuole ancora? Non ha capito?”
“Bella, andiamo! Emmet è uno dei modelli più richiesti in circolazione ed è un figo da paura! Sei proprio sicura di volerlo scaricare così? Subito?”
“Rose, lo sai che non vado con lo stesso uomo due volte, troppo personale. Pericoloso. Fastidioso. Emmet è stato una gran scopata, sicuro, ma sapeva anche lui che la cosa sarebbe nata e finita lì. Non capisco perchè te ne interessi tanto”
“Non lo so neanche io... ma...”
“Che c’è Rose? Sputa il rospo e facciamola finita che ho da fare con la mia gattina stamattina”
“Parli della macchina o della tua passera?”
“Rose!”
“Ok, ok! Ecco... pensavo... ho chiacchierato un po’ con Emmet al telefono... è molto simpatico e ... visto che a te non interessa... pensavo...”
“E’ molto simpatico. Emmet è simpatico.”
“Si, regina dei ghiacci! Forse nella fretta di sbattertelo non ti sei accorta che è anche simpatico!”
“Hahahahahah! Certo Alicenelpaesedellemeraviglie! Certo che te lo puoi fare! Cosa me lo chiedi a fare?”
“Non me lo voglio fare!! Va bè... si che me lo voglio fare, ma ci voglio anche uscire, lo voglio frequentare... insomma mi piace...”
“Ooh capisco! Eccome se ti piace... Rose, solo... sta attenta ok?”
“Certo Principessasulpisello. Ciao ciao!”
Rosalie è la mia sorellina, maggiore, ma è la mia sorellina sempre persa con a testa tra le nuvole e sempre romantica. Le voglio un bene pazzo e non voglio che si lasci trascinare in qualche storia senza senso. Siamo così diverse...
Uscire con un uomo... bah... e per farne che? Non lo capirò mai.
*ringtone*

She’s crazy like a fool
What about it Daddy Cool
She’s crazy like a fool
What about it Daddy Cool
I’m crazy like a fool
What about it Daddy Cool
Daddy, Daddy Cool
Daddy, Daddy cool

Vivavoce.
“Buogiorno papino!”
“Ciao tesoro! Come stai? Volevo sentire come sta la mia piccolina sulla sua nuova macchinina!”
“Oh papi! E’ una vera bomba! Sembra che neanche tocchi terra! Sto in paradiso!”
“Stai attenta piccola mia, non vorrei che finissi nei guai solo per un giocattolo”
“E per cos’altro vale la pena finire nei guai allora? Hahahahahah!”
“Bells, ti ho chiamato per ricordarti della cena che si terrà sabato prossimo all’Hilton in onore del rampollo Newton...”
“Mmmmm! Papà!”
“Bella. Lo sai che voglio solo il meglio per te e tua sorella. E Newton è un’ottima scelta”
“Si! Per farci il bollito!”
“Isabella! Bella... dai su. Ne parliamo più tardi, va bene?”
“Papà, sposerò Newton quando nevicherà in Polinesia! Non prima!”
“Ma-“
“Scusa papi, ho un’altra chiamata, a dopo. Bacio”
Non è vero ovviamente.
Mmmppppfff! Mike Newton! Piuttosto me la faccio cucire!
Brrrrrr!!! E’ noioso e molliccio! Bleah!
Aaaah! Basta! Stamattina sono uscita per fare l’amore con la mia gattina. Ora mi dedicherò solo a lei.
Musica. Qui ci vuole la canzone adatta!
Bonnie Tyler!
Duu-duu-duu-duu...
Duu-duu-duu-duu...
Duu-duu-duu-duu...
Aaa-aaaa

Where have all the good men gone
And where are all the gods
Where’s the street-wise Hercules
To fight the rising odds

Isn’t there a white knight upon a fiery steed
Late at night I toss and I turn and I dream of what I need

I need a hero
I’m holding on for a hero ‘til the end of the night
He’s gotta be strong
And he’s gotta be fast
And he’s gotta be fresh from the fight
I need a hero (hero)
I’m holding on for a hero ‘till the morning light (‘till the morning light)
He’s gotta be sure
And it’s gotta be soon
And he’s gotta be larger than life

 “Wuuuuuuuuuuuuuuuuuuuooooooooohhhhh!!”
Spingo al massimo l’acceleratore e sfreccio come una saetta sull’highway. La costa scintillante alla mia sinistra mentre mi dirigo verso nord.
“mmmmmmmhhhh.... purrrrrrrrrrrrrr.... gattina!”
Abbasso tutti i finestrini per lasciare che la brezza calda mi accarezzi e intanto canto a squarciagola.

Up where the mountains meet the heavens above
Out where the lightning splits the sea
I could swear there is someone somewhere
Watching me
Through the wind and the chill and the rain
And the storm and the flood
I can feel his approach
Like a fire in my blood

Merda!!!
Un CHiP’s in moto mi si è accostato accanto e si sta sbracciando urlandomi qualcosa che proprio non riesco a sentire.
Ma sono riuscita a vedere bene quel braccio però!
Con un rapidissimo sguardo la cui velocità non può essere colta da occhio umano, scannerizzo il manzo.
Stivali, coscia, muscoli tesi della coscia visibili al di sotto della divisa color sabbia, culo, muscoli tondi e sodi del culo, fianchi stretti, pettorali definiti, mandibola ooohhh jawporn! Bocca... bè... ora aperta che urla qualcosa.
Non posso vedere molto altro sotto il casco e i ray-ban.
“COSAA??!!”
“HO DETTO SPENGA QUELLA DANNATA RADIO E ACCOSTI!!”
Radio? Il mio supermegaimpiantosurround?
Spengo. Chi non apprezza una tale finezza non merita di goderne!
E accosto anche. Di botto.
Lui mi supera e accosta in frenata parandosi davanti alla mia gattina.
Uh! Sembra furioso.
Lo vedo scendere dalla moto in fretta. E mi offre una splendida visuale del suo culo in movimento.
Sento la mia gattina, la passera non la macchina, fare le fusa.
Devo essere impazzita perchè invece di vedere le cose normalmente, ora sono a rallentatore!
Il CHiPassero che prende qualcosa dal lato della moto.
Il CHiPassero che si avvicina a me muovendosi come un giaguaro... morbido... sinuoso... pericoloso.
Cancellare ChiPassero- ribattezzare CHiPuma.
Sento il mio campanellino d’allarme interno. Che non sbaglia mai. Ma decido d’ignorarlo.
 “Buongiorno! Si può sapere dove pensava di andare a quella velocità da astronave aliena?!”
La sua mandibola che preme... e diventa ancora più porno...
“Buongiorno agente! Ho fatto qualcosa di male?”
Metto su il mio sorriso più ingenuo e faccio fluttuare le palpebre. Parlando con la vocetta di Jessica.
“Qua-qualcosa di male?! Mi faccia pensare... forse che andava a 130 miglia orarie quando il limite è di 65?! Mi favorisca i documenti dell’auto e la licenza di guida per favore”
“ Ma agente, stavo solo facendo scaldare un po’ la mia gattina, sa ieri è stato il mio compleanno, sia buono...”
E sfodero il mio infallibile broncino.
“Gattina?”
Si toglie gli occhiali confuso.
Fermi tutti.
Voglio azzerare tutte le considerazioni di prima.
Niente. Niente supera la meraviglia che stavo vedendo ora.
Occhi da gatto. Un grosso gatto.
Verdi, anzi no... grigi...no, azzurro chiaro... miele? Ma nonostante la chiarezza delle iridi, erano di una profondità tale che... stavo affogando...
E una Swan non affoga. Non nuota neanche. Viene portata sulle spalle da 6 servi.
Ritorno subito business-mode. O più che altro Queen-of-the-bitches mode.
“Va bene. Lasci stare la storia della gattina. Posso andare ora?”
Lo vedo scandagliare con cura dapprima il mio viso, poi il mio corpo, poi tutta la mia gattina. La macchina non la passera.
“Certo che no. Patente e libretto. Ora.”
Duro. Molto duro.
Glieli porgo brutalmente “Ecco!”
Legge. Mi guarda. Continua a leggere. Mi riguarda.
“Miss Isabella Swan”
E ghigna.
“Appunto” lo guardo con orgoglio.
“La figlia di Charles Swan?”
Gli rivolgo solo un gesto con la mano per sottolineare l’ovvio.
Il suo sguardo ora è diverso da prima, sebbene il gesto fosse identico, o quasi: il mio viso, poi il mio corpo, poi la mia gattina. La passera non la macchina.
Centro! E’ mio.
“Ha finito? Posso andare?” cerco di rimanere paziente, ma non essendo davvero mia abitudine, credo di averlo detto con una smorfia.
“Non ho neanche cominciato Miss Swan”
Si toglie i guanti. Dito per dito.
Si slaccia il casco e se lo sfila.
Si passa una mano per sistemare i capelli che dubito siano mai stati a posto. E andava benissimo così.
Continuo a guardare i suoi gesti.
Dai, continua… ora la camicia eh?
Oh no. Lo spogliarello è finito. Tsk. Peccato.
Lo vedo allontanarsi verso la sua moto, posare casco e guanti e parlare alla radio con qualcuno, ma non riesco a cogliere neanche una parola.
Si riavvicina.
Ora lo sguardo è da brividi.
Brividi che naturalmente arrivano dritti come fusi alla mia passera.
Devo fare qualcosa. E in fretta.
“Miss Swan, scenda dalla macchina per favore”
Il suo tono è distaccato. Al contrario del suo sguardo.
C’è qualcosa che mi sfugge… c’è qualcosa dietro a quello sguardo, che non riesco a decifrare, e questa cosa mi sta annebbiando la mente.
Devo andare via.
“Senta ragazzo io-“
Ragazzo? Senta lei, Miss, forse non ha capito con chi ha a che fare. Scenda. Adesso.”
E’ istantanea. La reazione del mio corpo è istantanea al suo comando. Sento i capezzoli irrigidirsi e la mia passerina contrarsi!
No… nononono! Nessuno mi comanda. Nessuno.
Scendo dalla macchina sbattendo lo sportello. Furiosa. E decisa a ristabilire la gerarchia.
“Senti tu! Sei tu che non hai capito con chi hai a che fare! Io sono Isabella Swan! Non prendo ordini da nessuno io! E tanto meno da uno stipendiato pubblico! Se voglio io me la compro questa cazzo di stradina!”
Siamo tesi tutti come due molle, pronti a scattare, l’uno di fronte all’altra. Occhi negli occhi.
Ma poi succede qualcosa.
Lui apre la bocca.
E vedo la sua lingua per un attimo muoversi all’interno delle labbra.
Il suo respiro perde il ritmo.
Succede tutto in un solo istante, ma è come se il mio cervello fosse focalizzato totalmente solo lì, in quel punto.
E sulla mia passerina. Cazzo!
“Così ti farai male Miss”
 Realizzo solo ora che il mio labbro inferiore è tra i miei denti, mentre lui lo rimarca con uno sguardo da presuntuoso bastardo.
“Ora apri le braccia a 180° di fronte a me, guarda dritto e toccati la punta del naso prima con la mano destra poi con la sinistra.”
“Non ci penso minimamente” incrocio le braccia sotto al mio seno -ha!- e fisso lo sguardo lungo la strada. Che ora è deserta…
“Esegui. O ti sbatto dentro.”
Spalanco la bocca alla faccia di bronzo di questo qua! Sbatto? Sbatto??!
Mmmmmmmmmmmmmmmmmmeglio non pensare ora alle implicazioni del termine!
“D’accordo!”
Faccio come mi dice. Ridicolo. Che spera di provare?
E se la ride pure!
“Ti donano moltissimo gli occhi storti”
Mi ricompongo immediatamente.
“Ma quanto sei spiritoso. Bè’, io ho fatto. Ci vediamo…” leggo il nome sulla targhetta dorata sopra il… uhm... petto “… agente E-punto-CUllen”
Lo dico apposta il suo nome con la U. Si sono stronza. Lo sanno tutti, no? Ora lo sa pure lui.
Mi volto e allungo la mano alla portiera della mia gattina, quando vedo il suo manganello puntato sul battente.
“Non così in fretta Miss. Sarà meglio che rimandi tutti i tuoi importantissimi appuntamenti. Io non ho ancora finito”
Accidenti! Non ho avuto la risposta pronta perchè sono rimasta imbambolata sulla sua mano che afferrava in maniera salda l’impugnatura di quell’affare!
“ Mettiti di nuovo di fronte a me sempre con le braccia a 180° e poi scendi a toccarti le punte dei piedi”
“Coooosa?! E questo che diavolo proverebbe? Quanto sono flessibile alla guida?”
“Forza, ragazzina, non ho tempo da perdere”
Oh, ma io non sono stupida agente Cullen… vuoi la guerra? Che guerra sia.
Mi giro deliberatamente dandogli le spalle, poi allargo le braccia mentre lo guardo riflesso nel vetro dello sportello… peccato non avere un vetro un po’ più in basso…
E lentamente abbasso il busto e raggiungo con le dita le mie Laboutin.
E lui salta rumorosamente un respiro.
Beccati questa pomposo-sexy-bastardo.
Ooopsss, mi sono dimenticata che addosso ho solo una gonnellina di voile, Armani ovviamente, e niente mutandine! Volevo solo sentire la mia gattina a contatto con la mia… gattina!
“Posso alzarmi ora… agente…?”
“Ehm... si. Alzati”
La voce ti si è arrochita agente… problemi…?
Mi alzo, sempre misurando ogni mio movimento, mi giro mettendo in evidenza le mie tettine, senza reggiseno. Bè? Posso permettermelo.
Mi avvicino maliziosa.
“Agente… “
Gli accarezzo l’avambraccio, ma i brividi vengono a me.
“… forse abbiamo cominciato col piede sbagliato…”
Faccio scivolare l’altra mano in su, sopra lo stomaco. Duro.
“… forse possiamo trovare un accordo…”
Mi muovo ulteriormente verso di lui che rimane immobile, oh… ma io ti sento mio caro… sento quanto sei teso…
Ormai aderisco completamente a lui. Ondeggio lievemente per stimolarlo.
Ma quello che sento di tutto ha bisogno tranne che di stimolazione! E’ il manganello?! Dove ha messo quel coso? Non può essere tra noi due, vero?!
Bè, a quello che sento non gli serve assolutamente avere un manganello di scorta!
Voglio toccarlo…
Non faccio in tempo a muovere la mano che con un movimento repentino e sicuro mi mette le mani dietro la schiena e mi ammanetta!
“Che cazzo fai?! Toglimi questi cosi!” cerco di liberarmi senza riuscirci.
Finiamo contro la macchina, io di schiena e lui su di me. Premendo.
“Ti arresto. Guida pericolosa, eccesso di velocità, resistenza a pubblico ufficiale, tentativo di corruzione e resistenza all’arresto!”
Il suo viso è a un millimetro dal mio. Sento il calore del suo alito profumato. Sento il suo odore così maschile. Sento il suo manganello duro sul mio bacino.
“Ma… ma io… non sto resistendo all’arresto…”
Mi avvicino alle sue labbra, guidata da una forza irresistibile…
Baciami… baciamiiii…
Lui piega il viso leggermente di lato e apre la bocca… lo vedo… come in trance… come me…
“… e sarebbe un arresto irregolare…”
Oohh... le sento sfiorarsi… il suo respiro è così intenso…
“… visto che non mi hai letto neanche i miei diritti”
E ora baciami. Adesso. Adesso adesso adesso!
Si scosta bruscamente da me.
“Ti piace avere il controllo di tutto, non è vero? Ti piace sentirti potente? Schioccare le dita e avere tutto quello che vuoi, vero?!”
Mi trascina davanti al cofano dell’auto mentre continua a parlare.
Il suo sguardo è carico di… rabbia.
Non capisco, ma non ho il tempo di farlo.
Bruscamente mi volta di nuovo verso di lui. La sua bocca vicinissima alla mia.
Mi stringe il braccio per avvicinarmi a se.
E il suo sguardo adesso mi fa paura.
E non sono mai stata tanto eccitata in tutta la mia vita.
“Bè, ho una notizia per te principessa Swan. Ora comando io!”
Oh no. No no no! Non posso permetterglielo. Io… non posso.
Con uno strattone cerco di liberarmi dalla sua presa ferrea.
“Lasciami! Mi fai male!”
Grugnisco.
Ma mi sto bagnando.
“Tranquilla principessa. Non è lì che voglio farti male”
Oh Dio. Oh mio Dio.
Bagnato. Sento del bagnato colarmi lungo le cosce. Perfetto.
Si allontana un po’ da me. Ha in mano il manganello. Quello della polizia, intendo.
“Allarga le gambe”
E io di riflesso le stringo. Molto.
Ma lui vede il gesto. E lo riconosce. E ghigna.
“Allarga le gambe, ho detto!”
“Che-che vuoi fare? Siamo in mezzo alla strada! Passerà qualcuno e ci vedrà!”
“Non passerà nessuno. La strada è chiusa per il passaggio della principessa, ora”
“Cosa?! Hai fatto chiudere la strada?! Per me?!” ero allibita.
“No, certo che no. L’ho fatto per me. Perché nessuno mi vedesse sbattermi una fottuta Swan!”
Non riesco a ragionare. Sento solo le sue parole che mi rimbombano a ripetizione nel cervello, mentre lo guardo e credo di non aver mai visto niente di più bello in vita mia.
E credo di essere venuta.
“Allarga. Le. Gambe.”
Sono in piedi davanti a lui. Ho il fiatone. E sto sicuramente sbavando. Da sotto certamente.
Eseguo l’ordine.
“Di più!”
Aahhh… perché, perché il suono della sua voce che mi da ordini mi fa questo, perché?
Allargo le mie gambe ancora.
Con il manganello comincia ad accarezzare l’interno della mia gamba. Piano. Piano. Sempre più su. Fino ad arrivare perfettamente al centro della mia passera.
“Aahh…” non posso fare a meno di dare voce alla mia eccitazione.
Lui continua a massaggiarmi con quel coso tra le labbra, dolcemente, ripetutamente. Ad ogni passaggio raggiungendo il mio clitoride indurito e gonfio.
I nostri occhi fissi gli uni sugli altri.
Ancora quel gesto con la lingua tra i denti…
“Oohh…”
D’improvviso mi colpisce sul clitoride, e io sento le gambe venir meno.
“Haah!”
Di nuovo quello stramaledetto ghigno che ora vorrei leccargli via dalla faccia.
Tira via lentamente il manganello e lo guarda. Brilla del mio fluido sotto il sole alto.
“Sei bagnata come una puttana, principessa”
Si avvicina il manganello al viso, lo odora e poi… passa la sua lingua lungo la parte bagnata chiudendo gli occhi.
“Mmmm…” e si lecca le labbra sospirando dal naso.
Quando riapre gli occhi sono neri e ferali.
“Il tuo sapore è delizioso, principessa”
Ma io sono troppo incantata da quella vista per replicare.
“Inginocchiati davanti a me!”
Lo faccio, incapace ormai di negargli nulla. Emetto un gemito di dolore al contatto delle mie ginocchia con l’asfalto bollente e breccioso.
“Che c’è principessa, fa male inginocchiarti? Per una volta senti quello che si prova davanti a gente come te.”
Lo guardo dal basso inviperita. Sono in ginocchio e ho le mani legate dietro la schiena. Mi sento umiliata. Ed eccitata a morte.
“Leccami gli stivali!”
“No!”
Mi afferra i capelli e mi strattona.
“Aah!”
Si… Oh si...
“Leccameli!” digrigna tra i denti.
Respirando affannosamente mi abbasso verso il suo piede.
Chiudo gli occhi. E comincio a leccare.
Lunghe leccate.
Non ho idea di quello che mi sta succedendo. Sono spaventata. Ma non da lui. Sono spaventata da quella domanda che ora mi lampeggia nel cervello. Perché mi piace?
“Basta ora!” mi riprende dai capelli, ma la sua stretta non è così dolorosa. E’ forte. E’ sicura.
Si slaccia cintura e pantaloni perfettamente controllato.
Li tira giù seguiti dai boxer. I boxer dei CHiP’s!
Ma adesso non ho tempo di divertirmi a pensare sul perché la California Highways Patrol fornisca ai propri membri anche le mutande. Sono troppo ipnotizzata da quello che vedo.
Una colonna romana.
Un’obelisco eretto in onore degli dei egizi.
Il colosso di Rodi.
La torre di Babele.
L’Empire State Building.
La Mole Antonelliana.
Umida sulla punta.
E io sento la necessità di inumidire anche le mie labbra.
Rapita ed estasiata mi avvicino aprendo la mia bocca.
“Ah-ah, non così in fretta, principessa. Niente labbra. Usa solo la lingua. Non vorrei che la tua perfetta dentatura sentisse il bisogno di stringersi attorno al mio cazzo. Mi serve… e servirà anche a te”
“Mmmmff…” non posso nascondere il mio disappunto.
Ma io ho una lingua da principessa e ora te la faccio sentire, mio caro.
Allungo la lingua e dò una lunga leccata dalla sua base fino alla punta, avvolgendola per suggere anche il suo pre-sperma. Guardandolo tutto il tempo.
“Hhhhh…”
Ha i pugni stretti lungo i fianchi e il viso contorto dal trattenersi nel gemere.
“Ancora” vorrebbe comandarmi, ma la sua voce tradisce il suo desiderio.
E prendo a leccarlo come un’assetata nel deserto che ha trovato un sottilissimo filo d’acqua.
“Aahhh… basta!” Si scosta un po’ barcollante. E ora il ghigno è tutto mio.
D’un tratto mi afferra di nuovo per i capelli e stavolta mi fa male. Il suo sguardo è carico… d’odio.
“Alzati!”
Mi alzo confusa. Lui comincia a strattonarmi per i fianchi e con una mano mi abbassa di faccia verso il cofano della mia macchina. Ora sono con la fronte sul cofano bollente dell’auto e col culo per aria. Non ho la possibilità di reggermi con le mani ancora legate dietro la schiena con le manette.
Il mio corpo vibra in una serie di sensazioni che si accavallano impazzite. Paura, eccitazione, dolore, attesa.
Mi prende per i fianchi e sbatte il mio sedere contro i suoi. Il suo membro bollente posizionato tra le mie natiche.
Respira affannosamente e le sue dita premono sulla mia morbida carne.
“Oh Principessa, hai un culo meraviglioso ed è una calamita verso il mio cazzo. Ma non è questo che voglio ora.”
Una delle sue mani lascia il mio fianco per accarezzare la mia passera ormai colta da spasmi.
“Ti piace tutto questo, vero? Non hai mai provato niente del genere con quegli idioti che voi dell’alta società vi portate a letto. Oh principessa, scommetto che non sei mai stata così bagnata”
Ho la bocca spalancata per respirare, perché ha ragione. Mai nessuno mi ha eccitata così. Mai.
“Dimmelo!” premendo sul mio clitoride.
“Aaah! Si! Si!” urlo.
“Si cosa?” muove quelle dita come se stesse suonando uno strumento. Non sono cinque, sono cento!
“Si! Mi piace, mi piace!”
“Vuoi che ti scopi, principessa? Vuoi che ti sbatta fino a farti urlare nell’estasi che solo io ti posso dare?” continua… continua a muovere quelle dita… dentro… fuori… intorno…
“Si, si! Lo voglio!”
Ha! Il giuramento del mio matrimonio ideale!
“Pregami allora.”
“Ti prego! Ti p-prego agente Cullen! Scopami fino a farmi dimenticare chi sono!” riesco a dire nell’affanno.
“Hhhh…” Posso solo sentire il suo sospiro carico di voglia.
“Principessa…”
Sento la sua punta muoversi intorno alla mia apertura e in un colpo mi trafigge. Tutta.
“AAhhh!”
“OOhhh!”
I nostri gemiti ad accarezzare il momento in cui mi sento finalmente completa.
Comincia a pompare piano, assaporando, stringendomi i fianchi, io tesa in quella posizione col viso alzato nella tensione. I movimenti si fanno sempre più violenti, i suoi colpi sono misurati e lunghi, ruota il bacino per farmi sentire tutta la potenza del suo splendido cazzo che ora vibra dentro di me, lo sento, sento il rumore della nostra pelle sbattere l’una contro l’altra, le nostre voci alte nei gemiti di soddisfazione ad ogni colpo.
“Oh Isabella…” lo sento grugnire.
“Bella… Bella!” urlo.
“Oh… Bella! Edward… mi chiamo … Eddwardd” riesce a dirmi tra le poderose spinte.
“Edward… oh Edward… così… ancora… non… smettere… mai!”
“Hhhhhh!”
Sento che mi afferra con una mano alla catena delle manette e con l’altra ai capelli.
“Aaahhhh!”
Continua a spingere rumorosamente tenendosi a quella presa che mi costringe ad inarcare il corpo per lui. E lo sento colpire ripetutamente il mio fascio di nervi interno. Conducendomi alla frenesia.
“Oooh…ooohhh….Edward… Edward…”
Ed esplodo. In un urlo senza voce.
“Oh… Bella… Bella… BellaBellaBellaa!!!... Ahh!... Ahh!.... Ahhhh!...”
“Bella… Bella…”
Cerchiamo di riprendere fiato, spenti e fottuti.
Il mio nome che continuava ad uscire in una cantilena dalla sua bocca.
Lo sento che mi lascia delicatamente, ma poi sento le sue mani accarezzarmi i fianchi e poi i polsi. Sento le sue labbra poggiarsi delicatamente lungo la mia schiena, in più punti.
Io sono troppo esausta per muovermi e ho la guancia schiacciata completamente sul cofano.
Lo sento uscire.
E mi sento vuota.
Non capisco. Non capisco. Che mi succede? Dovrei essere furiosa. E invece ho solo voglia di rimanere li. Legata a lui. Perché? Sento una moltitudine di emozioni strane, che non riconosco. Solo una ne riconosco. Il possesso. Ma stavolta non riguarda me. E’ suo il possesso. E’ lui che mi possiede. E questa sensazione mi si siede dentro come se fosse la cosa più naturale del mondo. Come se fosse un pezzo mancante del mio essere che finalmente è a casa. Perché?
Lo sento liberarmi dalle manette, e mi aiuta a tirarmi su.
Mi alzo a fatica e mi giro verso di lui.
Ma lui non incontra il mio sguardo.
“Sei libera di andartene, principessa”
Si è rimesso a posto la divisa e le sue sopracciglia sono contratte seriosamente.
Io sono un disastro, e lui è come prima.
Come se non fosse successo niente.
Forse anche i nostri animi rispecchiano quello che è ora il nostro aspetto.
Per lui non è successo niente.
“Edward…” la mia voce esce roca dall’attività recente.
Cerco di avvicinare una mano al suo braccio, ma lui indietreggia di scatto, come se io scottassi.
“Vattene principessa. Hai ottenuto quello che volevi, no? Niente arresto. Sei libera. Libera di tornare a quella vita del cazzo che fai, tu e la tua famiglia di bastardi arricchiti. E io sono solo un’altra figurina sul tuo album di prede prese in trappola”
Non ci posso credere. Perché mi parla così? Sento la furia montarmi di nuovo dentro.
“Vaffanculo agente Cullen! Ma chi cazzo ti credi di essere, eh? Tu non sei nessuno! Io non ho bisogno di te!”
Sono furiosa ma sto trattenendo a stento le lacrime.
Lo vedo rimontare in sella della moto e rimettersi occhiali e casco.
Il suo ghigno però è spento.
“Forse no, ma mi rimpiangerai, principessa”
Sento il rombo della moto e subito dopo lui è un puntino lontano.
E io rimango lì, confusa e vuota.
...


6 commenti:

  1. l'ho letto piu' volte...è un masterpiece

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  2. prima di leggere il 2 cap vado a spegnere sto fuocoooooo.OMD!!!

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  3. oh si... mi sento anche io confusa e vuota!!! un manganello pleaseeeeeeeee
    saluti da G Spot On Fire

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  4. Cavolo, questa storia promette bene, e ho trovato alcuni punti molto divertenti.
    Complimenti, dal poco che ho letto, mi piace il tuo stile di scrittura.
    Zia

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  5. Io dico solo che è l'inizio di un best seller!
    Se lo pubblicherai fallo sapere xD
    chibi~

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  6. Wow.....non riesco a trovare le parole.....non so se riuscirò mai più a guardare un opoliziotto della stradale come facevo prima (sai timore reverenziale che ti diano una mega multa o peggio ritio della patente!)avrò sempre davanti agli occhi QUESTO poliziotto!!!!!! Ciao bedw.

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